Cerotti transdermici e somministrazioni settimanali: il futuro del trattamento del diabete
Per affrontare il diabete di tipo 2 saranno disponibili a breve nuove formulazioni che potrebbero influire radicalmente nella modalità di gestire la patologia. Le novità sono state annunciate oggi durante il Congresso dell’AMD, l’Associazione nazionale dei Medici Diabetologi in corso a Rimini. Si tratta di una formulazione di exenatide a rilascio lento che potrà essere iniettata una sola volta alla settimana. Per questa formulazione Lilly, insieme ad Amylin Pharmaceuticals e Alkermes Inc., ha annunciato di aver presentato alla Food and Drug Administration l’NDA, ovvero una domanda di autorizzazione all’immissione in commercio. Exenatide è un farmaco della classe degli incretino mimetici, disponibile in Italia da oltre un anno, che, nell’attuale formulazione, deve essere somministrato due volte al giorno. “Lo sviluppo di exenatide settimanale e la sua probabile disponibilità in commercio a breve termine rappresentano un formidabile passo in avanti per l’uso clinico di questa molecola. I dati degli studi clinici registrativi evidenziano che la preparazione settimanale è efficace e sicura almeno quanto la preparazione che si somministra 2 volte al giorno. La riduzione delle iniezioni da 2 al giorno ad una alla settimana faciliterà enormemente l’accettazione del trattamento da parte dei pazienti – ha dichiarato Agostino Consoli, Professore Ordinario di Endocrinologia presso il Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento Università d’Annunzio di Chieti – Inoltre, la formulazione tradizionale di exenatide, è stata sottoposta, insieme ad altri farmaci anti-diabete innovativi, ad un monitoraggio da parte dell’AIFA attraverso la compilazione obbligatoria di un registro on-line. I dati provenienti dal monitoraggio, ancora attivo, sono pubblici e a disposizione di tutti i medici. “A quasi una anno dalla loro introduzione in Italia, i farmaci della classe degli incretino mimetici stanno radicalmente influenzando le modalità di trattamento delle persone affette da diabete di tipo 2 – ha affermato Carlo Giorda, responsabile del progetto Rete di Ricerca AMD – come già dimostrato dall’esperienza degli Stati Uniti, paese nel quale sono disponibili da due anni, è confermata la loro efficacia nel controllo della glicemia, la loro sicurezza, e, soprattutto nel caso di exenatide, la sua peculiarità di far perdere peso al contrario di altri trattamenti come quelli a base di insulina. Grazie a queste caratteristiche – ha concluso Giorda – un recente Consensus Meeting Internazionale di Diabetologia ha classificato questa classe come Best Before Insulin, ossia trattamento di elezione a seguito del fallimento delle terapie orali e prima di iniziare il trattamento insulinico”. |
29 maggio 2009 |