Giornata Mondiale Diabete. In Italia 3% delle persone tra 35 e i 69 anni non sa di averlo. Ministero: “Diagnosi precoce fondamentale”
Oggi, 14 novembre, si celebra la Giornata mondiale del diabete, istituita nel 1991 dall’International Diabetes Federation (IDF) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sul diabete, sulla sua prevenzione e gestione. Per l’occasione il Ministero della Salute ha predisposto un focus sul proprio sito con numeri, informazioni e consigli.
“Oggi è la giornata mondiale del diabete. 425 milioni di persone al mondo convivono con questa malattia cronica. Lavoriamo per un Servizio Sanitario Nazionale sempre più vicino ai loro problemi”. È quanto scrive il Ministro della Salute, Roberto Speranza su Twitter.
“In Italia il numero di casi di diabete (3,7 milioni, la metà concentrati nelle metropoli) è stabile ormai da cinque anni. Questo dimostra che il nostro Servizio sanitario nazionale riesce a garantire una cura e un’assistenza della malattia capillare su tutto il territorio nazionale. È importante ora lavorare per scovare il sommerso, ovvero quel milione di cittadini con diabete che non sanno di averlo. Il diabete uccide ma la sua pericolosità è spesso sottovalutata. Occorre allora insistere con campagne di informazione e prevenzione fin dai banchi di scuola. A partire da quella per uno stile di vita attivo e un’alimentazione equilibrata”, ha affermato il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri.
World Diabetes Day 2019: “Proteggi la tua famiglia”
L’International Diabetes Federation dedica la Giornata 2019 al tema “Famiglia e diabete”. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto che il diabete ha sulla famiglia e promuovere il suo ruolo nella gestione, cura, prevenzione e conoscenza della malattia.
La diagnosi precoce del diabete coinvolge anche la famiglia
In Italia il 3% delle persone tra i 35 ed i 69 anni ha il diabete, ma non lo sa. La diagnosi precoce e l’adesione alle terapie sono fondamentali per prevenire o ritardare il vero problema del diabete, cioè le possibili complicanze croniche, che hanno un impatto socio-sanitario per il malato e la sua famiglia.
La famiglia rappresenta il primo e più importante fulcro per imparare e mantenere un corretto stile di vita, per migliorare la gestione del diabete tipo 1 ed evitare le sue complicanze e al tempo stesso prevenire sovrappeso e obesità, importanti fattori di rischio del diabete tipo 2 anche in età pediatrica, non solo nell’adulto e nell’anziano.
Alcuni dati sulla malattia nel mondo e in Italia
Secondo i dati pubblicati nel 2017 dalla World Diabetes Federation nel mondo sono 425 milioni le persone che vivono con il diabete (1 adulto su 11) e 212 milioni (1 adulto su 2) non sanno di averlo. In Italia, l’Istituto nazionale di statistica (Istat) stima che nel 2016 le persone con diabete sono oltre 3 milioni e 200 mila, cioè il 5,3% dell’intera popolazione.
Linee guida nazionali per l’attività fisica: raccomandazioni per le persone con diabete mellito tipo 2
Adottare una corretta alimentazione, praticare attività fisica, mantenere un peso appropriato, evitare fumo ed alcol contribuiscono a prevenire l’insorgenza e le complicanze del diabete mellito di tipo 2 e aiutano gestire la patologia, a volte con risultati più duraturi e vantaggiosi rispetto alla sola terapia farmacologica.
Ecco le raccomandazioni tratte da Linee di indirizzo sull’attività fisica per le differenti fasce d’età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione:
– le attività fisiche aerobiche e di forza sono importanti sia per la prevenzione che per il trattamento della malattia diabetica e la loro combinazione aumenta i benefici
– l’attività fisica dovrebbe essere svolta possibilmente ogni giorno cercando di evitare due giorni consecutivi di inattività
– camminare per almeno 30 minuti al giorno (individualmente o in gruppi) riduce il rischio di sviluppare il diabete nelle persone affette da sindrome metabolica
– è importante, interrompere regolarmente (ad esempio, ogni 20-30 minuti) il tempo trascorso in posizione seduta e/o reclinata
– i pazienti adulti con un buon controllo glicemico possono praticare in sicurezza molte attività, compresi vari tipi di sport previa idonea valutazione
– per i pazienti anziani è necessario consigliare esercizi adattati, per tipologia e intensità, a particolari condizioni e limiti oggettivi.
Prevenzione delle complicanze del diabete di tipo 1
Il diabete tipo 1 non può essere prevenuto, poiché sono ancora poco chiari i fattori di rischio che interagiscono con la predisposizione genetica e che scatenano la reazione autoimmunitaria.
È comunque possibile prevenire, posticipare l’insorgenza o ridurre la gravità delle complicanze, mantenendo quanto più possibile stabili nel tempo i valori glicemici. Per fare ciò, è importante che la persona con diabete di tipo 1 sia consapevole della propria condizione, sia in grado di gestirla nella vita quotidiana e segua uno stile di vita sano.
Ecco alcune regole da seguire per la prevenzione delle complicanze del diabete di tipo 1:
– iniettare regolarmente e correttamente l’insulina
– seguire una dieta corretta
– fare attività fisica regolare, ma con le dovute precauzioni
– eseguire regolarmente i controlli necessari al monitoraggio della malattia
– non fumare
– fare ogni anno la vaccinazione antinfluenzale.