Ipoglicemia spaventa 60% diabetici
Le ipoglicemie fanno paura al 60% degli italiani diabetici. Per questo i farmaci ‘ideali’, oltre all’elevata sicurezza, devono essere in grado di ridurre al minimo questi episodi e consentire un controllo rapido e duraturo della glicemia sin dalle primissime fasi della malattia. Sono le indicazioni emerse dal confronto tra gli esperti nazionali e internazionali che hanno partecipato a Frascati al 1° Forum clinico organizzato dall’Italian Barometer Diabetes Observatory. Un organismo istituito dall’università di Roma Tor Vergata, Diabete Italia e Associazione parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione, con il supporto non condizionante di Novo Nordisk. “Il diabete – ha detto Renato Lauro, presidente dall’Italian Barometer Diabetes Observatory – può diventare la pandemia più disastrosa del 21° secolo se noi non affrontiamo questo problema in maniera adeguata. Tuttavia i dati forniti dalle sperimentazioni cliniche ci dicono che con interventi adeguati sia farmacologici che, soprattutto, sullo stile di vita la diffusione della malattia e le sue più gravi complicanze si possono contenere. Per il trattamento e la prevenzione del diabete oggi sono disponibili nuove classi di farmaci che oltre ad una efficacia maggiore hanno minori effetti collaterali quali, ad esempio, l’ipoglicemia”.
In un anno – ha spiegato Salvatore Caputo, dell’Unità di Diabetologia al Policlinico Gemelli di Roma – una persona con diabete di tipo 1 va mediamente incontro a 47,5 episodi di ipoglicemia, quasi uno alla settimana. In alcuni casi si tratta di una ipoglicemia grave, tale da rendere necessario il ricovero in ospedale.
Nel diabete di tipo 2, invece, le ipoglicemie ammontano a 9,2 l’anno in media, nelle persone in trattamento con insulina. Più raro il caso di ipoglicemie in persone che prendono solo antidiabetici orali.
di Raffaella Ammirati