Il divano azzurro
C’é un divano azzurro a casa mia e in quel divano un angolino é dedicato alle mie ipo e alle mie iper. Rannicchiata lì, in totale solitudine bevo i miei succhi o mastico le mie zollette. Lì, sempre rannicchiata anche se le gambe fanno male aspetto di vedere i risultati delle mie correzioni. In perfetta solitudine perché la gestione degli imprevisti é mia da molti anni.
É il momento cruciale in cui sono me stessa, senza maschere, di fronte al diabete. Non sempre é stato così, un tempo non molto lontano tendevo a coivolgere i presenti, poi ho capito che l’ autogestione silenziosa andava bene a tutti.
Certo quell’ angolino richiede pulizie costanti; zucchero che si deposita, qualche macchia di sangue sul bracciolo. Ma pulire questi incidenti é semplice.
Molto più complesso pulire le ansie che negli anni si sono depositate sui cuscini, sui braccioli. No non si può pulire quello che la mente pensa e il corpo con lei, in quei momenti.
L’ importante é sollevarsi da lì, e ben vestita e ben truccata, lasciare il divano tranquillo. Non senza aver prima sprimacciato il cuscino e spolverato la rabbia e la paura.
Fino alla prossima volta.
Olga Verzè