Diabete di tipo 2, nuovi dati confermano l’efficacia della nuova insulina icodec una volta alla settimana
Nei pazienti con diabete di tipo 2, la nuova insulina icodec in monosomministrazione settimanale si è dimostrata un trattamento efficace e non inferiore a insulina degludec a somministrazione giornaliera nei nuovi dati dello studio di fase IIIa ONWARDS 2, presentati al congresso della European Association for the Study of Diabetes (EASD) 2022.
Lo studio ha soddisfatto il suo endpoint primario, con il 37% degli adulti con diabete di tipo 2 che hanno raggiunto valori di emoglobina glicata (HbA1C) inferiori al 7% dopo 26 settimane, rispetto al 27% dei pazienti trattati con insulina degludec.
La dose media settimanale era di 268 U/settimana per insulina icodec rispetto a 244 U/settimana per insulina degludec. La variazione media stimata del peso corporeo dal basale alla settimana 26 è stata rispettivamente di 1,4 kg e –0,3 kg.
La nuova insulina si è dimostrata sicura e ben tollerata, con un numero di eventi ipoglicemici statisticamente non differenti rispetto al comparatore e nessun evento di ipoglicemia grave.
La ricercatrice principale dello studio, Athena Philis-Tsimikas, ha sottolineato l’importanza dei nuovi dati. «L’insulina una volta alla settimana sarebbe un notevole passo avanti nell’innovazione dell’insulina» ha affermato. «Potrebbe offrire alle persone con diabete di tipo 2 una riduzione della complessità e dell’onere del trattamento riducendo il numero di iniezioni di insulina basale da 365 a 52 all’anno, senza compromettere la gestione della glicemia».
Sul Diabetes Treatment Satisfaction Questionnaire (DTSQ), i partecipanti allo studio hanno indicato una soddisfazione significativamente superiore per la nuova formulazione settimanale rispetto all’insulina degludec.
Il programma di sviluppo clinico ONWARDS
Il programma ONWARDS comprende sei trial clinici globali di fase IIIa, tra cui uno studio di real life che ha coinvolto oltre 4.000 adulti con diabete di tipo 1 o di tipo 2. I dati degli studi ONWARDS 1, 2 e 6 sono stati pubblicati all’inizio di quest’anno. Tutti e tre hanno raggiunto gli endpoint primari, alimentando la speranza che l’insulina icodec una volta alla settimana possa risolvere alcuni dei problemi associati all’uso di analoghi dell’insulina basale da assumere una volta al giorno. In teoria la riduzione della frequenza delle somministrazioni potrebbe migliorare la convenienza, l’aderenza, la qualità della vita e, di conseguenza, il controllo glicemico.
I risultati di ONWARDS 1 hanno dimostrato la superiorità rispetto all’insulina glargine. ONWARDS 6 ha valutato l’insulina icodec in confronto all’insulina dugludec, raggiungendo anche in questo caso l’endpoint primario e dimostrando la superiorità della nuova insulina.
Il trial ONWARDS 3, di fase IIIa in doppio cieco, della durata di 26 settimane, treat-to-target, ha valutato efficacia e sicurezza di insulina icodec settimanale rispetto a insulina degludec giornaliera, entrambe in combinazione con un trattamento ipoglicemizzante non insulinico in 588 soggetti con diabete di tipo 2 e naïve all’insulina. A inizio agosto lo studio ha raggiunto il suo endpoint primario, dimostrando la non inferiorità di insulina icodec rispetto a degludec nella riduzione dei livelli di HbA1c dopo 26 settimane. Da un valore basale complessivo dell’8,5%, insulina icodec ha consentito una riduzione superiore dell’HbA1c stimata rispetto a insulina degludec (-1,57% vs –1,36%, differenza di trattamento stimata –0,21%).
Lo studio ONWARDS 4 della durata di 26 settimane, ha valutato efficacia e sicurezza del trattamento con insulina settimanale icodec rispetto a insulina glargine U100, entrambe in combinazione con insulina durante i pasti (insulina aspart somministrata da due a quattro volte al giorno), in 582 persone affette da diabete di tipo 2. Ha raggiunto l’endpoint primario di non inferiorità rispetto a insulina glargine nella riduzione della HbA1c alla settimana 26. Da un valore basale complessivo di HbA1c dell’8,3%, insulina icodec ha consentito una riduzione stimata del –1,16% rispetto al –1,18% con insulina glargine (differenza di trattamento stimata: 0,02%).
L’ultimo studio ancora in corso del programma clinico è ONWARDS 5, i cui risultati sono attesi per la seconda metà del 2022.
Uno spazio in trasformazione
Il diabete di tipo 2 è un mercato enorme e in continua evoluzione che negli ultimi anni ha visto il lancio di nuove classi di farmaci e di dispositivi, come il monitoraggio continuo della glicemia (CGM) in grado di trasmettere automaticamente i livelli di zucchero nel sangue a un’app per smartphone o a un altro dispositivo.
I GLP-1 agonisti si sono dimostrati efficaci nel trattamento del diabete di tipo 2, ma le versioni più recenti dotate della doppia inibizione GLP-1/GIP, come tirzepatide di recente approvata in Europa, sembrano consentire un controllo glicemico ancora migliore e hanno un impatto sulla perdita di peso.
Gli SGLT2 inibitori hanno mostrato ulteriori effetti benefici sul sistema cardiovascolare e renale e una recente una collaborazione di ricerca multinazionale ha scoperto un nuovo peptide, chiamato PATAS, che appartiene a una nuova classe di farmaci per il diabete chiamati “adipeutics” in quanto agisce specificamente sugli adipociti, ripristinando l’ingresso di glucosio e quindi correggendo e ristabilendo la fisiologia metabolica del tessuto adiposo. In uno studio condotto su modelli animali la nuova terapia ha mostrato di ripristinare in modo specifico l’assorbimento del glucosio negli adipociti, trattando in questo modo l’insulino-resistenza con effetti benefici su tutto l’organismo.
da PHARMASTAR