Diabete, semaforo rosso Fda per insulina degludec
L’Fda ha rilasciato una “complete response letter” relativa alla domanda di registrazione presentata da Novo Nordisk per l’insulina degludec e per la combinazione di insulina degludec con l’insulina aspart. In pratica, almeno per ora, l’agenzia americana ha deciso di non approvare i due farmaci. I motivi della decisione non sono stati resi noti.
Lo scorso novembre, un panel di esperti dell’Fda si era espresso positivamente circa l’approvazione del farmaco, richiedendo con 8 voti a 4 che fosse condotto uno studio post registrativo per meglio verifìcare la sicurezza cardiovascolare del farmaco. L’Agenzia americana ha deciso la strada della prudenza e per ora, in attesa che vengano raccolti tali dati, ha preferito non approvare il farmaco.
Poche settimane fa, la Commissione Europea ha invece approvato i due farmaci che verranno messi in commercio con i marchi Tresiba e Ryzodeg.
L’azienda fa sapere che tali dati non potranno essere disponibili nel corso 2013, facendo slittare significativamente la commercializzazione del farmaco negli Usa. A tutt’oggi è impossibile prevedere di quanto potrà tardare il lancio in Usa di queste nuove insuline, da un minimo di due anni, se l’agenzia americana si accontenterà dei dati ad interim dello studio che Novo certamente farà partire al più presto, fino anche a quattro se l’Fda vorrà avere i dati completi. Ovviamente se l’outcome del trial sarà quello sperato dall’azienda danese.
La notizia ha avuto un immediato riflesso in borsa dove le azioni d Novo Nordisk a fine giornata hanno perso il 13%. Il mercato americano rimane infatti il più importante al mondo e secondo gli analisti avrebbe influito per il 70’% delle vendite del farmaco. Ha beneficiato della notizia la francese Sanofi, che produce Lantus, insulina a lunga durata di azione le cui vendite sarebbero state impattate dal lancio di quella di Novo, le cui azioni hanno guadagnato oltre il 3%.
Degludec è una nuova insulina ad azione ultralenta (durata di oltre 24 ore e presente in circolo fino a 96 ore dopo la somministrazione), studiata per la terapia di fondo del diabete. Si tratta di un’insulina basale che, una volta iniettata per via sottocutanea, forma dei multiesameri solubili, dando luogo a una formulazione depot assorbita in maniera regolare e molto lenta, con un profilo farmacocinetico molto stabile.
L’insulina degludec è un innovativo analogo basale dell’insulina che, grazie al suo profilo farmacocinetico ultralento, ha una durata d’azione superiore alle 24 ore e un effetto metabolico distribuito uniformemente nel corso della giornata. Dalla ridotta variabilità d’azione dipende un profilo glicemico più stabile che assicura il raggiungimento dei target glicemici con una importante riduzione del rischio di ipoglicemia.
I risultati di due studi clinici di fase 3, condotti con l’insulina degludec verso la glargine, che hanno arruolato complessivamente 1.635 persone con diabete di tipo 1 e 2, erano stati pubblicati lo scorso anno su The Lancet. Entrambi gli studi, disegnati in modo da garantire il raggiungimento di analoghi livelli di glicemia a digiuno (treat-to-target), hanno dimostrato che l’insulina degludec, a parità di controllo dell’HbA1c, ha permesso di ridurre in alcuni casi addirittura del 25% il tasso di ipoglicemie notturne.
In particolare il primo studio ha coinvolto 629 diabetici di tipo 1, di cui 472 assumevano degludec e 157 glargine. Ad un anno di terapia nei due gruppi il livello di emoglobina glicosilata era sceso in maniera simile: 0,40% nei pazienti trattati con degludec e 0,39% in quelli in terapia di glargine. Tuttavia, per i primi il tasso di ipoglicemia notturna era appunto sceso più basso del 25%.
Un risultato analogo si è ottenuto nel secondo studio, che ha invece coinvolto 992 pazienti, di cui 744 trattati con degludec e 248 con glargine. Anche in questo caso i dati a un anno mostravano una riduzione di HbA1c simile (1,1% nel primo gruppo, 1,2% nel secondo), ma i tassi di ipoglicemia risultavano migliori per i pazienti trattati con il primo farmaco: il numero di episodi di ipoglicemia rilevati era di 11,1 episodi per paziente l’anno con degludec e di 13,6 con glargine, mentre quelli di ipoglicemia notturna erano 1,4 episodi l’anno nel primo caso, 1,8 nel secondo.
da PharmaStar