Invalidità e handicap
La legge prevede tutele di natura economica, lavorativa, ed assistenziale a favore degli invalidi e dei portatori di handicap, direttamente o a chi ne ha la cura o l’assistenza.
Invalidità comporta il riconoscimento di una ridotta capacità lavorativa superiore ad un terzo e per i minori la difficoltà a compiere atti propri della loro età. Si misura in percentuali e dipende dalle patologie, enumerate in apposite tabelle.
L’handicap invece è una condizione oggettiva di svantaggio sociale, di inserimento, e non distingue tra maggiori e minori di età. Non su misura in percentuale, ma in “gravità”.
Per cui è ben possibile avere l’invalidità e non avere alcun handicap, oppure avere handicap senza per questo essere dichiarati invalidi. Come pure avere entrambi, handicap e invalidità.
Il diabete in quanto malattia cronica è tabellata e può dar luogo ad invalidità, ma se il soggetto, nonostante l’invalidità (sia esso maggiorenne o minorenne) è in grado autonomamente di svolgere le più elementari operazioni della sua vita di relazione, e non ha disagio, è ben difficile che possa essere dichiarato anche portatore di handicap.
L’equivoco nasce a monte.
In genere per questioni di economicità si inoltrano due richieste (invalidità ed handicap) nella stessa domanda all’INPS, si viene sottoposti ad un’unica visita, ma i verbali che concludono l’iter amministrativo sono due, e possono dunque essere diversi (accolta l’invalidità e negato l’handicap, oppure il contrario, oppure infine accolte o negate entrambe).
Sulla lamentela ricorrente che ogni Commissione in sostanza si orienta diversamente a seconda del territorio o della composizione collegiale, non possiamo farci niente. Le famose Linee Guida del novembre 2015 dell’INPS sono di indirizzo, e non sono cogenti.
Per cui, ogni Commissione valuta diversamente in maniera più estensiva o restrittiva sul riconoscimento di handicap, invalidità o di entrambi.
Spero di essere stato utile, avendo, in tempi non sospetti, avanzato tutte le perplessità dell’iter, come regolato attualmente, specialmente nei confronti dei minori affetti da diabete di tipo 1.
Vogliamo tutti una norma chiara, definitiva e soprattutto valida erga omnes, cioè, in pillole, per tutti.
Avv. Umberto Pantanella