Ecco dieci motivi per garantire la qualità dell’autocotrollo glicemico al domicilio
Sono dieci i motivi per sostenere per l’autocontrollo glicemico domiciliare, messi nero su bianco dalle società scientifiche della diabetologia, insieme a Diabete Italia e alle organizzazioni degli operatori professionali, per supportare l’emendamento all’articolo 39 della legge di stabilità presentato dall’On. Becattini, Presidente Intergruppo parlamentare sul diabete, e colleghi e volto a evitare le gare di evidenza pubblica per la fornitura dei dispositivi medici per l’automisurazione della glicemia
Un decalogo presentato oggi a Roma durante una conferenza stampa promossa dall’on. Pierpaolo Vargiu, Presidente della XII Commissione permanente Affari Sociali della Camera dei Deputati.
“L’emendamento si propone di impegnare il Ministero della Salute, di concerto con le autorità nazionali e regionali preposte, a censire gli strumenti per la misurazione della glicemia disponibili sul mercato, a individuarne i prezzi massimi di rimborso sul territorio nazionale, compito affidato alla neocostituita Autorità nazionale anticorruzione, e a far sì che gli acquisti vengano fatti dalle Regioni sulla base di un accordo quadro che tenga in considerazione tutto questo. Ciò per evitare il fenomeno delle gare pubbliche, che purtroppo in questi anni ha causato solo problemi per i cittadini e nessuno dei risparmi attesi dal servizio sanitario”, spiega Salvatore Caputo, Presidente Diabete Italia.“Il decalogo evidenzia le ragioni per le quali chiediamo questo” ha aggiunto Emanuela Baio, già Senatrice, impegnata nel Coordinamento Associazioni delle Persone con diabete: “Per tutelare le persone con diabete più fragili, come bambini e anziani; per evitare che l’obbligo di cambiare lo strumento che da anni si utilizza comporti errori; per evitare di doverlo cambiare ad ogni nuova gara, ogni 3 o 4 anni; per garantire il paritetico e libero accesso di tutti i cittadini alle innovazioni tecnologiche; per essere in linea con quanto avviene in tutti i Paesi europei, soggetti ai medesimi nostri obblighi comunitari”.
“10 fatti per l’autocontrollo glicemico domiciliare”
In Italia ci sono 10 milioni di persone coinvolte con il diabete, bambini, adolescenti, giovani, adulti, anziani, donne in gravidanza più i loro familiari. Nella loro vita sono obbligati a compiere 500mila azioni in più rispetto a un non diabetico, per misurarsi la glicemia e adeguare continuamente il loro stile di vita e garantirsi i controlli e i farmaci necessari. Soprattutto i bambini e gli anziani hanno bisogno di un’attenzione particolare.
L’autocontrollo della glicemia è un impegno quotidiano che, se applicato al meglio, aiuta nel raggiungimento degli obiettivi terapeutici e rende la persona libera nelle sue scelte di vita. Per sfruttarne le potenzialità è necessaria da parte del team diabetologico un’educazione personalizzata e capillare e un addestramento peculiare per ogni apparecchio.
L’autocontrollo domiciliare costituisce una vera e propria terapia. I glucometri sono diversi dagli altri dispositivi medici; sono utilizzati quotidianamente dai pazienti e per questo è necessario un uso informato e consapevole in prima persona.
L’autocontrollo non è garantito in Italia con uniformità, per le procedure amministrative e di distribuzione, per i quantitativi e per i prezzi di rimborso sostenuti da Stato e Regioni.
La distribuzione dei presidi nelle farmacie territoriali garantisce alle persone diabetiche la migliore accessibilità, perché diffuse su tutto il territorio e disponibili H24, senza dover compromettere l’aspetto economico-finanziario del Sistema Sanitario.
In alcune Regioni i presidi per l’autocontrollo glicemico sono distribuiti dalle Asl o dagli Ospedali, con modalità d’accesso più limitate temporalmente e più difficoltose.
Uniformando le tariffe di rimborso nelle Regioni, una per i dispositivi a medio contenuto tecnologico e una per quelli ad alta tecnologia, e utilizzando i servizi informatici delle farmacie, che consentono un risparmio del 20% fra presidi prescritti ed erogati, si recupererebbero più di 110 milioni di euro l’anno da reinvestire per i diabetici.
Negli ultimi anni Regioni come Liguria ed Emilia Romagna hanno svolto gare ad evidenza pubblica per la fornitura di questi presidi, mentre l’Abruzzo si è avvalsa di una gara nazionale svolta da Consip. Queste procedure non hanno garantito ai cittadini qualità, tecnologia, sicurezza e libertà di scelta, necessarie per gestire la malattia, né hanno assicurato a Stato e Regioni i risparmi previsti sulla carta.
Diverse Regioni, su pressione del Ministero dell’Economia stanno valutando di effettuare una gara ad evidenza pubblica interpretando in modo restrittivo la Direttiva Europea sugli appalti, senza tener conto di quanto successo.
Questa interpretazione vincolante della Direttiva Europea contrasta con l’applicazione messa in atto da alcuni Paesi Europei come Francia, Germania e Gran Bretagna che non ricorrono alle gare per i dispositivi per l’autocontrollo glicemico domiciliare.
Per questo le Associazioni chiedono al Ministero della Salute e alle Regioni di:
Uniformare il trattamento in tutte le Regioni e non secondo il certificato di residenza
Assicurare la libertà del team diabetologico per garantire appropriatezza, continuità terapeutica e personalizzazione
Lasciare nel mercato italiano solo gli strumenti affidabili e sicuri
Adottare una tariffa di rimborso nazionale unica, equa e sostenibile per le due tipologie di glucometri, una a media e una ad alta tecnologia, evitando il ricorso alle gare
Istituire un’Autority nazionale che garantisca la sicurezza, definisca la tariffa di rimborso ed effettui i doverosi controlli
Distribuire gli strumenti per l’autocontrollo nelle farmacie territoriali