Dubbi su Acomplia
Acomplia, la ‘miracolosa’ pillola contro l’obesita’ che genero’ tanto scalpore quando fu presentata nel 2004, sembra aver perso gran parte del suo fascino: a causa di una serie di dubbi sulla sua efficienza non riesce ad ottenere il via libera per giungere sul mercato americano. A distanza di tre anni, scrive il Wall Street Journal, la ‘super pillola’ (a base di rimonabant) uscita dai laboratori della casa farmaceutica Sanofi-Aventis e’ ancora in attesa del via libera da parte della Food and Drug Administration (Fda), l’organismo che negli Usa decide se autorizzare prodotti alimentari e farmaceutici. Ma Acomplia non sta avendo vita facile neppure in Europa, dove e’ stata teoricamente approvata gia’ dall’estate scorsa. Una bella seccatura per la parigina Sanofi – i cui ricavi di 38 miliardi di dollari nel 2006 la rendono la terza maggiore casa farmaceutica, dietro la Pfizer e la GlaxoSmithKline. Sanofi ha investito molto nello sviluppo della ‘pillola magica’ per dimagrire e si aspetta da essa un giro d’affari da oltre un miliardo di dollari l’anno, gran parte dei quali probabilmente provenienti dagli Stati Uniti, che con oltre il 30 per cento della popolazione obesa guidano la classifica dei Paesi ‘sovrappeso’. Presentato fin dall’inizio come un medicinale innovativo, Acomplia combatte l’obesita’ bloccando i ricettori che nel cervello regolano l’appetito e il metabolismo. Nel corso dei test, i ricercatori si sono poi resi conto che Acomplia poteva avere anche altri effetti benefici ad esempio sul livello di colesterolo e degli zuccheri nel sangue. Per qualche tempo, la casa farmaceutica ha anche ritenuto che il medicinale potesse addirittura essere un aiuto per smettere di fumare, possibilita’ che la Food and Drug Administration ha invece definitivamente scartato.
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(ANSA) |