“Controllare la tiroide in gravidanza è un imperativo”
Non è centrale solo per le mamme: controllare la tiroide in gravidanza è cruciale anche per la salute del nascituro. A ricordarlo sono stati numerosi esperti che si sono riuniti per il 15° Congresso Internazionale, nonché 14° Congresso Europeo di Endocrinologia, la scorsa settimana a Firenze. Tra questi anche Alfredo Pontecorvi della Società Italiana di Endocrinologia, docente di Endocrinologia e Primario della Divisione di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso il policlinico Gemelli di Roma, che ha ricordato in particolare come il corretto funzionamento della ghiandole sia centrale per il corretto sviluppo dei feti, oltre che per la salute delle future mamme.
“Recenti esperimenti condotti dal nostro gruppo su animali transgenici hanno inequivocabilmente dimostrato che gli ormoni tiroidei materni oltrepassano la placenta e agiscono su diversi organi e tessuti fetali quando ancora la tiroide fetale non ha iniziato a produrre i propri ormoni”, ha infatti commentato Pontecorvi. “Ciò è particolarmente importante per un corretto sviluppo e differenziamento del Sistema Nervoso Centrale: gli effetti di una carenza dell’ormone tiroideo nelle prime fasi della vita o durante la gravidanza possono essere veramente devastanti. Se la diagnosi non viene effettuata entro il primo mese di vita si producono gravi ed irreversibili danni cerebrali che causano un severo quadro neuro-psichiatrico noto come ‘cretinismo’”. Un problema da non sottovalutare, dato che è circa 1 neonato su 3000 a nascere con una grave malformazione della tiroide che provoca una condizione di ipotiroidismo congenito, ha ricordato l’esperto.
“Per fortuna – ha precisato – la legge italiana impone l’obbligatorietà dello screening di questa malattia in tutti i neonati”.
Ma il problema per i feti potrebbe essere anche l’ipotiroidismo materno, preesistente o insorto durante la gravidanza, capace di compromettere lo sviluppo cerebrale del nascituro causando significative alterazioni del suo quoziente intellettivo. “La patologia tiroidea in gravidanza rappresenta dunque un tema centrale che interessa sia gli endocrinologi che i ginecologi”, ha spiegato Pontecorvi. “Per gli studiosi, nella vita di una donna fertile si possono riscontrare alterazioni della funzione tiroidea dalla fase preconcezionale sino al post partum. Talvolta poi alterazioni della funzione tiroidea in uno dei due partner sono causa di ipofertilità. Oggi sono ancora numerose le donne che intraprendono la gravidanza misconoscendo di essere affette da patologie della tiroide”. Ed ecco perché è importante, spiegano gli scienziati intervenuti al congresso, che le donne in gravidanza raddoppino le dosi di iodio assunte durante la gestazione: in questo periodo, infatti, il fabbisogno raddoppia e per questo servono circa 100 microgrammi in più della sostanza al giorno. La sua carenza, causata proprio dal cattivo funzionamento della tiroide, farebbe aumentare i rischi di infertilità, di aborto e – di nuovo – di deficit cognitivi nei bambini.
Dunque importante la diagnosi precoce, ma anche e soprattutto la prevenzione, secondo gli esperti. Le migliori armi nell’arsenale dei medici e delle future mamme sia durante la gravidanza, che nella fase post-partum, stavolta mettendo a rischio la salute materna. “La donna, infatti è sottoposta ad alterazioni fisiche e psicologiche che talvolta possono scatenare modifiche della funzionalità tiroidea, che spesso si presentano con sintomi sfumati e non specifici, rendendo complessa la diagnosi di tiroiditi post partum”, ha concluso il medico. “Ecco perché è necessario individuare accuratamente le pazienti e i feti da monitorizzare e screenare per tali patologie”.
“È importante munirsi di queste preziose armi preventive – ha ricordato nello stesso congresso anche Aldo Pinchera, presidente onorario dell’AIT (Associazione Italiana della Tiroide) – per individuare e trattare in tempo queste patologie che altrimenti possono influenzare negativamente la vita del nascituro e/o della madre”.
Proprio per informare le donne su questo come su altri temi, è stata istituita per il 23 maggio una giornata mondiale della Tiroide: in questa giornata su tutto il territorio nazionale sarà lanciato in oltre 100 ospedali italiani un Progetto Pilota, primo programma sperimentale di prevenzione e cura della ‘tiroide pigra’ destinato alle future mamme, fatto di screening ed esami gratuiti volti proprio a prevenire e trattare le forme di ipotiroidismo. Inoltre, dal 18 al 25 maggio, saranno disponibili nelle strutture che aderiscono alla Giornata delle brochure informative e un questionario per la diagnosi precoce. L’iniziativa è patrocinata dal Ministero della Salute, e fra gli altri promossa da Ait (Associazione italiana tiroide), Ame (Associazione medici endocrinologi), Sie (Società italiana di endocrinologia), e dal Comitato delle associazioni dei pazienti endocrini (Cape).