Diabete tipo 1, più probabile nei bambini infettati da enterovirus
I bambini che hanno avuto in passato un’infezione da enterovirus hanno un rischio maggiore di quasi il 50% di sviluppare un diabete di tipo 1 rispetto a quelli che non l’hanno avuta. Lo suggerisce uno studio pubblicato di recente sulla rivista Diabetologia.
Negli adulti, quest’infezione è asintomatica, mentre nei bambini provoca sintomi simil-influenzali, ma talvolta scatena un’infezione respiratoria più grave o addirittura una paralisi parziale.
Si pensa che il diabete di tipo 1 sia causato da una predisposizione genetica e da possibili influenze ambientali, come l’esposizione a determinate sostanze chimiche o ad agenti patogeni.
Tra le possibili cause ambientali di cui specula da tempo ci sono, appunto, le infezioni da enterovirus. Del possibile legame tra le infezioni da enterovirus (polio, Coxsackievirus A, Coxsackievirus B and echovirus) e diabete di tipo 1 si dibatte fin dal 1969, ma finora le evidenze erano lacunose.
Per saperne di più, un gruppo di ricercatori dell’Università di Taiwan ha utilizzato di dati contenuti nel database di un’assicurazione sanitaria nazionale esaminando 570.133 bambini e ragazzi al di sotto dei 18 anni che avevano contratto l’infezione e 570.133 controlli di pari età non infettati dall’enterovirus, al fine di valutare l’effetto dell’infezione sull’incidenza del diabete di tipo 1.
I ricercatori hanno trovato una prevalenza maggiore di dermatite atopica, rinite allergica e asma bronchiale nel gruppo infettato dall’enterovirus rispetto al gruppo non infettato e quest’ultimo ha mostrato una probabilità inferiore di sviluppare il diabete insulino-dipendente (con un incidenza pari a 3,89 per 100.000 anni- persona) rispetto al gruppo infettato dall’enterovirus (5,73 per 100.000 persone-anno; rate ratio di incidenza 1,48; IC al 95% 1,19-1,83).
Inoltre, il rischio di diabete di tipo 1 nei bambini con rinite allergica, asma bronchiale o entrambe la malattie atopiche ha mostrato una variabilità maggiore che non nei bambini senza queste malattie.
Sono risultati a maggior rischio anche i bambini entrati nello studio quando avevano più di 10 anni (HR 2,18; IC al 95% 1,18-4,04).
Nella discussione, i ricercatori segnalano che potrebbe essere in gioco anche un fattore genetico. Per esempio, Finlandia e Svezia sono i Paesi in cui il diabete di tipo 1 ha l’incidenza superiore al mondo, ma questi stessi Paesi presentano bassi tassi di infezione da enterovirus. Di converso, regioni come Africa, Asia e Sudamerica hanno un’incidenza bassa, seppure in aumento, di diabete di tipo 1, ma un’incidenza elevata di infezioni da enterovirus.
“Questo studio di coorte retrospettivo ha mostrato che c’è una correlazione positiva tra diabete di tipo 1 e infezione da enterovirus nei pazienti di età inferiore ai 18 anni” scrivono i ricercatori. “Anche se l’evidenza di un’associazione tra infezioni da enterovirus e patogenesi è osservazionale, le conclusioni sono abbastanza solide per giustificare ulteriori studi su quest’associazione. I risultati suggeriscono che una strategia vaccinale contro l’infezione da enterovirus potrebbe rallentare la crescente incidenza del diabete di tipo 1”.
Alessandra Terzaghi
H.C. Lin. Enterovirus infection is associated with an increased risk of childhood type 1 diabetes in Taiwan: a nationwide population-based cohort study. Diabetologia. 2014; doi:10.1007/s00125-014-3400-z.
da PHARMASTAR