Definizione e criteri diagnostici del diabete
Il Diabete Mellito è una condizione caratterizzata da un patologico aumento della concentrazione di glucosio nel sangue. Responsabile di questo fenomeno è un difetto assoluto o relativo di insulina, ormone secreto dalle insule di Langherhans del pancreas ed indispensabile per il metabolismo degli zuccheri.
Si ritiene normale la glicemia fino al valore di 110 mg/dl, i valori compresi fra 110 e 125 definiscono la condizione di alterata glicemia a digiuno (IFG). Valori di glicemia uguali o superiori a 126 mg/dl sono sufficienti, secondo l’American Diabetes Association, a porre diagnosi di diabete.
La diagnosi di Diabete è certa con un valore = a 200 mg/dl, rilevato in qualunque momento della giornata o due ore dopo un carico di glucosio. Valori di glicemia compresi fra 140 e 200 dopo un carico di glucosio definiscono invece la ridotta tolleranza al glucosio (IGT). IFG ed IGT possono evolvere nel tempo verso un Diabete conclamato.
Generalmente si parla di diabete di tipo 1, prevalentemente (ma non esclusivamente) infantile-giovanile, che richiede un trattamento insulinico multiiniettivo sin dall’inizio e ha una genesi autoimmune derivante dall’interazione di una predisposizione genetica con cause ambientali non ancora chiare; il diabete di tipo 2, invece, è caratteristico dell’età adulta-senile, tipicamente associato a sovrappeso, dislipidemia ed ipertensione, ed è controllabile per anni con la dieta, l’esercizio fisico o gli ipoglicemizzanti orali; in tale forma il trattamento insulinico si rende necessario spesso, ma non sempre, dopo un certo numero anni di malattia.