Il diabete e lo sport, agonistico e non agonistico.

“Ciao a tutti, grazie mille per avermi accettata, sono la mamma di una bimba di 9 anni e da due mesi abbiamo scoperto il diabete. La cosa allucinante è che sono andata in diversi posti per farla far nuoto e nessuno la vuole… ma si può una cosa così???
A me viene solo da piangere che vita dovrà fare questa bambina si viene rifiutata solo perché ha il diabete??”

 

L’ennesima notizia, riportata oggi da una mamma di una bimba di 9 anni diabetica, cui non è stata data la possibilità di svolgere sport (nuoto), non può e non deve solo indignarci.

Né può e deve scoraggiare il genitore, cui invece va data solidarietà ed offerto sostegno. Concreto.

A mente dell’art. 8 comma 1 della Legge 16 marzo 1987, n. 115, (Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito) “La malattia diabetica priva di complicanze invalidanti non costituisce motivo ostativo al rilascio del certificato di idoneità fisica per la iscrizione nelle scuole di ogni ordine e grado, per lo svolgimento di attività sportive a carattere non agonistico“.

Il secondo comma dell’art. 8 prevede che: “Il certificato di idoneità fisica per lo svolgimento di attività sportive agonistiche viene rilasciato previa presentazione di una certificazione del medico diabetologo curante o del medico responsabile dei servizi di cui all’articolo 5, attestante lo stato di malattia diabetica compensata nonché la condizione ottimale di autocontrollo e di terapia da parte del soggetto diabetico”.

Il rifiuto, “motivato” dalla responsabilità della piscina, che evidentemente non vuole assumerla, non ha ragion d’essere.
Non è legittimo.

Comanda solo il certificato medico, per l’attività non agonistica, e quello specialistico e della Medicina dello Sport, per quello agonistico.

Non accettare l’iscrizione in presenza di queste certificazioni è discriminante.

 

Avv. Umberto Pantanella