Educazione anti-diabete

La diffusione del diabete di tipo 2 tra gli adolescenti in sovrappeso e obesi, dilaga. Al punto che domani, 14 novembre, la Giornata mondiale 2008 del diabete celebrata in 160 nazioni è dedicata per il secondo anno consecutivo ai bambini e agli adolescenti.

Lo slogan “Esercitiamoci a sconfiggere il diabete” punta all’educazione, strumento per prevenirne l’insorgenza, e alla conoscenza, indispensabile al buon controllo della malattia. Sabato 15 e domenica 16 in 500 piazze italiane saranno allestiti presidi diabetologici con molteplici iniziative a carattere divulgativo.

“Il problema è grande negli Stati Uniti ma anche da noi, dove si stimano 20-30 mila giovanissimi affetti da diabete dei quali una nicchia consistente e in crescita ha il tipo 2, quello cosiddetto dell’adulto o alimentare”.
A commentare lo scenario è Adolfo Arcangeli, presidente di Diabete Italia, che aggiunge: “Uno studio recente rivela che il 40% dei nostri ragazzi è sovrappeso od obeso, al Sud si arriva al 47%, di questi almeno un 30-35% è destinato a sviluppare diabete perché il peso in eccesso comporta il cattivo funzionamento dell’insulina”.

Una malattia cronica, ma il diabetico si salva se è coinvolto e consapevole dei rischi, e soprattutto si può prevenire nei giovani.
“Notiamo un abbassamento dell’età di comparsa, addirittura due-tre anni per il diabete di tipo 1 che in Italia colpisce più di 15 mila bambini, per loro l’insulina è il farmaco salvavita, guai a sospenderlo”, spiega Renata Lorini, ordinaria di pediatria all’ospedale Gaslini – Università di Genova. “Il diabete di tipo 1 ha il suo picco attorno ai 12 anni ma può manifestarsi anche prima”. Tra le cause: virus, predisposizione genetica, alimentazione, problemi autoimmunitari e una condizione di affaticamento delle cellule beta del pancreas.

La familiarità, non incide sul diabete di tipo 1 ma sul tipo 2.

“Il percorso educazionale inizia in famiglia, già in gravidanza e durante lo svezzamento, all’asilo il bambino comincia ad aumentare di peso, allora deve camminare, giocare, fare sport e bisogna che tutta la famiglia corregga le cattive abitudini, la prima colazione è indispensabile”, sottolinea Lorini, “invece se il bambino urina e beve molto, se bagna il letto e dimagrisce, va consultato subito il pediatra”.
Quando la glicemia a digiuno è tra 100 e 126 mg/ml c’è una ridotta tolleranza al glucosio; sopra i 126 è diabete.
In entrambi i casi il bambino entra in cura.

Insulina nel tipo 1, cambiamento dello stile di vita nel tipo 2 per il quale se attività fisica e dieta non bastano si associano i farmaci.
E l’emoglobina glicata deve mantenersi inferiore a 7.

 

 

 

di Mariapaola Salmi

da Repubblica.it Supplemento Salute