Diabete, un aiuto dai legumi
Fagioli, ceci, lenticchie, piselli: un’inaspettata «terapia» per il diabete, in grado di tenere alla larga pure i rischi cardiovascolari connessi alla malattia. E utilissimi per la prevenzione anche in chi non ha la glicemia troppo alta: il via libera ai legumi arriva dalla revisione degli studi in materia presentata a Barcellona, al congresso dell’European Society of Cardiology.
REVISIONE – Un gruppo di ricercatori canadesi ha ripreso tutte le sperimentazioni cliniche in cui sono stati valutati gli effetti dei legumi sul controllo della glicemia, sia da soli che nell’ambito di diete a basso indice glicemico o ad alto contenuto di fibre: ben 41 ricerche da cui emerge che fagioli e compagnia sono efficaci nel ridurre la glicemia a digiuno e l’iperinsulinemia, sia da soli che in un contesto di alimentazione controllata. I dati, ammettono gli autori, sono molto eterogenei; l’effetto però sembra consistente. Fra i tanti studi passati al vaglio anche le sperimentazioni di Gabriele Riccardi, docente di malattie del metabolismo dell’Università Federico II di Napoli e presidente eletto della Società Italiana di Diabetologia, che conferma: «Oggi ormai c’è accordo sul fatto che i legumi abbiano effetti positivi sul controllo della glicemia. Tra l’altro, sono in grado non solo di abbassare la glicemia postprandiale, ma anche di ridurre il rischio di crisi ipoglicemiche fra un pasto e l’altro nei pazienti con diabete di tipo uno, sotto terapia insulinica. Lo abbiamo verificato con una nostra ricerca che ha dimostrato come tale azione dei legumi non sia legata all’induzione di un malassorbimento dei carboidrati, bensì a un rallentamento nell’assorbirli – spiega il diabetologo –. In altre parole i carboidrati, mangiando legumi al pasto, non vengono assorbiti subito dando un picco glicemico, ma pian piano, anche durante la fase intermedia di digiuno». Ciò significa ottenere una glicemia più costante e non andare incontro a crisi ipoglicemiche, né a picchi di iperglicemia eccessiva subito dopo mangiato.
VANTAGGI – I benefici dei legumi non finiscono qui: oltre a ridurre emoglobina glicata, glicemia e crisi ipoglicemiche, questi vegetali diminuiscono pure il colesterolo e i trigliceridi postprandiali. «Questo avviene sia nei diabetici che nei soggetti con glicemia normale – riferisce Riccardi –. Perciò i legumi sono un valido aiuto nella gestione del diabete, ma sono ottimi anche in chi non è malato: i loro effetti benefici sul metabolismo abbassano infatti il rischio cardiovascolare complessivo». Quanto spesso dovremmo mangiarli? «Almeno tre volte alla settimana, per vedere risultati su glicemia, colesterolo e trigliceridi – risponde l’esperto –. Ma non bisogna pensare al piatto di legumi da soli: per fortuna si tratta di alimenti versatili, abbondantemente presenti nelle ricette della tradizione italiana in abbinamenti gustosi e semplici da preparare, che possono comparire spesso sulle nostre tavole senza annoiare. Sono infatti perfetti assieme ai carboidrati, come pasta e fagioli o riso e piselli, e come contorno ai piatti principali: basti pensare alle seppie e piselli o ai fagioli all’uccelletto. È quindi abbastanza semplice raggiungere l’obiettivo delle tre porzioni alla settimana», conclude Riccardi.
di Elena Meli