In vacanza con il diabete
Cosa consigliare a una persona con il diabete che si appresta ad andare in vacanza? Non esistono particolari restrizioni, purché non ci siano interferenze con un buon compenso glicemico. Ecco i consigli a cura di Carmine Gazzaruso, diabetologo e responsabile dell’Ambulatorio di prevenzione cerebro-cardiovascolare, Irccs Fondazione Maugeri, Pavia. E’ molto pericoloso essere colpiti da una crisi di ipoglicemia mentre ci si trova alla guida di un veicolo. PATENTE. Le norme per la concessione o la conferma della patente di guida ai diabetici sono state modificate nel 1999. Per le patenti A, B e BE l’accertamento dell’idoneità psicofisica alla guida è effettuato dal medico specialista dell’ASL che indica anche il termine entro il quale dovrà essere effettuato il successivo controllo medico per la conferma o la revisione della patente di guida. Non c’è differenza tra i diabetici in trattamento con insulina e quelli che controllano la malattia con la sola terapia orale. Rimane di competenza delle Commissioni mediche locali l’accertamento dei requisiti attitudinali necessari per il rilascio o la conferma delle patenti di tipo A, B e BE nei pazienti con diabete scompensato e/o complicato e delle patenti C, D, CE e DE, indipendentemente dal grado di compenso e dalla presenza di complicanze. Per queste ultime patenti, i diabetici insulinodipendenti sono soggetti ad almeno un controllo annuo. Vacanza è anche sinonimo di viaggi lunghi, esotici. Nel caso, non esistono particolari disagi per chi segue le direzioni nord/sud e viceversa. Il problema è il fuso orario. Soprattutto se si superano i sei fusi orari bisogna consultarsi con il diabetologo perché potrebbe insorgere la necessità di ridurre o aumentare la quota di insulina a seconda che ci si diriga verso est o verso ovest. IN VIAGGIO. Durante il viaggio aereo, l’insulina non deve viaggiare nel bagaglio spedito perché nelle stive la temperatura è molto bassa e potrebbe ghiacciare. Mai sottovalutare il problema piedi. Chi va al mare non dovrebbe camminare scalzo in spiaggia e indossare pinne o scarpette di plastica quando entra in acqua, per evitare eventuali lezioni che avrebbero difficoltà a guarire. NOIE GASTRICHE. In caso di gastroenteriti, attenzione a non disidratarsi, cercando di bere molto: vomito e diarrea sono vere e proprie emergenze perché la disidratazione fa perdere elettroliti e aumentare la glicemia. Nell’eventualità, si può correggere con ultrarapida. Se, però, si vomita e non si assume cibo, bisogna ridurre la quota di insulina: il vantaggio dei nuovi tipi è che si possono utilizzare anche dopo il pasto modulandone le unità in base alla quantità di cibo introdotto. Infine, se il disturbo non si risolve, è bene rivolgersi al medico per evitare il rischio di chetoacidosi diabetica (solo per “Tipo I”). DOGANA. Importante avere un documento, meglio in lingua inglese, in cui sia spiegata la patologia, la terapia in atto e la necessità di viaggiare con aghi e siringhe, per evitare noie alla dogana.
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Di LETIZIA MICHELOZZI da: “Salute – supplemento de La Repubblica” del 27.05.04 |