Insulina più metformina migliora il profilo lipidico nei diabetici
Nei pazienti non obesi con diabete di tipo 2 in terapia con statine, il trattamento per un anno con insulina più metformina può migliorare la colesterolemia proaterogenica rispetto al trattamento con insulina più un secretagogo dell’insulina, secondo quanto riferito da un gruppo di ricercatori danesi al 79° congresso della European Atherosclerosis Society (EAS), a Goteborg, in Svezia.
I risultati confermano i potenziali effetti cardioprotettivi della metformina associata all’insulina, anche in pazienti già in trattatmento con statine.
È stato ipotizzato che la metformina possa migliorare la colesterolemia rispetto a un secretagogo dell’insulina a parità di controllo glicemico nei pazienti non obesi con diabete di tipo 2 ed è stato teorizzato che l’effetto ipocolesterolemizzante della metformina possa essere aumentato dalle statine. Tuttavia, finora non si sapeva se questi benefici si mantenevano associando la metformina all’insulina.
Per verificarlo, Soren Søgaard Lund e collaboratori hanno confrontato l’effetto di metformina con quello di repaglinide, entrambe in combinazione con la terapia insulinica, sui livelli dei lipidi in 101 pazienti diabetici non obesi con un livello di emoglobina glicata (HbA1c) superiore al 6,5% in trattamento con ipoglicemizzanti orali.
I pazienti sono stati trattati per un anno con insulina aspart bifasica 70/30, in combinazione con repaglinide 6 mg o metformina 2 g. Le dosi di insulina sono state aggiustate in modo da raggiungere il target di HbA1c < 6,5%. Sono stati analizzati solo gli 88 pazienti che non hanno iniziato o interrotto la terapia con statine durante il follow-up.
Si è visto che tra i pazienti in terapia con statine, i 43 trattati con insulina e metformina hanno ottenuto una riduzione significativamente maggiore del colesterolo non-LDL e del colesterolo totale a digiuno rispetto ai 40 trattati con insulina più repaglinide, con una differenza tra i due gruppi di trattamento (aggiustata in base ai valori basali) pari a 0,26 mmol/l per quanto riguarda il colesterolo non-HDL.
Tra i pazienti non in terapia con statine (5), invece, non si sono viste differenze significative tra i due gruppi nei livelli dei lipidi plasmatici. Non si sono evidenziate differenze significative nei livelli dei lipidi plasmatici dopo aver aggiustamento i dati in base ai cambiamenti effettuati nel dosaggio delle statine.
“Il messaggio più importante dello studio” ha detto Søgaard Lund “è che, nonostante i nostri pazienti fossero in trattamento con statine, la combinazione di metformina più insulina sembra fornire benefici aggiuntivi in termini di riduzione della colesterolemia rispetto all’utilizzo di un secretagogo dell’insulina più insulina, a parità di controllo glicemico”.
S. Søgaard Lund, et al. Effect of One-Year Treatment With Insulin and Oral Glucose-Lowering Agents on Lipid Levels in Non-Obese Patients With Type 2-Diabetes. EAS 2011; abstract 54.
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