Dalla diagnosi al trapianto
Nella splendida cornice di Villasimius, sul turchese mare della Sardegna, si e’ tenuto dal 26 al 28 maggio 2005 il DEI duemila 2005: “Il Diabetologo, tra Tecnologia e Umanesimo”. Quando alla fine di gennaio ho trovato l’invito da parte del Dr Luciano Carboni, uno dei membri del Comitato organizzatore/scientifico del congresso, dopo un momento di sorpresa, mi sono chiesta: “Ma perche’ mi invita?” Io, abituata a scrivere, a parlare di fronte a medici e diabetologi…di cosa? Be’, non era esattamente cosi’. Ed ecco il testo dell’intervento. DIABETE: DALLA DIAGNOSI AL TRAPIANTO Cara Daniela, tu puoi veramente fare molto!!!! Credo che quando, di fronte Fai capire loro quanto una diagnosi di diabete, insulino dipendente, in Perfettamente daccordo con quanto ha scritto Teresa. Buon giorno a tutti, mi presento: mi chiamo Daniela D’Onofrio sono la Direttrice di Portale Diabete. Perche’ sia qui e’ un po’ strano e me lo domando anch’io. Per dare un motivo alla mia presenza qui, bisogna tornare indietro di 23 anni, estate 1982, quella in cui la Nazionale di calcio di Bearzot vinceva i campionati di Spagna. Ricordo ancora con confusione quei giorni: confusione vuol dire che non capivamo cosa stesse succedendo, cosa sarebbe successo. La mattina dopo eravamo in San Raffaele dal Prof. Pozza, il resto lo potete immaginare. Quello che io non posso pero’ ancora oggi immaginare, e che succede ancora oggi nella stragrande maggioranza degli ospedali, e’ che gli misero in mano ‘ste siringhine ( ora ci sono le penne), le fialette di insulina e….”ci vediamo al controllo tra un mese”. Per tanti anni la vita di mio fratello e’ continuata “normale”. O meglio, io credevo fosse normale: lavorava, aveva tante fidanzate, sciava, giocava a tennis, a calcio, viaggiava…insomma: io mettevo le lenti a contatto al mattino, lui si faceva l’insulina…mica tanto diverso, no? Io miope, lui diabetico. Me l’hanno fatto credere e a me probabilmente ha fatto comodo crederlo, tant’e’ che mi sono sposata e l’ho lasciato solo. Poi nel gennaio 1998 mi sono trasferita in Inghilterra: mio fratello e’ venuto a trovarmi un weekend in febbraio e ha passato il sabato pomeriggio a dormire! Sentimmo nominare per la prima volta la parola trapianto ( di rene): mio fratello non aveva ancora 35 anni. Stavolta no, mi sono detta. Stavolta voglio sapere. Mi misi a cercare sui siti italiani, ma di trapianto rene-pancreas non si parlava: i pochi dati riportati erano vecchi e, poi ho scoperto, anche poco attendibili. Si’, ho detto rene-pancreas. perche’ nel frattempo era uscito sul mercato il CellCept e l’ipotesi di un trapianto combinato assumeva i contorni di una realta’ possibile, realizzabile: guarire mio fratello dal diabete! Un giorno, grazie alla conoscenza dell’inglese, trovai un sito americano, che avrebbe cambiato completamente la mia vita, e grazie a Dio, anche quella di altre persone. E vidi il diabete da un altro punto di vista: quello del malato, non quello del medico. E allora, tanto si era sentito in colpa lui, per farci “soffrire” per essere malato, tanto mi sono sentita in colpa io per essere stata tanto egoista, tanto cieca, tanto sorda ai segnali che non e’ possibile lui non avesse mai mandato. Ho conosciuto Deb Butterfield, fondatrice del sito, poi divenuto Diabetes Portal, il portale piu’ importante e cliccato al mondo sul diabete, nonche’ trapiantata essa stessa 2 volte, la seconda dal Dr Dave Sutherland , il padre del trapianto di pancreas. Non vi sto a raccontare il trapianto di mio fratello eseguito dal Prof. Cristallo al San Raffaele di Milano, in 2 settimane era a casa guarito: l’equipe del Prof. Secchi (Maffi, Fiorina, Larocca, Caldara) se ne prese e se ne prende ancora cura, con dedizione e passione, sopportando anche le sue bizze piu’ strane! In sala operatoria con lui, quella notte del 19 ottobre 2001 c’era anche Alberto Davalli, l’amico che tante partite a calcio aveva giocato con lui, il medico che l’ha aiutato ad arrivare al trapianto, quello sempre disponibile, che lo accompagnava il giorno di Natale al Pronto Soccorso se la pressione proprio non voleva scendere, quello che gli diceva “fatti il laser, che te ne fai di un pancreas nuovo se diventi cieco?” Resta comunque la domanda: “Io che faccio qui?” Mentre nel 2000-2001 leggevo gli articoli in inglese sul trapianto di rene-pancreas mi sono immedesimata in quelle persone che stavano vivendo la mia stessa situazione, ma che forse non conoscevano la lingua: allora perche’ non tradurre per loro quello che io stavo imparando? Domandai al Prof. Secchi “chi” fossero i migliori esperti italiani: mi sciorino’ una lista di nomi ed indirizzi email che contattai: qualcuno rispose ( e parecchi sono stati qui in questi giorni, Daniela Bruttomesso e’ qui oggi e parlera’ dopo di me) altri no… pazienza… Le mie traduzioni aumentavano, le chat aumentavano e anche le trascrizioni delle chat aumentavano: cosi’ dal gennaio 2004 abbiamo un sito tutto italiano, Portale Diabete e una Diabetes Station Italia autonoma, di cui sono, immeritatamente, la Direttice, e che il Prof. Aldo Maldonato ha inaugurato con una sua chat il 14 dicembre 2004! Su Portale Diabete c’e’ poi il mio indirizzo (portalediabete@yahoo.com ): tra i miei compiti, c’e’ quello di consigliare ai pazienti a chi rivolgersi, come fissare un appuntamento per ottenere una valutazione pretrapianto, se andare a Pisa o a Milano. Faccio inoltre da tramite tra loro e alcuni diabetologi disponobili cui giro le domande che ricevo: il Prof. Bolli e’ il “mio” esperto per cio’ che riguarda la terapia insulinica, il Prof. Secchi risponde alle domande sui trapianti di isole, il Prof. Marchetti a quelle sui trapianti di pancreas e sulle complicanze del diabete. Dunque l’informazione e’ importante, ma mi rendevo conto che il web e’ pieno di siti sul diabete molto piu’ completi del mio, molto piu’ strutturati del mio….molto piu’ finanziati del mio, che invece non ha sponsor e che esiste solo grazie al mio spirito di volontariato. C’era qualcosa che mancava: un rapporto diretto con i pazienti, con i loro familiari. La frase che piu’ mi colpiva nelle email che ricevevo, che mi riempiva di orgoglio, ma anche di tristezza era : “Sei la sorella che vorrei avere”. Cosi’ ho voluto creare una Mailing List, grazie anche al supporto di Teresa, che proprio nelle scorse settimane ha ricevuto un trapianto di pancreas a Pisa e che ora e’ in convalescenza, pronta a riprendere la sua vita da dove si era “interrotta” quando le era stato diagnosticato drammaticamente, con un coma, il diabete. Ci sono altre realta’ simili, ma io credo, con un pizzico di immodestia, che la ML che ho voluto e che gestisco, abbia questa peculiarita’ e spero la Dr Natalia Piana, che e’ un’iscritta, e che parlera’ subito dopo di me, possa confermarlo. Gli iscritti si raccontano, si scambiano informazioni, supporto nei momenti no, gioiscono insieme nei momenti di felicita’. Tramite questa ML organizziamo ritrovi, cene e negli ultimi mesi anche 2 convegni. A Pisa, lo scorso ottobre, grazie al Prof. Marchetti e al Prof. Boggi e’ stata tenuta una relazione sul trapianto di pancreas isolato, a Milano, in aprile, presso il San Raffaele, grazie alla disponibilita’ della Dr Maffi, del Dr Falqui e del Prof. Bosi si e’ trattato delle nuove frontiere della ricerca per una cura contro il diabete: dalla prevenzione primaria, passando attraverso il trapianto di isole, fino alla terapia genica e alle staminali. Quasi 100 persone sono venute da tutta Italia, dalla Sicilia al Trentino, per ascoltare questi splendidi relatori, nonche’ per passare ore piacevoli insieme: dopo il convegno c’e’ sempre una cena, ci sono le risate tra amici, gli abbracci. Ma il motivo vero per cui sono qui oggi e’ perche’ devo portarvi un messaggio, quello dei “miei ragazzi” e, forse, di mio fratello. Io dovevo trovare un modo di ringraziare Dio per il dono della salute che ha voluto restituire a mio fratello Cristian, ho pensato che cercare di fare in modo che altri non vivessero la sua e la nostra solitudine, il suo e il nostro sconforto, la sua e la nostra disperazione, fosse un modo efficace per farlo ed e’ nato Portale Diabete. Non trovero’ invece mai il modo per ringraziare la famiglia del donatore che con il suo gesto di generosita’ estrema e di amore assoluto ha fatto si’ che mio fratello avesse la possibilita’ di una nuova vita.
Grazie per avermi ascoltato.
(n.d.r.: nel settembre 2005, Deb Butterfield, la fondatrice e presidente di Diabetes Portal ha deciso di sospendere la pubblicazione del sito. Con questa “chiusura” che speriamo temporanea, erano “spariti” anche Portale Diabete (www.portalediabete.com) e Diabetes Station Italia. Ho deciso allora di registrare a mio nome Portale Diabete e di metterlo online su www.portalediabete.org per continuarne la missione….spero di riuscirci!)
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Daniela D’Onofrio
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