Diabetes Prevention: studio multicentrico internazionale per prevenire il diabete di tipo 1

Lo scopo dello studio ” Diabetes Prevention ” è stabilire nei prossimi dieci anni se un cambiamento precoce nell’alimentazione infantile possa prevenire l’insorgenza del diabete di tipo 1 negli anni successivi dell’infanzia. Lo studio, finanziato dalla Comunità Europea, fa parte di una più vasta ricerca internazionale per la prevenzione del diabete nei soggetti geneticamente a rischio.

Il diabete 1 è una patologia in costante aumento tra i bambini europei.

L’incidenza della malattia è cresciuta di circa cinque / sei volte nei bambini al di sotto dei 15 anni, dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi, e non ci sono indicatori di un’ inversione di tendenza.
L’aumento più rilevante ha riguardato i bambini sotto i cinque anni .

Lo studio si propone di verificare se eliminando dalla dieta infantile proteine fornite dal latte vaccino si potrebbe abbassare il rischio di sviluppare il diabete.
I soggetti saranno seguiti per almeno dieci anni.

Dal maggio 2002, 76 centri di ricerca di 15 paesi diversi hanno arruolato famiglie per lo studio.
I paesi sono: Australia, Canada, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Italia , Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e USA.
I requisiti per essere inclusi in questo tipo di studio erano: avere almeno un membro della famiglia (padre, madre, fratello o sorella) affetto da diabete di tipo 1 e presentare il genotipo HLa, che comporta un maggior rischio di sviluppare la patologia.

L’obiettivo iniziale di arruolare 2032 bambini è stato raggiunto nel settembre 2006; il gruppo di lavoro ha poi deciso di proseguire l’arruolamento fino a dicembre 2006 per avere una maggiore ampiezza statistica.

La maggior parte dei partecipanti (52%) è europea.
Il centro di coordinamento internazionale è l’Università di Helsinki, mentre l’unità per la gestione dei dati si trova presso la South Florida University di Tampa.
La gestione dati è stata sviluppata per lavorare in tempo reale, è basata sul web ed è interattiva. Questo sistema potrebbe essere applicato anche ad altri studi multicentrici.

Lo studio sta creando un patrimonio di informazioni sull’allattamento, l’alimentazione infantile e la crescita dei neonati dei paesi partecipanti.

Dai primi dati risulta che a due settimane dalla nascita, quasi tutti i neonati partecipanti allo studio venivano allattati al seno.
L’allattamento materno continua più a lungo in Europa rispetto al Nord America.
Circa il 35% dei neonati ha assunto altri cibi in aggiunta al latte materno o artificiale dall’età di quattro mesi, mentre è noto come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) raccomanda che lo svezzamento inizi non prima del sesto mese.
In Europa i cibi introdotti nell’alimentazione infantile sono soprattutto verdure e frutta, mentre in Nord America si preferiscono i cereali privi di glutine.

I neonati nel Nord Europa alla nascita pesano normalmente di più, ma hanno una lunghezza inferiore rispetto ai bambini del Centro e Sud Europa.
In media, i bambini nordeuropei rimangono più pesanti fino ad almeno 18 mesi, e sono solitamente più alti a partire dai 3 mesi, fino almeno ai 18 mesi, sempre rispetto al Centro e Sud Europa.
E’ noto come una crescita neonatale accelerata sia un fattore di rischio identificato per lo sviluppo del diabete di tipo 1 durante l’infanzia. Di conseguenza, il tipo di crescita osservata potrebbe spiegare la maggiore incidenza di diabete di tipo 1 nei bambini nordeuropei.

 

 

Fonte: Medical News Today

4 dicembre 2006