Il diabete di tipo 2 precoce aumenta il rischio di morte nella mezza età
Nuove ricerche dimostrerebbero che le persone che si ammalano di diabete di tipo 2 prima dei vent’anni di età, sono esposte ad un maggior rischio di patologie renali allo stadio terminale, nonché a tassi di mortalità più alti una volta raggiunta la mezza età rispetto ai pazienti in cui il diabete si sviluppa in epoca successiva. In base a quanto si legge nell’articolo pubblicato questa settimana sulla rivista Journal of the American Medical Association, il diabete tipo 2 è in aumento fra bambini e adolescenti e questo fenomeno è in gran parte attribuibile all’aumento dei casi di obesità. Il Dr. Meda E. Pavkov e i suoi colleghi del National Institutes of Health di Phoenix in Arizona, USA, hanno analizzato i dati di uno studio durato ben 37 anni, condotto sugli indiani Pima, una popolazione molto incline a sviluppare il diabete di tipo 2, in alcuni casi gia’ a soli 3 o 4 anni di età. Durante il follow-up, il team ha riscontrato che l’incidenza delle patologie renali allo stadio terminale si manifestava in misura equivalente a 25 casi su 1000 persone all’anno, fra i pazienti divenuti diabetici al di sotto dei vent’anni. Analogamente, fra i soggetti in cui il diabete era insorto in giovane età, il tasso di decessi per cause naturali si attestava ai 15 su 1000 persone all’anno, cioe’ praticamente il doppio di quanto si era osservato nei pazienti in cui il diabete era insorto più tardi. Secondo i ricercatori: “Responsabile in gran parte di questi risultati è la maggiore durata del diabete mellito una volta raggiunta la mezza età negli individui a cui la patologia è stata diagnosticata sotto i vent’anni”. Il team aggiunge: “Poiché il diabete mellito insorto in giovane età comporta un tasso di complicanze e mortalità sostanzialmente maggiore nella mezza età, è necessario intervenire per cercare di prevenire o ritardare l’insorgenza del diabete”.
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(Reuters Health) fonte: Journal of the American Medical Association, 26 luglio 2006.
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