Il trapianto di Vicky
Montréal, 11 ottobre 2006 Ho deciso con molta gioia di raccontarvi il mio trapianto che GRAZIE a questa ML sono riuscita a fare nel 2005 ed oggi sono piu felice ed in salute che mai !!!!! Ho 33 anni. Tutto iniziò intorno ai 29 anni, dopo circa 20 anni di convivenza con il diabete. Le complicanze iniziarono con la retinopatia diabetica per cui mi sono sottoposta a parecchi laser in entrambi gli occhi. Il mio medico di famiglia, che lavorava anche in ospedale, aveva sentito parlare di trapianto di pancreas e scoraggiato della mia situazione, un giorno me ne parlo’ un po’ cosi, superficialmente. Ritornando a casa mi misi a piangere sapendo che in un modo o in un altro dovevo fare qualcosa per salvarmi da questo diabete che ormai non riuscivo più a controllare: passavo dall’ ipoglicemia severa con svenimento a glicemie alte per paura di avere altre ipo. La mia glicata a quel punto stava intorno agli 8.2. Ho deciso di cominciare ad informarmi un po’ di più sul trapianto per sapere esattamente se poteva essere la soluzione per me e a quello cui sarei andata incontro. È lì che FORTUNATAMENTE ho incontrato Daniela mentre prendevo informazioni via intrenet. Mi sono iscrtitta alla ML è la mia vita e’ cambiato completamente. Daniela è stata una persona fondamentale nel mio percorso e gliene sarò grata per tutta la mia esistenza. Sono passati quasi 3 anni dal giorno in cui mi sono interessata al trapianto al giorno in cui sono stata trapiantata. All’inizio avevo una paura da morire, non riescivo a capire se questo fosse veramente la cosa giusta per me. Qui in Canada sono entrata e uscita dalla lista d’attesa 5 volte. In Canada la lista puo’ essere lunga e quindi avevo “troppo tempo” per pensare e ripensare. Allora venni in Italia (perchè sapevo che la lista era piu’ corta ed i medici bravissimi). A Pisa incontrai con gioia Silvia (che era già stata trapiantata) e della quale ho potuto seguire intensamente il trapianto e poi Teresa che era lì come me per gli esami pre-trapianti. Il loro aiuto è stato fondamentale. Tornando in Canada ero ormai decisa, piu’ che mai, che quello era il momento giusto per me. IL TRAPIANTO DI PANCREAS ISOLATO
22 di luglio 2005, Montreal, Canada. Il tempo era bruttissimo, aveva piovuto tutto il giorno. ora 17 : 05 siamo a tavola, il telefono suona, rispondo io : « Buonasera, sono Maria del reparto trapianti come ti senti stasera? » guardo mio marito negli occhi e senza parlare ci capiamo, il giorno è arrivato. Mi fà qualche domande sul mio stato di salute e poi mi dice: “entro un’ ora devi essere qui !” Io chiedo « ma è sicuro, l’organo è già stato verificato? » « Si, è sicuro, sta arrivando ». Non ho capito più niente. Iniziai a telefonare ai miei familiari, prima ai miei genitori che in quel momento si trovavano in Italia. Mio marito tremando prende la valigia e partiamo. Continuo a telefonare ai familiari, ma allo stesso tempo vorrei fermare il momento: mi guardo intorno e mi sembra non riconoscere più questa città, questa città in cui sono nata , « che mi sta succedendo ?», penso a tante cose, guardo Nelson, dicendomi « non puoi immaginare quanto ti amo ». Arriviamo al reparto e mi fanno gli ultimi esami e poi non ricordo più niente, mi hanno dato un calmante forte e mi sono solo svegliata proprio prima di entrare in chirurgia. Guardo mio marito che vedo impaurito e gli faccio segno per dirgli che andrà tutto bene. Entro alle 03:00 am e ne riesco alle 06:15. Il medico gli dice che è andando tutto bene. Ovviamente i primi giorni non capisco niente, mi sento in un altro mondo, vedo gente entrare ed uscire…. Ad un certo punto si sono resi conto che reagivo male alla morfina perchè apparentemente sparlavo dicendo cose non sensate e avevo difficoltà a rimanere sveglia, quindi mi cambiano la terapia. Dopo tre giorni esco dalla terapia intensive e vado in reparto. Sentivo molto dolore e vomitavo molto, al punto che pensavo di non riuscire a prendere tutte le medicine che dovevo prendere. Mi è successo solo due volte di pensare seriamente al rigetto !!! La sera ed il giorno dopo sembrava che le cose andassero meglio, ma la sera seguente, chiamo l’infermiera perchè sento che non riesco più a respirare poi… più niente, non ricordo più niente. Vado in coma respiratorio per 9 giorni. Al mio risveglio non ricordavo piu niente anzi, quando sono venuti a togliermi i punti credevo che mi avessero trapiantato il fegato invece del pancreas !!!! Tre settimane erano passate senza muovermi e senza mangiare. La prima volta che mi hanno spinta ad alzarmi sono svenuta, credevo veramente che non avrei piu’ camminato o mangiato. Tutto sembravo irreale, ma…dovevo continuare a lottare, non potevo abbandonare il mio sogno di essere insulino indipendente, dovevo farcela, ed ho concentrate le mie forze su questo obiettivo. Ho pensato “Sei ancora qui Vicky, quindi ci sarà una ragione, altrimenti Dio non ti avrebbe fatto tornare. Tuo marito e’ qui, la tua famiglia e’ qui, solo rivederli mi faceva sentire tanto fortunata ». È cosi poco a poco mi sono ripresa, e posso dire oggi che tutti, famiglia e medici ne rimangono sorpresi, di come mi sono ripresa in modo incredibile. Insomma sarebbe troppo lungo spiegare tutto in profondita’, ma in breve, il trapianto non è per niente una passeggiata……..anzi……..pero’ oggi vi dico senza pensarci due minuti che lo RIFAREI. Ho fatto cinque viaggi con una libertà da me sconosciuta prima, senza ipoglicemie, senza preoccuparmi della mia glicemia: mi sono sentita libera. Certo ci sono gli immunosuppressori pero’ adesso sono cosi’ facili da prendere. Ho tanta energia che ora sono gli altri a non poter stare al passo! I miei occhi stanno meglio di prima, non ho mai visto cosi bene. La pressione si sta regolarizzando lentamente ed il vomito e’ sparito !!!!! Ragazzi, questa certamente non è una soluzione per tutti, pero’ se le vostre complicanze hanno iniziato a far danni e la terapia convenzionale non riesce a farvi controllare bene il diabete, dovete pensarci. Il diabete col tempo se non è controllato puo’ diventare una brutta bestia. Io ho finalmente ripreso il controllo della mia vita, dopo 20 anni di convivenza con lui. Noi trapiantati sappiamo che questo non è la fine e che la strada è lunga, pero’ per il sapore della libertà che si assopara…ne e’ valso la pena. La mia vita era diventata un incubo ed oggi sogno, sogno ogni giorno che nuoto con i delfini per l’eternità. Ringrazio con tutto il mio cuore Daniela perche’ senza lei oggi non sarei qui, cosi’ felice di raccontarvi la mia storia. Lei mi ha dato la forza, l’informazione e l’aiuto di cui avevo bisogno. Silvia per il coraggio che mi ha saputo trasmettere scrivendomi e lasciandomi seguire in ML il suo trapianto. Teresa , con cui ho vissuto un’ esperienza indimenticabile. Mi ha trasmesso, insieme a Nino, il suo coraggio e la sua forza interiore incredibile. La ringrazio per avermi fatto vivere il suo trapianto “in primo piano” quando stavo in Italia, e per aver sopportato tutte le mie paure e scoraggiamenti.
Vi voglio un bene immenso. E questa lettera la dedico a voi tre insieme a tutta la ML !!!! GRAZIE
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Vicky |