La carica degli anti-diabete
Le aziende di ricerca biofarmaceutica americane stanno attualmente sviluppando un totale di 221 nuovi farmaci per il trattamento del diabete e delle condizioni a esso correlate.
Tutti questi nuovi trattamenti sono in fase di sperimentazione o in attesa di approvazione da parte della Fda, dice un nuovo rapporto della Pharmaceutical Research and Manufacturers of America (Phrma).
I prodotti in questione comprendono 32 terapie per il diabete di tipo 1, 130 per il tipo 2, 14 per altri tipi di diabete e 64 per condizioni legate a questa malattia, precisa la Phrma, secondo la quale questa fu tura pipeline aprirà “un eccitante capitolo nella ricerca per trattare al meglio questa patologia debilitante”.
Dal 1990, sono state approvate dalla Fda sei nuove classi di farmaci contro il diabete di tipo 2. I prodotti che sono attualmente in fase di sviluppo includono un farmaco da assumere una volta al giorno che inibisce selettivamente la proteina associata con il metabolismo del glucosio, unmedicinale progettato per inibire un enzima legato alla neuropatia diabetica e un prodotto per il trattamento del diabete di tipo 2 che potrà consentire una somministrazione a settimana.
Negli Stati Uniti circa 26 milioni di persone – quasi il 8,3% della popolazione – ha il diabete. Si stima che circa 18,8 milioni di queste persone abbiano ricevuto la diagnosi, ma sette milioni non sanno di avere la malattia, e altri 79 milioni hanno il prediabete. Secondo i Cdc, ben un adulto su 3 potrebbe affrontare la malattia entro il 2050 se le tendenze attuali continueranno. Il gruppo industriale esamina poi i significativi costi del diabete, che nel 2007 ammontavano a 174 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti. Tuttavia, una migliore aderenza alla terapia può portare a migliorare le condizioni di salute dei pazienti e a ridurre i costi: la Phrma ricorda che i pazienti con diabete che non prendono sempre le loro medicine sono 2,5 volte più a rischio di essere ricoverati in ospedale rispetto a coloro che seguono all’80% i regimi di trattamento. I
nfine, un recente studio su Health Affairs stima che una migliore aderenza alle cure può ridurre di un milione il numero di visite al pronto soccorso e di 620.000 i ricoveri ospedalieri, con un risparmio totale di 8,3 miliardi l’anno.