I microinfusori
Nonostante una terapia insulinica adeguata, il frequente monitoraggio della glicemia capillare, ed una buona aderenza al regime alimentare prescritto, per alcuni pazienti diabetici in terapia insulinica raggiungere e mantenere nel tempo un soddisfacente controllo della glicemia è estremamente difficile. Generalmente, questi pazienti presentano una storia clinica contraddistinta da una o più delle seguenti caratteristiche: In tutti questi pazienti, un’alternativa alla terapia insulinica intensiva (3-4 iniezioni di insulina al giorno) consiste nell’uso di un microinfusore. Una siringa, alloggiata nel corpo del microinfusore, spinge l’insulina in essa contenuta all’interno di un catetere. All’estremità del catetere si trova un ago, o una cannula in teflon, che vengono posizionati nel tessuto sottocutaneo, generalmente dell’addome o a livello della coscia o dell’avambraccio. Il microinfusore, che utilizza solamente insulina ad azione pronta o insuline ultrarapide, somministra un flusso di insulina continuo nelle 24 ore. Il paziente, inoltre, agendo sempre sul microinfusore, programma la somministrazione di boli dell’ormone in corrispondenza dei pasti. I microinfusori attualmente disponibili in commercio sono di dimensioni contenute, di uso relativamente semplice e molto affidabili, disponendo di una serie di dispositivi di sicurezza capaci di avvisare il paziente in caso di malfunzionamento. Inoltre, lo sviluppo di nuovi materiali appositamente studiati per questo impiego, come le agocannule flessibili, hanno considerevolmente migliorato il comfort del paziente che utilizza questa modalità di somministrazione dell’insulina e facilitano il raggiungimento degli obiettivi terapeutici. Indicazione all’impiego del microinfusore Nel corso di una o più visite ambulatoriali, vengono valutati il grado del controllo metabolico esistente, la terapia insulinica in corso, l’aderenza al regime alimentare consigliato e lo status delle complicanze croniche del diabete. Istruzione del paziente all’uso del microinfusore Il paziente per il quale viene posta l’indicazione all’impiego di un microinfusore viene istruito, nel corso di una o più sedute ambulatoriali, sugli aspetti tecnici di come caricare il microinfusore, programmare l’infusione basale e la somministrazione dei boli. In questa occasione, vengono rivalutate le conoscenze del paziente relative ad una corretta alimentazione, alla determinazione della glicemia capillare, all’utilizzo dei valori di glicemia capillare per apportare variazioni alla terapia insulinica, all’esercizio fisico al relativo adeguamento della terapia insulinica o alimentare che questo comporta. Inizio della terapia insulinica mediante microinfusore L’inizio della terapia insulinica mediante microinfusore prevede, generalmente, un breve ricovero ospedaliero di 3-4 giorni durante i quali viene stabilita la dose di insulina da somministrare come livello basale e in corrispondenza dei pasti. Dopo la dimissione, il paziente verrà visitato ambulatorialmente ogni 1-2 settimane per aggiustare l’entità del flusso basale e e i boli, in base ai risultati dei frequenti controlli domiciliari della glicemia capillare (almeno 4 determinazioni giornaliere).
novembre 2002
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