“Diabete fatti e cifre in Italia”
In Italia il numero delle persone con diabete è cresciuto di quasi 1 milione rispetto a 10 anni fa e 2.600 euro è il costo annuo sostenuto dal Sistema sanitario italiano per ogni cittadino con diabete, più del doppio rispetto a chi non soffre di questa malattia. A contribuirvi non è tanto la quota per il farmaco antidiabete, che incide solo per il 7% sui 9,22 miliardi di euro spesi annualmente (1,05 milioni l’ora), quanto il peso del ricovero ospedaliero e delle cure ambulatoriali (68%) e quello dei trattamenti che si rendono necessari a causa delle complicanze del diabete (25%): malattie cardiovascolari, neuropatia, retinopatia, insufficienza renale e via dicendo.
Questi, e molti altri dati, sono contenuti nel Rapporto “Diabete fatti e cifre in Italia” presentato in queste ore, a Roma, durante il 4° Changing Diabetes Barometer Forum da Antonio Nicolucci, Responsabile del dipartimento di farmacologia clinica ed epidemiologia del Consorzio Mario Negri Sud e Capo analista dell’Italian Barometer Diabetes Observatory – Centro Villa Mondragone, Roma.
Il diabete rappresenta quello che l’ONU ha definito un grave problema di sanità pubblica per il pianeta. Si stima, infatti, che il numero di persone colpite dalla malattia nel mondo crescerà dai 171 milioni del 2000 ai 366 milioni nel 2030. Anche nel nostro Paese, negli ultimi anni, si è assistito a una vera e propria esplosione del fenomeno: alla fine del secolo scorso il diabete interessava meno di 4 italiani su 100, oggi siamo a 5 su 100. Rispetto a 10 anni fa ci sono in Italia quasi un milione di persone in più con diabete diagnosticato. Il 21 dicembre 2006 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha riconosciuto, per la prima volta, una malattia non comunicabile, il diabete appunto, come una seria minaccia alla salute dell’Uomo, al pari di HIV/AIDS, tubercolosi e malaria. Il 13 maggio 2010, la stessa ONU ha votato all’unanimità la Risoluzione che prevede di tenere, nel settembre di quest’anno, un Summit, dove gli stati membri affronteranno il ruolo delle istituzioni nella prevenzione e nel controllo delle malattie non comunicabili, malattie di cui fa parte il diabete. Il Summit vuole essere un’opportunità per coinvolgere governi, agenzie internazionali, enti non governativi, società civile, mondo scientifico. Per rispondere a questo stimolo, le organizzazioni scientifiche che rappresentano a livello internazionale le quattro principali malattie non comunicabili oggetto dell’attenzione di ONU e Organizzazione Mondiale della Sanità – International Diabetes Federation per il diabete, World Heart Federation per le malattie cardiovascolari, Union for International Cancer Control per i tumori, International Union against Tubercolosis and Lung Disease per le malattie respiratorie croniche – riunite nella NCD Alliance (Non Communicable Disease Alliance) sollecitano la creazione di un Piano Globale per condividere soluzioni e azioni che possano limitare le conseguenze delle malattie non comunicabili.
Il 4° Changing Diabetes Barometer Forum raccoglie per primo in Italia l’appello lanciato dalla NCD Alliance e, in attesa del Summit ONU di settembre, discute il ruolo che le istituzioni nazionali possono avere nell’affrontare le sfide che il diabete pone oggi alla nostra società.
Capitolo italiano di un progetto internazionale che vede protagoniste le organizzazioni pubbliche e private coinvolte sulla malattia, ideato, promosso e sostenuto dal supporto non condizionato dell’industria farmaceutica Novo Nordisk, il Forum si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il Patrocinio di Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei numerosi Ministeri interessati. È organizzato da AssociazioneParlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione, Diabete Italia, Italian Barometer Diabetes Observatory e World Diabetes Foundation, con il coinvolgimento di esperti e organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali, politici e rappresentanti delle Istituzioni, e pone al centro del dibattito l’identificazione di misure atte a contenere quella che tutti ormai definiscono una delle grandi minacce del terzo millennio.
Novo Nordisk ha da subito compreso quanto importante in questo processo fosse la partecipazione dell’impresa privata, come testimonia il progetto Changing Diabetes Barometer. “E’ nato e si è sviluppato in questi quattro anni per imprimere una spinta concreta al miglioramento della cura del diabete e attivare un confronto costruttivo finalizzato a ridurre il peso economico, sociale e clinico di questa malattia. Un impegno che la nostra azienda ha intrapreso e sta portando avanti con sempre maggiore interesse e soddisfazione appoggiando ad esempio progetti come l’Italian Barometer Diabetes Observatory che si candidano ad essere il modello intersettoriale del ‘mondo diabete’”, ha conccuso Lorenzo Mastromonaco ringraziando il nutrito panel di politici ed opinion leader che anche quest’anno hanno partecipato al dibattito.