Entro il 2025 raddoppieranno i nuovi casi di diabete infantile in Europa. E’ l’allarme che emerge dallo studio “Incidence trends for childhood type 1 diabetes in Europe during 1989-2003 and projection of numbers to 2025”, presentato oggi al 44 Congresso EASD, da Chris Patterson del Dipartimento di Epidemiologia e Sanita’ pubblica della Queen’s University di Belfast.
Lo studio, che ha analizzato 20 registri EURODIAB in 17 paesi europei, ha considerato 29.311 nuovi casi di diabete tipo 1 (diagnosticati prima del compimento dei 15 anni) e l’analisi statistica ha permesso di prevedere che i circa 15.000 nuovi casi stimati oggi diventeranno 29.000 nel 2025. Inoltre, mentre oggi i nuovi casi di diabete infantile sono ripartiti nelle diverse fasce d’eta’ secondo le percentuali 0-4 anni 23%, 5-9 anni 35%, 10-14 anni 48%, nel prossimo futuro la ripartizione sara’ 31%, 37% e 32% rispettivamente.
Il dato che ne emerge e’ davvero allarmante: il raddoppio, in numeri assoluti, dei nuovi casi di diabete tipo 1, quello che necessita della terapia insulinica per capirci e che colpisce i piu’ piccoli. Se non adeguatamente curato, il diabete infantile e adolescenziale, nella sua forma di tipo 1 e 2, portera’ quale drammatica conseguenza un aumento del numero di giovani adulti diabetici a grave trischio di complicanze, a cominciare da infarto e ictus.
La malattia colpisce sempre piu’ bambini e sempre prima. Ma perche’ i piccoli sono piu’ vulnerabili? Ele Ferrannini, Presidente EASD, spiega: “E’ una questione controversa. L’ipotesi e’ che il diabete ‘vada a braccetto’ con altre malattie autoimmuni come l’asma, la celiachia… Il fatto e’ che nei paesi occidenteali, l’assenza di contaminanti e l’igiene non espongono i bimbi durante la crescita ai patogeni ‘normali’. E’ come se il sistema immunitario – continua Ferrannini – faticasse e non poco a funzionare bene, andando in tilt per colpa della troppa pulizia” Crescere in un ambiente sterile non e’ salutare, allora: riduce la capacita’ del sistema immunitario di fronteggiare attacchi esterni e di rispondervi in maniera adeguata. “Certo – conclude Ferrannini – con questo non vogliamo dire che i bimbi devono rotolarsi e crescere nella melma, ma gli eccessi in un verso o nell’altro si dimostrano sempre nocivi”.
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