Diabete: firmato accordo di programma Italia-Iran
Il diabete rappresenta una malattia in costante aumento, con un forte impatto a livello sanitario, economico e sociale, che colpisce nel mondo 415 milioni di persone, cresce ogni anno al ritmo di 7 milioni di nuovi casi, assorbe il 12% della spesa sanitaria mondiale (673 miliardi di dollari, oltre 600 miliardi di euro) e causa quotidianamente più di 14 mila morti. Numeri impressionanti che, se non si porrà rimedio, sostiene l’International Diabetes Federation (IDF), porterà questa malattia a coinvolgere un adulto su dieci entro il 2040: 642 milioni di persone sul pianeta.
Tra le aree più colpite dalla malattia, il Medio Oriente, in cui risiede – sempre secondo IDF – l’8,5% della popolazione mondiale diabetica, circa 36 milioni di persone destinate a raddoppiare nei prossimi 25 anni. Kuwait, Arabia Saudita e Iran rappresentano i paesi maggiormente interessati dal fenomeno, con la Repubblica Islamica e i suoi quasi 80 milioni di abitanti, in prima fila: 4,6 milioni di adulti con diabete e oltre 37 mila decessi l’anno causati dalla malattia.
Di tutto ciò si è discusso oggi a Roma nel corso del “9° Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Forum – 1st Italian & Iranian Diabetes Joint Meeting”, evento promosso da Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation e da Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, con il Patrocinio di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Salute e Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). Nel corso dell’incontro è stato firmato un accordo tra IBDO Foundation, l’organismo costituito in Italia con l’obiettivo di favorire collaborazioni istituzionali in ambito clinico, sociale ed economico legate al diabete e alle malattie metaboliche, ed EMRI–Endocrinology and Metabolism Research Institute, l’Istituto di ricerca e studio endocrinologico iraniano.
“Questa importante alleanza, coordinata da Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e IBDO Foundation, prevede la costituzione di una partnership tra università e istituti di ricerca, con l’intento di creare una rete che sviluppi progetti di prevenzione e cura del diabete, sostenibili per le persone e i sistemi sanitari. Si tratta di una collaborazione scientifica forte, importante e voluta, che ha come obiettivi la realizzazione di attività di rilevazione epidemiologica e lo scambio di competenze professionali tra gli operatori sanitari dei due paesi”, ha spiegato Renato Lauro, Presidente IBDO Foundation.
“Il diabete è una malattia in grande espansione, che colpisce persone di tutte le classi sociali. Può essere affrontata attraverso la prevenzione, sensibilizzando i cittadini ad adottare stili di vita più consoni, e combattuta sostenendo la ricerca di nuove cure e migliorando l’assistenza per chi ne soffre. Obiettivi ambiziosi che rientrano tra gli scopi dell’accordo”, ha aggiunto Giuseppe Novelli, Rettore dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e Delegato per la Salute per la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane – CRUI.
Parole condivise da Bagher Larijani, Direttore del Dipartimento di Educazione del Ministero della Salute della Repubblica Islamica dell’Iran e Direttore Generale EMRI, che ha manifestato la sua soddisfazione per l’intesa stipulata con l’Italia, Paese che rappresenta un modello politico sanitario eccellente in Europa, soprattutto per quanto riguarda il diabete.
Quanto sia fondamentale sostenere e investire nella ricerca, che rappresenta il futuro per un mondo più sano e in salute, è stato sottolineato dall’On. Lorenzo Becattini, cofondatore e coordinatore del gruppo interparlamentare “Diabete e qualità della vita”, con il Sen. Luigi D’Ambrosio Lettieri, che ha anche sottolineato come questo accordo su basi accademiche tra Italia e Iran si aggiunga alle collaborazioni economiche e commerciali siglate in questi mesi con un Paese chiave, non solo per l’Italia, che riemerge da anni di forzato isolamento.