Decreto Regione Piemonte sui presidi per l’autocontrollo: l’opinione delle Associazoni – settembre 2015
Notizie da Diabete Italia
Egidio Archero, presidente Fand, membro della Commissione diabetologica della regione Piemonte e vicepresidente di Diabete Italia, ha seguito, insieme al Coordinatore delle associazioni piemontesi Ezio Labaguer, la lunga vicenda relativa alla prescrizione delle strisce reattive e delle lancette. L’ulltimo atto della vicenda è il decreto della Giunta regionale presentato alla stampa il 7 settembre.
Qual è il parere delle associazioni rispetto a questa ennesima svolta della vicenda che ha visto la sollevazione direi nazionale dei pazienti?
Siamo prudenti e forse anche diffidenti. Diciamo che è il classico bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Forse più vuoto che pieno.
Proviamo a inquadrare la situazione…
Un po’ di numeri: al momento in Piemonte sono distribuite 51 milioni di strisce reattive per l’automonitoraggio della glicemia e un numero inferiore di lancette, a 122 mila persone con diabete, con un costo di 25 milioni di euro. Vogliamo razionalizzare questa spesa? Siamo sempre stati prontissimi e propositivi. Noi associazioni da tempo proponiamo alla Regione un approccio alla spesa per l’automonitoraggio che permetterebbe risparmi per 10 milioni all’anno. È una stima solida e basata su dati di mercato.
Come?
Proponevamo di limare i prezzi di rimborso riconosciuti per le strisce reattive, per le lancette e per gli aghi: pochi centesimi in meno avrebbero consentito 7-8 milioni di risparmio. Altra leva di risparmio: utilizzare la distribuzione webcare già sperimentata a Novara, Asti e Torino. Una modalità distributiva che soddisfa il paziente ed elimina il passaggio dal Medico di famiglia ogni due tre mesi per la prescrizione delle strisce. La persona si reca in farmacia quando ne ha bisogno e ritira direttamente le strisce. Questo garantisce un minor consumo, è provato, del 15-20% tra il prescritto annuale del piano terapeutico e il ritirato effettivo rispetto alla distribuzione diretta e per conto.
E la Regione ha esaminato i vostti suggerimenti?
Tutt’altro. In estate la Regione ha risposto con un piano che prevedeva di erogare gratuitamente solo un tipo di glucometro e le relative strisce e di chiedere alle persone con diabete che volevano continuare a usare il ‘loro’ strumento, di pagare la differenza.
Possiamo definirla una ‘multa per appropriatezza’?
Certo, sarebbe stata una ‘tassa’ su chi vuole rispettare una prescrizione fatta in modo motivato e appropriato dallo specialista. In più la proposta prevedeva un ‘regalo’ da 6,5 milioni di euro, a favore delle farmacie, per l’addestramento all’uso del nuovo strumento.
Dopo la sollevazione delle associazioni del Piemonte, delle società scientifiche e delle associazioni nazionali e regionali di persone con diabete, cosa è accaduto?
Il Decreto della Giunta Regionale conferma lo strumento vincitore della gara Consip per le nuove insorgenze, elimina il ticket e consente la prescrizione dello strumento più appropriato da parte del diabetologo per gruppi di persone con diabete da identificare e afferma che questo è un regime temporaneo, in attesa di un prossima deliberazione.
Quanto temporaneo?
L’Assessore Saitta ha parlato di 6-8 mesi. Sono i tempi tecnici per creare la nuova procedura e metterla in atto. Quindi vedremo subito se la stima è corretta o se faranno slittare il tutto…
E la prossima gara come sarà?
Non parliamo di gare! Abbiamo subito detto all’Assessore che di gare non volevamo sentir parlare e sembra che la prossima procedura di acquisto prevederà un prezzo, o più prezzi, di riferimento per il rimborso delle strisce e non al ribasso rispetto al prezzo Consip di 20 centesimi così come dovrebbe essere per tutti gli altri presidi.
Presentando il decreto alla stampa, la Regione ha parlato di ‘guerra al monopolio delle case farmaceutiche’ cosa ne pensa?
È vero l’esatto contrario: invece di contrastare il monopolio la Regione lo avrebbe creato con la prima proposta. Per noi associazioni l’ideale è un mercato con tanti attori in concorrenza fra di loro sulla qualità.
Ci sono altri aspetti che non la convincono di questo decreto?
Sì: se dobbiamo stringere la cinghia, dobbiamo farlo tutti. Strano che non lo si voglia capire. Per esempio, l’accordo prevede un rimborso alle farmacie di 10,5 centesimi a striscia e a lancetta: un ricarico del 52% per un lavoro di semplice distribuzione logistica!