Diabete, un terzo dei pazienti sopra i 30 anni riceve una diagnosi errata
Oltre un terzo delle persone diabetiche sopra i 30 anni a cui era stato inizialmente diagnosticato il diabete di tipo 2, e che quindi non erano trattati con insulina, avevano di fatto il tipo 1. E’ quanto emerge dai risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Diabetologia. Anche 13 anni dopo la diagnosi, la metà di questi pazienti continuava a essere considerata affetta dal tipo 2.
Il diabete di tipo 1 è caratterizzato da un rapido e grave deficit della produzione di insulina poiché le cellule del pancreas che producono l’ormone vengono attaccate e distrutte dal sistema immunitario. Incapaci di produrre da soli l’insulina necessaria, i malati necessitano di dosi regolari di insulina per controllare i livelli di glucosio nel sangue, sotto forma di iniezioni o tramite una pompa, A differenza di molte persone con il diabete di tipo 2, non possono gestire la loro condizione attraverso la dieta, l’esercizio fisico e i farmaci per via orale.
Angus Jones, responsabile della ricerca della University of Exeter Medical School, ha dichiarato che «per le persone con diabete di tipo 1, assumere compresse e perdere peso non sono misure efficaci, hanno bisogno del trattamento insulinico. La diagnosi di diabete 1 negli adulti è complicata dal fatto che molti di coloro che presentano il diabete di tipo 2 hanno una corporatura magra».
«La nostra ricerca mostra che se un paziente con diagnosi di diabete di tipo 2 ha bisogno del trattamento con insulina entro tre anni dalla diagnosi, ha un’alta probabilità di avere il diabete di tipo 1», ha continuato Jones «Per loro è necessario effettuare un esame del sangue che confermi da quale tipo di diabete siano affetti, in modo che possano ricevere un monitoraggio più stretto, un supporto educazionale e un trattamento adeguati».
Il team di ricerca ha analizzato 583 persone con diabete insulino-trattato che era stato diagnosticato dopo i 30 anni e che provenivano dalla coorte della Diabetes Alliance for Research in England (DARE). Il diabete di tipo 1 era definito dal rapido fabbisogno insulinico (entro 3 anni dalla diagnosi) e da una grave deficienza di insulina endogena (peptide C non a digiuno <200 pmol/l).
Le caratteristiche della loro malattia sono state confrontate con altri partecipanti che ancora mantenevano una certa secrezione endogena di insulina (peptide C non a digiuno superiore a 600 pmol/l) e con 220 individui con insulino-deficienza grave diagnosticata prima dei 30 anni.
Diabete di tipo 1 sottodiagnosticato negli adulti
Il 21% dei partecipanti con diabete insulino-trattato che sono stati diagnosticati dopo i 30 anni ha soddisfatto i criteri di inclusione per il diabete di tipo 1. Di questi il 38% non aveva ricevuto insulina alla diagnosi e un 47% auto-riportava di avere il diabete di tipo 2.
Il rapido fabbisogno di insulina era altamente predittivo di una grave carenza endogena dell’ormone: l’85% ha richiesto l’insulina entro 1 anno dalla diagnosi e il 47% di tutti quelli inizialmente non trattati con insulina e che ne hanno avuto bisogno entro 3 anni dalla diagnosi presentava una grave insufficienza di insulina endogena.
I partecipanti con diabete di tipo 1 a insorgenza tardiva, definiti dallo sviluppo di una grave di insufficienza di insulina, avevano caratteristiche cliniche simili a quelli con diabete di tipo 1 a insorgenza giovanile. Tuttavia, rispetto a questi ultimi, quelli a insorgenza tardiva presentavano un punteggio di rischio genetico di diabete di tipo 1 leggermente inferiore (p <0,001), una maggiore prevalenza di autoanticorpi contro le isole pancreatiche (78% a 13 anni contro il 62% a 26 anni di durata del diabete, p=0,02), e avevano meno probabilità di essere identificati come affetti da diabete di tipo 1 (79% vs 100%, p<0,001).
Alla luce dei risultati, gli autori dello studio hanno concluso che «il diabete di tipo 1 diagnosticato oltre i 30 anni di età, definito da una grave insufficienza di insulina, ha caratteristiche cliniche e biologiche simili a quelle che si verificano in età più giovane, ma spesso non viene identificato. I medici devono essere consapevoli del fatto che i pazienti che passano all’insulina entro 3 anni dalla diagnosi hanno un’alta probabilità di avere il diabete di tipo 1, indipendentemente dalla diagnosi iniziale».
«Mentre le persone con diabete di tipo 2 potrebbero eventualmente aver bisogno di insulina, il loro trattamento e il supporto educazionale sono molto diversi da quelli richiesti nel tipo 1» ha affermato il primo autore dello studio Nick Thomas, della University of Exeter Medical School. «Se le persone con diabete di tipo 1 non ricevono insulina possono arrivare a livelli glicemici molto alti e sviluppare una condizione pericolosa per la vita chiamata chetoacidosi, quindi avere una diagnosi corretta è di vitale importanza, anche se il trattamento con insulina è già stato avviato».
Bibliografia
Thomas NJ et al. Type 1 diabetes defined by severe insulin deficiency occurs after 30 years of age and is commonly treated as type 2 diabetes. Diabetologia (2019).
da PHARMASTAR