Diabete 2 e Epatite C

D:

 

Egregio Dottore,

Il mio nome è L e scrivo da F.

Mi permetto disturbarLa per una questione riguardante mia madre.

Ha 65 anni. All’età di 52 anni ha scoperto di essere affetta da diabete di tipo 2, anche per via dell’ereditarietà paterna, essendo stato mio nonno affetto dallo stesso tipo di diabete.

Dopo alcuni anni di terapia con compresse, il suo diabetologo si vide costretto prescriverle l’insulina, ma da allora i valori della glicemia furono ancora più “indomabili”, con pericolosi, periodici picchi fino a 350 od altrettanto pericolosi cali.
Fu anche vittima di una pericolosissima forma allergica (il medico che la visitò sostenne che fu pura fortuna se la cosa non ebbe esito letale) ad un tipo diverso di insulina che le fu una volta prescritta.

Inoltre, alcuni anni or sono, si è scoperta affetta anche da epatite C, pur non essendosi mai sottoposta a trasfusioni, ad interventi chirurgici di alcun genere od essere incorsa in situazioni a rischio. Fu sottoposta per due volte a terapia con interferone: la prima volta in maniera marziale, la seconda in modo blando. La prima volta avvertì molti disturbi: sonnolenza, stanchezza, una forte forma di ansia con difficoltà di respirazione soprattutto la notte, abbondante caduta dei capelli. La seconda volta la terapia fu più sopportabile, ma alla sospensione sia della prima terapia che della seconda i valori delle transaminasi tornarono a salire.

Dai puntuali prelievi, mia madre risulta essere, per il resto, in perfetta salute. Tutti gli altri valori sono eccellenti.

La  T.A.C. epatica con mezzo di contrasto cui si è recentemente sottoposta ha dato esito negativo.

Ella è, inoltre, praticamente tormentata da alcuni anni da una neuropatia agli arti inferiori che le insorse un giorno all’improvviso e che le provoca un continuo tremore delle gambe con conseguente instabilità.

Per tale ultima patologia, le sono stati prescritti solo integratori che non hanno sortito alcun effetto.

Le sarei molto grata se volesse essere così gentile da fornirmi alcune risposte.

1.   Pensa sarebbe il caso che mia madre riprendesse la terapia con compresse piuttosto che con insulina? Come tenere a bada il suo diabete, che i medici definiscono “ballerino”? Uno stato di tensione aumenta l’irregolarità del valore della glicemia?

2.   Il diabete potrebbe aver provocato l’insorgere dell’epatite C?

3.   Pensa che dovrebbe tornare a curarsi con l’interferone, benché ella sostenga di non voler più curarsi?

4.   Esistono farmaci mirati e curativi di quel tipo di neuropatia agli arti inferiori?

5.   Quali probabilità abbiamo io e mia sorella (io sono la maggiore: ho 42 anni) di scoprirci un giorno affette da diabete? Mio padre non ne è affetto.

 Potrebbe indicarmi dei Centri specializzati per una corretta cura del diabete, delle sue conseguenze e dell’epatite C?

Mi scuso per la prolissità, La ringrazio anticipatamente per quanto si compiacerà comunicarmi e le porgo i miei migliori saluti.

L.

 

R:

 

Gent.le Sig.ra L,

diabete di tipo 2 ed epatite da infezione da virus C non sono collegate da un punto di vista ezio-patogenetico.  In parole semplici ciò vuole dire che sono due malattie che non hanno nulla in comune se non il fatto di essere molto frequenti e, quindi, di essere spesso presenti simultaneamente nello stesso soggetto.  La terapia del diabete nei casi di epatite cronica deve utilizzare esclusivamente insulina che ha una azione trofica benefica sul fegato mentre i farmaci ipoglicemizzanti orali semmai hanno una azione dannosa.  Quindi sua madre deve continuare a fare insulina che però deve essere somministrata (eventualmente cambiando il tipo di insulina, il numero di somministrazioni giornaliere e le dosi) in maniera tale da abbassare la glicemia il più vicino possibile ai valori di norma. 

Per quanto riguarda la neuropatia nel caso di sua madre potrebbe avere una doppia eziologia (ovvero causa).  Sia il diabete scompensato che l’epatite C possono danneggiare i nervi e dare i disturbi riferiti da sua madre.  Per capirne di più deve fare la ricerca delle “crioglobuline” nel siero che sono spesso presenti nella neuropatia associata all’epatite C ma non in quella dovuta al diabete.  Comunque, la cura della neuropatia consiste nell’ottenimento di un buon compenso glicemico e nell’utilizzo di sostanze anti-ossidanti come l’acido alfa-lipoico.  Esiste poi una terapia sintomatica (cioè che agisce sui sintomi ma non sulle cause della neuropatia) a base di un farmaco chiamato pregabalin o gabapentin. Discuta di questo con il medico di base.  Se a sua madre possa giovare un terzo trattamento con interferone lo chieda ad uno specialista epatologo io non mi sento abbastanza “ferrato” in materia.

Lei e sua sorella siete a rischio di sviluppare diabete di tipo 2 ma questo rischio può essere ridotto fino ad essere trascurabile se svolgerete attività fisica regolarmente ed eviterete il sovrappeso.

 

Cordiali saluti,

Alberto Davalli

 

 Diabetologo – Endocrinologo
Istituto Scientifico H San Raffaele
Milano