Il Diabete in Pillole del Dr Andrea Scaramuzza: l’insulina “intelligente” (Glucose responsive insulin, GRI)

In questi giorni è circolata sulla stampa la notizia di un insulina ‘intelligente’ che si attiva solo quando necessario, solo quando, cioè, la glicemia è elevata. Ma sarà vero?

1. Da tempo si sta cercando di sviluppare insuline che rispondono alle variazioni dei livelli di glicemia in tempo reale, con la prospettiva di rivoluzionare il trattamento di milioni di persone affette da diabete di tipo 1 in tutto il mondo. Attualmente l’insulina viene iniettata svariate volte al giorno per poter vivere. La fluttuazione costante della glicemia tra alti e bassi, può causare complicanze a breve e lungo termine, mentre l’impegno per mantenere stabili i livelli può anche influire sulla salute mentale di un gran numero persone con diabete.

2. I ricercatori hanno messo a punto insuline intelligenti che restano dormienti nel corpo ed entrano in azione solo quando necessario. Ormai in diversi paesi sono state sviluppate e stanno per essere testate nuove insuline che imitano la risposta fisiologica dell’ormone al cambiamento dei livelli di glicemia, modificandosi in tempo reale molto velocemente. Le nuove insuline sensibili al glucosio (GRI) si attivano solo quando c’è una certa quantità di zucchero nel sangue, per prevenire l’iperglicemia. Tornando nuovamente inattive quando la glicemia scende per evitare l’ipoglicemia.
Se queste insuline funzionassero, si potrà arrivare a fare insulina solo una o due volte a settimana.
3. Per accelerarne lo sviluppo sono state investite ingenti somme di denaro grazie al Type 1 Diabetes Grand Challenge, una partnership tra Diabetes UK, JDRF e la Steve Morgan Foundation.
“Le insuline sensibili al glucosio – cosiddette intelligenti – sarebbero una vera svolta nella terapia del diabete ”.
4. L’obiettivo è accelerare lo sviluppo e avviare le sperimentazioni il prima possibile (probabilmente gia nel 2025). Ogni progetto mira a mettere a punto un’insulina intelligente per agire con più precisione e velocità, facilitando enormemente l’onere della gestione del diabete di tipo 1, al contempo riducendo il rischio di complicanze a lungo termine.
5. Quattro dei progetti si concentrano esclusivamente sulla verifica della fattibilità dell’uso delle insuline intelligenti soprattutto in termini di sicurezza.
Un quinto sta sviluppando una nuova insulina ultraveloce (particolarmente utile nei sistemi automatici). Infatti, le insuline più veloci oggi disponibili, hanno comunque un ritardo eccessivo nei tempi di azione.
Riassumendo, qualcosa bolle in pentola, ma come sempre si alza un polverone facendo pensare di essere vicini a una soluzione, ma è necessario aspettare ancora del tempo. Tanto rumore per nulla, o poco, insomma, almeno per ora.
Dr Andrea Scaramuzza Responsabile Endocrinologia, Diabetologia & Nutrizione Pediatrica presso ASST di Cremona