Giornata mondiale del diabete: donne protagoniste del cambiamento
Giornata mondiale del diabete il prossimo 14 novembre e le donne saranno le protagoniste del cambiamento e al centro delle molte inziative in programma.
Sono infatti due milioni le donne italiane che convivono col diabete, ma il gender gap del trattamento non le risparmia come dimostrano anche gli ultimi dati del rapporto ARNO (SID-Cineca). Ma lungi dall’essere solo vittime di questa condizione le donne possono essere un drive importante di cambiamento, facendo adottare a tutta la famiglia un sano stile di vita, a tavola e con l’attività fisica. Tante le iniziative messe in campo dalla Società Italiana di Diabetologia e dalla Fondazione Diabete Ricerca onlus per fare awareness sul diabete, in occasione della giornata mondiale e nei prossimi mesi
Si parlerà, e tanto, di diabete presso i 650 centri diabetologici d’Italia, ma anche nelle piazze, nei parchi, nelle farmacie e nei supermercati. La Società Italiana di Diabetologia (Sid) e la Fondazione Diabete Ricerca onlus scendono in campo per dichiarare guerra a questa condizione e cercare di frenare lo tsunami diabete (i 200 milioni di donne che vivono col diabete nel mondo oggi sono destinate a diventare 313 milioni entro il 2040) facendo conoscere a tutti il suo vero volto, che è tutt’altro che dolce, soprattutto con le donne, protagoniste della giornata mondiale 2017.
E il diabete non è tenero con le donne, visto che ne porta a morte 2,1 milioni ogni anno, collocandosi così al nono posto tra le principali cause di morte nel mondo. Le complicanze di questa condizione, anche se con qualche differenza, sono le stesse che per gli uomini: rischio di perdere la vista per la retinopatia, di amputazioni, di andare in dialisi per l’insufficienza renale, di morire per un infarto o per un ictus.
Ma nelle donne il diabete può rendere difficile anche concepire un figlio (2 donne su 5 di quelle con il diabete sono in età riproduttiva, ricorda l’International Diabetes Foundation) e una gravidanza su 10 nel nostro Paese è insidiata dal diabete
Il gender gap penalizzante per le donne nella cura di tutte le malattie, è presente anche nel diabete come rivelano i dati dell’ultimo report ARNO-diabete, realizzato dalla SID in collaborazione con CINECA. Per le donne con diabete si spende meno che per i maschi, sia per i farmaci, che per le visite che per i ricoveri.
Eppure l’Italia ha fatto storia nel mondo nella gestione del diabete. Anche a livello organizzativo e politico.
“Quest’anno – ricorda il professor Giorgio Sesti, presidente della Società Italiana di Diabetologia – la Giornata Mondiale del Diabete (GMD) cade nel trentennale dell’approvazione della Legge 115/87 che ha sancito per la prima volta la necessità di svolgere azioni rivolte alla prevenzione e alla diagnosi precoce della malattia diabetica, al miglioramento delle modalità di cura dei cittadini diabetici, alla prevenzione delle complicanze, alle agevolazioni per l’inserimento dei diabetici nelle attività scolastiche, sportive e lavorative e al reinserimento sociale dei cittadini colpiti da gravi complicanze, al miglioramento dell’educazione sanitaria della persona con diabete e della sua famiglia e all’aggiornamento professionale del personale sanitario addetto ai servizi diabetologici. Grazie al modello assistenziale della Legge 115/87 basato sui team diabetologici si è potuto gestire efficacemente la malattia con benefici effetti sulle complicanze del diabete, sull’aumento dell’aspettativa di vita e sul miglioramento della qualità di vita”.
Le conseguenze del diabete continuano ad essere sottostimate. Per questo è importante fare awareness con iniziative e linguaggi, in grado di raggiungere tutte le fasce della popolazione. La Sid in collaborazione con Federfarma lo farà nelle farmacie d’Italia, che offriranno uno screening gratuito del diabete nella settimana a cavallo della giornata mondiale. Si prevede che nella settimana dal 14 al 20 novembre verranno effettuate 380.000 misurazioni della glicemia con il glucometro e saranno distribuite 760.000 cartoline educazionali.
La ‘Fondazione Diabete Ricerca’ onlus e la Sid hanno varato la campagna ‘Sfidiamo il diabete’, articolata in varie inziative che copriranno diverse mesi. Awareness e fund raising per la ricerca indipendente, anche attraverso la collaborazione dei supermercati ‘Esselunga’. Un’iniziativa importante quest’ultima anche perchè si svolge in un luogo molto importante per la prevenzione, perché le sane abitudini di vita a tavola cominciano dal momento in cui si fa la spesa e si scelgono i giusti alimenti.
“L’unico vero modo di arrestare il dilagare del diabete di tipo 2 – afferma il professor Enzo Bonora, presidente della Fondazione Diabete Ricerca – è un impegno massiccio delle donne: sono loro che si occupano dei pasti nella maggior parte delle famiglie, loro che possono far cambiare alcune abitudini diffusissime e poco salutari, loro che possono promuovere l’attività fisica dei propri figli e nipoti. E dipende da loro anche il sostegno alla ricerca: ai supermercati Esselunga vanno loro e sono loro che possono donare le loro ‘Fragole’ per sostenere la ricerca indipendente sul diabete”.
A Roma infine, il 12 novembre a Villa Borghese, si terrà una 5 Km non competitiva per sensibilizzare la popolazione alla giornata mondiale e ribadire l’importanza dell’attività fisica nella lotta a questa condizione. Testimonial d’eccezione saranno l’olimpionico Maurizio Damilano, inventore del ‘fitwalking’ e Antonella Palmisano, bronzo mondiale nella 20 Km di marcia agli ultimi campionati d’atletica a Londra.
Le donne non sono solo vittime del diabete; possono diventare infatti importanti strumenti di cambiamento. A casa e nel lavoro. La percentuale dei camici rosa è destinata a prevalere sui maschi nel prossimo futuro e già le professioni di infermiere e dietista sono in stragrande maggioranza appannaggio delle donne. Sono soprattutto le donne ad assistere gli anziani in casa e nelle Residenze Sanitaria Assistenziali (RSA); sono le donne a preparare i pasti, a somministrare farmaci, a misurare le glicemie, a somministrare l’insulina agli anziani in casa. Il 20 per cento delle persone con diabete in Italia ha più di 80 anni e spesso dipende da care giver donne.
Le donne con diabete insomma e quelle che non svilupperanno mai questa condizione possono diventare strumenti del cambiamento, indirizzando verso corretti stili di vita tutta la famiglia, imparando a conoscere e a far conoscere il vero volto del diabete, che è tutt’altro che ‘dolce’.
Rapporto ARNO Diabete 2017
Confronti tra femmine e maschi
Tabella 4bis
Costi assistenziali (basati sulle tariffe: DRG, nomenclatore, ecc.)
– Confronto femmine e maschi[1] –
Spesa media / anno |
Femmine (n=312.850) |
Maschi (n=327.996) |
Δ℅ Femmine vs Maschi |
Costo per persona con diabete |
€ 2.667 |
€ 3.152 |
-15% |
Farmaceutica |
€ 829 |
€ 915 |
-9% |
di cui per farmaci anti-iperglicemici (%) |
€ 194 (23%) |
€ 223 (24%) |
-13% |
Dispositivi diagnostico-terapeutici (AIR) |
€ 133 |
€ 128 |
4% |
Ricoveri ordinari e DH |
€ 1.258 |
€ 1.592 |
-21% |
Specialistica |
€ 447 |
€ 517 |
-14% |
Costo per persona trattata con farmaci anti-iperglicemici | |||
Farmaceutica |
€ 868 |
€ 952 |
-9% |
di cui per farmaci anti-iperglicemici (%) |
€ 247 (28%) |
€ 270 (28%) |
-8% |
Dispositivi diagnostico-terapeutici (AIR) |
€ 268 |
€ 249 |
8% |
Costo per persona con ricovero nell’anno | |||
Costo medio della somma di tutti i ricoveri avuti nell’anno |
€ 7.875 |
€ 9.393 |
-16% |
Costo negli utilizzatori della specialistica | |||
Costo medio di tutta la specialistica ricevuta |
€ 525 |
€ 617 |
-15% |
[1] L’età media risulta pari a 67,6 per le femmine e 65,9 per i maschi.