Il diabete è uomo. Maschi più a rischio anche se pesano meno
Nonostante possa avere un Indice di Massa Corporea (BMI) più basso, l’uomo pare sia più a rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, rispetto alla donna.
Se già un recente studio aveva evidenziato come la donna sia più protetta e reattiva nei confronti delle malattie infettive rispetto all’uomo, oggi, un nuovo studio mostra come l’uomo sia più vulnerabile anche nei confronti del diabete di tipo 2, nonostante possa avere un BMI inferiore.
Sono i ricercatori dell’Università di Glasgow (Uk) ad aver scoperto questa “anomalia” che potrebbe spiegare il perché in molte parti del Pianeta siano gli uomini a essere i più colpiti dalla malattia.
Per arrivare alle loro conclusioni, i ricercatori hanno analizzato i dati relativi a quasi 52mila uomini e oltre 43mila donne scozzesi, tutti affetti da diabete. I dati raccolti e le analisi hanno mostrato che nonostante la media del BMI degli uomini fosse 31,33, contro 33,69 delle donne, il tasso di incidenza della malattia fosse più pronunciato nei primi.
Un dato interessante era che la differenza tra i tassi e l’Indice era più pronunciata quanto più bassa era l’età dei soggetti.
«Precedenti ricerche avevano indicato che gli uomini di mezza età hanno un rischio maggiore di sviluppare il diabete rispetto alle donne, e una possibile spiegazione è che gli uomini per sviluppare la malattia devono guadagnare meno peso rispetto alle donne. In altre parole, gli uomini sembrano essere a più alto rischio per il diabete», spiega l’autore principale dello studio, professor Naveed Sattar, dell’Institute of Cardiovascular & Medical Sciences.
Un’ipotesi avanzata dei ricercatori è che gli uomini potrebbero sviluppare il diabete prima delle donne per via della distribuzione del grasso corporeo, il quale è maggiormente localizzato intorno alla zona del girovita, stomaco e del fegato.
Insomma, a quanto pare, essere uomo, di questi tempi, è sempre più dura.
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