Il caffè a giuste dosi contrasta il diabete
La bevanda pare diminuire il rischio di sviluppo del diabete di tipo 2. Gradevole bevanda e, alle giuste “misure”, interessante medicamento, l’intrigante caffè che, in tempi meno recenti, fu molto apprezzato dagli Arabi; e sembra che il primo caffè pubblico sia stato aperto a La Mecca nel XV secolo. Nonostante la raffinata e colta marchese Madame de Sevigné (XVI secolo) avesse profetizzato che l’uso del caffè sarebbe tramontato tanto presto quanto la gloria di Racine, grande poeta e drammaturgo la cui grandezza è tutt’ora apprezzata, il caffè consolida e conferma la sua fama di bevanda e medicamento. Indispensabile premessa è ricordare che consumare caffè con tranquillità, per sfruttarne gli aspetti salutari (salvo controindicazioni), è la metodologia di preparazione e la moderazione nel suo consumo. Soddisfatta questa ripetizione, necessaria e importante, di questioni già enunciate rammento le possibilità del caffè di diminuire il rischio di sviluppo del diabete di tipo 2 non-insulino dipendente. L’esperienza. condotta su 88.259 donne americane tra i 26 ed i 46 anni che non presentavano una “storia” di diabete, ha valutato gli effetti del consumo (moderato) del caffè sia normale che decaffeinato. I risultati dello studio suggeriscono che il moderato consumo di caffè, compreso il decaffeinato, potrebbe ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 in donne giovani e mezza età. Mi associo con vigore a quanto dichiarato dal dottor Van Dam, uno degli autori dello studio, che il caffè moderatamente consumato non desta preoccupazione sugli effetti negativi sulla salute, non va raccomandato alle persone di bere indiscriminatamente caffè per ridurre il rischio di sviluppare diabete di tipo 2.
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ROBERTO SUOZZI da: “Salute” supplemento de La Repubblica” del 02.03.06
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