Con tirzepatide meno rischi di decesso ed eventi avversi cardiovascolari e renali rispetto ai GLP-1 agonisti

Gli adulti con diabete di tipo 2 hanno rischi inferiori di decesso e di gravi eventi avversi cardiovascolari e renali se sono in trattamento con tirzepatide rispetto agli agonisti del recettore GLP-1, secondo uno studio osservazionale pubblicato sulla rivista JAMA Network Open.

Nei pazienti affetti da diabete le malattie cardiovascolari e renali sono diffuse e causano una notevole morbilità e mortalità. Oltre ai loro effetti ipoglicemici originariamente concepiti, molti agenti ipoglicemizzanti sono stati valutati per la protezione cardiovascolare e renale, ed è stato scoperto che gli agonisti del recettore del peptide 1 simile al glucagone (GLP-1 RA) migliorano i risultati renali e cardiovascolari.

«Questo studio di coorte ha fornito evidenze a sostegno dell’associazione del trattamento con tirzepatide, rispetto ai GLP-1 agonisti, con rischi inferiori di mortalità per tutte le cause ed eventi avversi cardiovascolari o renali attraverso un confronto diretto nei pazienti con diabete di tipo 2» hanno scritto l’autore senior Vin-Cent Wu, del dipartimento di medicina interna del National Taiwan University Hospital, e colleghi. «Questi risultati sostengono l’integrazione di tirzepatide nelle strategie terapeutiche per la gestione del diabete di tipo 2 e ne evidenziano il potenziale per migliorare la pratica clinica attuale».

Analisi prospettica di adulti con diabete di tipo 2
I ricercatori hanno analizzato i dati del database TriNetX U.S. Collaborative Network relativi a soggetti adulti dai 18 anni di età in avanti con diabete di tipo 2 ai quali è stato prescritto tirzepatide o un GLP-1 agonista dal giugno 2022 al giugno 2023. È stato condotto un abbinamento del punteggio di propensione utilizzando 48 variabili per abbinare i due gruppi di pazienti in rapporto 1:1.

La mortalità per tutte le cause era l’endpoint primario dello studio. Gli eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE) includevano infarto miocardico, ictus ischemico o emorragico o decesso per cause cardiovascolari. Gli eventi avversi renali sono stati definiti come malattia renale cronica di stadio 5, malattia renale allo stadio terminale o necessità di ricorrere alla dialisi. Gli eventi avversi renali maggiori includevano anche il decesso. Sono stati inoltre valutati il ​​danno renale acuto e un dato composito di mortalità per tutte le cause e MACE. Emoglobina glicata (HbA1c) e peso corporeo sono stati raccolti a 4, 8, 12, 16 e 20 mesi.

Con tirzepatide meno rischi di decesso e di gravi eventi avversi cardiovascolari e renali
Dopo un follow-up mediano di 10,5 mesi, gli adulti che assumevano tirzepatide avevano un rischio significativamente inferiore di mortalità per tutte le cause rispetto a quelli a cui era stato prescritto un GLP-1 agonista (HR aggiustato, aHR, 0,58, P<0,001). Allo steso modo con tirzepatide erano significativamente inferiori il rischio di MACE (aHR 0,8, P<0,001), eventi renali (aHR 0,52, P<0,001), danno renale acuto (aHR 0,78, P<0,001), eventi avversi renali maggiori (aHR 0,54, P<0,001) e un composito di MACE e mortalità per tutte le cause (aHR 0,76, P<0,001)

Questi risultati possono essere attribuibili all’efficacia di tirzepatide nel migliorare il profilo di rischio cardiovascolare, tra cui pressione sanguigna, LDL, trigliceridi, HbA1c, biomarcatori del rischio cardiovascolare e peso corporeo nei pazienti con obesità, hanno osservato gli autori. In modo coerente, una metanalisi che confrontava vari GLP-1 agonisti e agonisti recettoriali doppi e tripli ha dimostrato che tirzepatide era l’agente più efficace nel ridurre HbA1c, glicemia a digiuno, livello di trigliceridi e circonferenza della vita rispetto a tutti gli altri GLP-1 agonisti. La metanalisi ha inoltre classificato tirzepatide al secondo posto per la perdita di peso, superato solo da cagrilintide-semaglutide (CagriSema), un altro doppio agonista recettoriale in fase di sviluppo.

Rispetto ai soggetti sottoposti a un GLP-1 agonista, gli adulti in trattamento con tirzepatide hanno avuto una riduzione maggiore dello 0,34% dei livelli di HbA1c e una perdita di peso corporeo di 2,9 kg superiore dal basale a 20 mesi.

Non sono state rilevate differenze nei risultati durante le analisi dei sottogruppi, nelle quali i pazienti sono stati stratificati in base alla velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR), HbA1c, presenza di ipertensione, cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca, proteinuria o complicanze del diabete, uso di altri farmaci per il diabete, precedente uso di GLP-1 agonisti, indicazioni di trattamento, livello di colesterolo o BMI.

«I nostri risultati forniscono anche indicazioni per le future ricerche in altre popolazioni target» hanno scritto gli autori. «La natura osservazionale dei nostri dati ha impedito di valutare la causalità, che potrebbe essere confermata in studi futuri, come quelli randomizzati in corso che stanno valutando l’efficacia di tirzepatide nel migliorare gli esiti cardiovascolari e renali rispetto ai GLP-1 agonisti e nel trattamento di pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata».

Referenze

Chuang MH et al. Clinical Outcomes of Tirzepatide or GLP-1 Receptor Agonists in Individuals With Type 2 Diabetes. JAMA Netw Open. 2024 Aug 1;7(8):e2427258. 

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da PHARMASTAR

 

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