La posizione dell’Associazione Culturale Pediatri sulla nuova influenza A/H1N1. Lettera aperta ai politici, ai professionisti delle salute e ai mezzi di comunicazione

L’Associazione Culturale Pediatri (ACP) ha pubblicato online una lettera aperta rivolta ai medici, ai politici e ai mezzi di comunicazione sulla questione controversa della nuova influenza A/H1N1 (www.acp.it).

“Alla luce delle voci contraddittorie che vengono diffuse sull’influenza A/H1N1, ci preme esprimere la nostra posizione di pediatri impegnati per la tutela della salute dei bambini e il sostegno ai genitori e garantire una corretta informazione – commenta il Presidente dell’ACP, Michele Gangemi – E’ prioritario delineare una strategia di salute pubblica per prevenire la diffusione del virus e prendere provvedimenti mirati di provata efficacia che siano modificabili in base ai dati che disporremo sul nuovo virus”.

“Non dobbiamo dare spazio a posizioni e a scelte basate sull’emotività piuttosto che sulle evidenze scientifiche. Andranno innanzi tutto mantenute calma e lucidità, di fronte alle notizie allarmanti che si stanno diffondendo”.

La nuova A/H1N1 non può essere al momento considerata pericolosa, né si può prevedere se lo diventerà, scrive l’ACP. Quello che sappiamo per certo del nuovo virus influenzale A/H1N1 è che per ora si è dimostrato meno aggressivo della comune influenza stagionale. “Nessuno è però in grado di dire se in futuro questo virus si modificherà e diventerà pericoloso. Il suo comportamento, come quello di tutti i virus, è assolutamente imprevedibile”.

Cosa fare? Mettere in atto le misure di provata efficacia
L’ACP ribadisce che andrebbero messe in atto da subito le uniche misure che si sono dimostrate scientificamente valide nell’impedire la diffusione di tutti i virus respiratori come l’A/H1N1: lavarsi le mani; ripararsi la bocca e il naso quando si tossisce o si starnutisce; evitare di toccarsi occhi, naso e bocca, facili vie di entrata dei virus; stare a casa quando si hanno sintomi di influenza; evitare i luoghi affollati quando i casi di malattia sono molto numerosi.

La chiusura delle scuole – con tutte le sue ricadute sociali – potrebbe essere presa in considerazione solo se in futuro dovesse circolare un virus altamente aggressivo (non l’attuale A/H1N1). In tal caso andrebbero chiusi anche tutti i luoghi di ritrovo come i cinema, le discoteche, ecc.
Se i casi di influenza saranno più numerosi del solito o il virus dovesse diventare aggressivo, sarà importante permettere ai medici e alle strutture sanitarie di dedicarsi ai pazienti più gravi.

Vaccini e antivirali: benefici e rischi ancora da dimostrare
Luisella Grandori del Gruppo vaccinazioni dell’ACP richiama l’attenzione sui vaccini contro il nuovo virus A/H1N1. “Sono vaccini ancora in fase di sperimentazione: nessuno è in grado oggi di sapere se e quanto saranno efficaci”. Considerato che per diventare aggressivo il virus dovrebbe cambiare, i vaccini mirati al virus attuale potrebbero non essere più utili. Inoltre mancano dati sugli eventuali effetti collaterali, i quali potrebbero manifestarsi solo con un uso su vasta scala: chi decide di vaccinarsi dovrebbe firmare un “consenso informato” che illustri con precisione benefici e rischi.

Riguardo agli antivirali, puntualizza l’ACP, si sa solo che il nuovo virus è risultato sensibile in laboratorio all’Oseltamivir (Tamiflu) e allo Zanamivir (Relenza), ma non sappiamo quanto siano efficaci “in vivo”. Per ora non abbiamo studi al riguardo. Inoltre non va dimenticato che gli antivirali possono dare a volte effetti collaterali importanti. Il 18% dei bambini in età scolare del Regno Unito, a cui è stato somministrato l’Oseltamivir in occasione dell’epidemia di A/H1N1, ha presentato sintomi neuropsichiatrici e il 40% sintomi gastroenterici. “Gli antivirali vanno quindi usati solo su indicazione medica e solo per casi gravi o persone in cattive condizioni di salute”.

da SaluteEuropa