Il Diabete in Pillole – Prevenzione, prevenzione, prevenzione …
Continua la pubblicazione delle Pillole dedicate alla sensibilizzazione del diabete. Oggi approfitto della bellissima relazione del prof Ezio Bonifacio ieri al congresso SIEDP.
1. Sappiamo che il diabete tipo 1 è una malattia autoimmunitaria almeno dal 1974, quando Gianfranco Bottazzo, all’epoca giovane immunologo veneziano in trasferta a Londra per ampliare le sue conoscenze, per primo osservò gli anticorpi anti insula pancreatica.
2. Osservazione fondamentale per la patogenesi della malattia, ma anche (soprattutto) in chiave di storia naturale e possibilmente, di prevenzione.
3. Sappiamo che gli anticorpi possono essere presenti anche anni prima dell’esordio clinico della malattia. Ora, con gli studi di Ezio e di Annette Ziegler, abbiamo scoperto che l’autoimmunità contro le beta-cellule compare prevalentemente nei primi 18 mesi di vita, per poi diminuire progressivamente negli anni successivi. La presenza di due o più autoanticorpi è fortemente indicativa per progressione verso la malattia.
4. Sono in corso due studi molto importanti di prevenzione primaria, lo studio POInT e lo studio Sint1a. Il primo, di cui si è ormai chiuso il reclutamento e di cui sono attesi i primi risultati nel 2024 prevede la somministrazione di insulina per via orale, mentre nel secondo, il cui arruolamento è ancora in corso, vengono somministrati dei fermenti lattici a scopo di protezione della beta cellula. I risultati non sono attesi prima del 2027.
5. Si sta lavorando molto per riuscire a prevenire o rallentare in qualche modo la comparsa del diabete.
Trplizumab, antivirali, verapamil hanno effetti parziali, ma gli studi sono stati fatti in fase 2 e 3. Sarà molto interessante capire se la prevenzione primaria (con insulina o fermenti lattici) avrà un effetto positivo.
Ma un insegnamento lo possiamo già trarre. La parola d’ordine è ‘avere pazienza’.
Perché i tempi per capire se questi effetti ci sono e nel caso per quanto dureranno non sono brevi.
Trplizumab, antivirali, verapamil hanno effetti parziali, ma gli studi sono stati fatti in fase 2 e 3. Sarà molto interessante capire se la prevenzione primaria (con insulina o fermenti lattici) avrà un effetto positivo.
Ma un insegnamento lo possiamo già trarre. La parola d’ordine è ‘avere pazienza’.
Perché i tempi per capire se questi effetti ci sono e nel caso per quanto dureranno non sono brevi.
Dr Andrea Scaramuzza
Responsabile Endocrinologia, Diabetologia & Nutrizione Pediatrica presso ASST di Cremona
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