Diabete: in Italia fuma il 27% dei giovani malati, “vizio” più diffuso che nei sani

Per il loro cuore la sigaretta è un veleno tra i più pericolosi. Ma a dispetto dei rischi persistono nel ‘vizio’, con numeri addirittura superiori a quelli della popolazione generale. In Italia fuma infatti il 27,4% dei giovani malati di diabete di tipo 1, contro una diffusione media del tabagismo nella penisola che gli ultimi dati attestano al 25%.

Il dato, giudicato “allarmante” dagli stessi esperti, emerge dal Secondo rapporto nazionale sugli ‘Indicatori di qualità dell’assistenza diabetologica in Italia’: gli Annali 2007 redatti dall’Amd (Associazione medici diabetologi) e presentati oggi a Milano. Il volume fotografa in 70 pagine l’assistenza ai diabetici del nostro Paese, pari a 3 milioni, cui va aggiunto un altro milione di malati che non sa di esserlo. “In generale – spiega Antonio Nicolucci del Centro studi e ricerche Amd – l’assistenza ai pazienti con diabete di tipo 1”, che rappresentano meno del 10% del totale malati, “risulta migliore che fra quelli con diabete di tipo 2. Per definizione il tipo 1 è infatti una malattia giovanile, ed è più semplice tenere sotto controllo dei ragazzi che degli adulti o degli anziani”. Ma il capitolo fumo è la classica ‘eccezione che conferma la regola’: tra i diabetici di tipo 2 fuma meno di uno su 5 (17,5%), contro un tabagista su 4 della media italiana, mentre fra i diabetici di tipo 1 fumano quasi 3 su 10. Sicuramente troppi.

E anche se il numero delle sigarette accese nelle 24 ore è spesso superiore fra i pazienti adulti che tra quelli giovani, “il dato relativo a ragazzi e ragazze adolescenti preoccupa perché il fumo è senza dubbio uno dei fattori di rischio cardiovascolare più importante per le persone diabetiche”, ricorda Nicolucci. I consigli del medico servono a poco, ammette: “Tra i fattori di rischio il fumo è uno dei più difficili da contrastare. I rimedi mancano, serve prima di tutto la volontà di smettere”, conclude.

 

(Adnkronos Salute)