D: Chiarissimo professore, sono A di Bergamo.
Ho già approfittato una volta per chiederle un consiglio per mia figlia (10 anni, diabetica di tipo 1 da aprile, ultima glicata 6.0) e, sperando di non abusare della sua incredibile disponibilità (credo di non essermi fatto sfuggire nessuno dei suoi interventi in rete), provo a sottoporle un quesito di interesse generale, muovendo da un’esperienza specifica. Oggi, dopo circa un’ora dal pranzo (glicemia preprandiale 85; 3 unità di Humalog), mia figlia, sentendosi un po’ debole e avvertendo i sintomi di un'”ipo”, ha controllato la glicemia: con una certa sorpresa il glucometro ha registrato 201. A due ore dalla fine del pasto il valore era 121. Preciso che la quantità di carboidrati introdotta era pari a 98 (gnocchi “compri”, come diceva la nonna di Città di Castello, pane, bistecca ai ferri, insalata, 100 gr. di banana).
La domanda è: visto il meccanismo d’azione della Humalog (picco dopo un’ora dalla somministrazione), la misurazione della glicemia post- prandiale dopo due ore dalla fine del pasto è corretta? O quello accaduto oggi è un evento legato all’assunzione di determinati alimenti? Vale la pena di ripetere a campione una misurazione dopo un’ora e regolare su di essa il dosaggio delle unità di Humalog?
La ringrazio per l’attenzione e la saluto cordialmente.
A M
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R: caro sig. A anzitutto un saluto e auguri per sua figlia che sono certo è ben curata. Ciò che Lei ha visto è “normale” nel senso che mettendo insulina sottopelle (posto sbagliato, assorbimento lento anche con la “ferrari” che è humalog) non si può fare di meglio. E’ perfetto ciò che Lei ha visto, cioè 200 alla 1° ora e 100 alla 2° ora. Si potrebbe abbassare il 200 alla 1° ora, ma il prezzo sarebbe una grave IPO alla 2° ora… se l’A1C è <7,0% e non ci sono IPO, sua figlia è ben curata così
cari saluti
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