La Rete Trapianti festeggia i vent’anni di vita, dal 1999 donazioni raddoppiate

Il mondo dei trapianti si ritrova a Roma per fare il punto sulle sfide del futuro e per celebrare i vent’anni di vita della Rete trapiantologica italiana, istituita nel 1999. Da mercoledì 6 a venerdì 8 novembre all’Auditorium Antonianum della Capitale si terranno gli Stati generali dei trapianti, che riuniranno oltre 500 operatori del Servizio sanitario nazionale in rappresentanza del Centro nazionale trapianti e di 19 coordinamenti regionali, 96 centri trapianto ospedalieri, 100 centri di trapianto di cellule staminali emopoietiche, 31 banche di tessuto e, per la prima volta, dei centri di procreazione medicalmente assistita accreditati dal CNT.

I temi in programma
“In questo settore stiamo assistendo a una importante evoluzione dei processi, delle pratiche cliniche e degli assetti organizzativi – spiega il direttore del Cnt Massimo Cardillo -. Gli Stati Generali coinvolgeranno tutti i professionisti della nostra rete con l’obiettivo di costruire strategie rinnovate per incentivare la donazione e per rispondere sempre meglio alle esigenze di cura di pazienti affetti da insufficienza d’organo terminale”.

Molti i temi al centro dei lavori della tre giorni scientifica: i programmi di allocazione degli organi, la trasparenza e l’equità del sistema, il sistema logistico dei trasporti di equipe e organi, le strategie di incremento dei prelievi da donatore vivente e il consolidamento di innovazioni come la donazione a cuore fermo e la perfusione degli organi, ma anche l’utilizzo di nuovi farmaci e l’acquisizione di nuove conoscenze per l’utilizzo di donatori fino a poco tempo fa considerati non idonei per l’elevato rischio di trasmissione al ricevente di malattie infettive o neoplastiche. Si parlerà anche di comunicazione con le famiglie e i pazienti, di corretta informazione verso media e cittadini e delle problematiche collegate al trapianto di midollo e alla donazione di gameti eterologhi.

In vent’anni numeri raddoppiati
Gli Stati generali saranno anche l’occasione per celebrare i vent’anni di vita della Rete nazionale, nata con l’approvazione della legge 91 del 1999 che ha istituito il Centro nazionale trapianti, uniformato il sistema fra tutte le regioni italiane e creato il sistema informativo per poter registrare già in vita le dichiarazioni di volontà alla donazione.

L’approvazione di quello storico provvedimento impresse una svolta decisiva grazie alla quale l’Italia è passata dall’essere un Paese di emigranti del trapianto a eccellenza riconosciuta a livello mondiale. A parlare sono i numeri: l’attività di donazione è praticamente raddoppiata (+94%); mentre i trapianti sono cresciuti del 58%. Nel 1998 le liste d’attesa includevano 13mila pazienti, mentre ora sono meno di 9mila, e complessivamente sono diminuiti i tempi medi di attesa per un trapianto: nel caso del rene, l’organo più trapiantato, oggi un paziente aspetta in media 24 mesi contro i 36 del 2002. Anche l’attività del trapianto di cellule staminali emopoietiche ha segnato una crescita esponenziale: i donatori al registro IBMDR sono aumentati del 132% e il numero di trapianti da donatori volontari non consanguinei è passato dai 133 del 1999 agli 848 del 2018, e hanno superato complessivamente quota 10mila.

Dati 2009: una Rete in ottima salute
Il ventennale della Rete arriva in un momento di ottima salute per il sistema. L’attività italiana è in aumento: il trend di crescita delle donazioni nel periodo 2014-2018 si è attestato al 24,4%, e da gennaio a ottobre 2019 sono stati realizzati 69 trapianti in più rispetto allo stesso periodo del 2018 e le dichiarazioni di volontà registrate sono oltre 6,5 milioni, di cui oltre 2 milioni raccolte solo negli ultimi 10 mesi.

Il 2019 è stato un anno positivo anche sotto il profilo dell’attività chirurgica: a Padova è stato realizzato il primo trapianto di fegato al mondo su un paziente con metastasi epatiche inoperabili con rimozione successiva del fegato malato; al Policlinico di Milano, grazie a tecniche di perfusione e ricondizionamento, è stato possibile conservare un polmone per oltre 30 ore in attesa di poterlo trapiantare in un paziente affetto da fibrosi cistica: anche questo un record mondiale; al San Camillo di Roma è avvenuto il primo trapianto di fegato al mondo su una paziente con metastasi epatiche da carcinoma mammario; alle Molinette di Torino c’è stato il trapianto combinato di quattro organi sullo stesso paziente, prima volta in Europa e seconda al mondo; al Rizzoli di Bologna è stato realizzato il primo trapianto al mondo di vertebre umane.

La festa per il ventennale
Il 7 novembre, all’interno del programma degli Stati generali, Michele La Ginestra e Arianna Ciampoli, volti noti del teatro e della tv, condurranno un evento celebrativo che coinvolgerà, attraverso video, interviste e momenti di spettacolo, i protagonisti della Rete trapianti: operatori sanitari, pazienti trapiantati, familiari dei donatori e le associazioni che promuovono la cultura della donazione. Sarà un tributo doveroso a chi, quotidianamente e con impegno, lavora per la salute e per la vita di migliaia di malati: il vero volto della Rete trapiantologica italiana. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming su statigeneralitrapianti.it.

 

da Quotidiano Sanità