Lo scopo di questo documento è semplice, ma di estrema importanza: sottolineare l’importanza che la sindrome metabolica inizia ed avere nei bambini e negli adolescenti. Non vuole essere un lavoro che si prefigge lo scopo di dare la definizione di sindrome metabolica in questa fascia di età, ma solo sottolineare i punti chiari e meno chiari della sindrome nei ragazzi. Nel documento sono sottolineati i diversi componenti legati al fattore di rischio cardiometebolico, tutti gli aspetti della sindrome metabolica nei ragazzi, le loro interazioni e la possibilità di considerarli come fattori di rischio predittivi di malattie cardiovascolari e di diabete mellito tipo 2. La sindrome metabolica nell’adulto è stata ben definita, sono stati individuati i parametri da prendere in considerazione e i loro range di normalità. Infatti, è difficile individuare il normale range di concentrazione di insulina nell’adolescenza, la fisiologica insulino-resistenza nella pubertà, il cut off di normalità della circonferenza addominale come indice di obesità centrale legata alla sindrome metabolica per i bambini, le differenze nei livelli lipidici di base tra le varie etnie. Solo recentemente l’International Diabetes Federation ha pubblicato la sua definizione di sindrome metabolica per i bambini: 1) per i bambini tra 6 e 10 anni, presenza di obesità (definita come superiore o uguale al 90° percentile della curva di distribuzione della circonferenza addominale), unita a ulteriori misurazioni in base alla anamnesi familiare; 2) per i bambini tra 10 e 16 anni, presenza di obesità (definita come circonferenza addominale superiore o uguale al 90° percentile), unita ai criteri che si usano per gli adulti per i livelli di trigliceridi, di colesterolo HDL, di pressione arteriosa e di glicemia; 3) per i ragazzi con un’età maggiore o uguale a 16 anni, si usano gli stessi criteri che si utilizzano per le persone adulte.
Utilizzando questi criteri secondo le fonti che sono utilizzate la percentuale di sindrome metabolica varia in maniera significativa. L’obesità e specialmente l’obesità addominale e l’insulino-resistenza sono direttamente collegate allo sviluppo di sindrome metabolica e di rischio cardiovascolare. Le relazioni però tra insulino resistenza e i diversi componenti della sindrome metabolica sono complessi. Non tutti i pazienti con insulino resistenza sviluppano la sindrome metabolica, dunque devono essere coinvolti anche altri fattori.
Oltre all’obesità nel processo sono coinvolti i fattori infiammatori (proteina C reattiva), le adipocitochine (IL-6, TNF a, adiponectina, leptina), il cortisolo, lo stress ossidativo, i fattori vascolari (aumento della stiffness della parete delle arterie), l’ereditarietà (i bambini di genitori con sindrome metabolica hanno un rischio elevato di sviluppare sindrome metabolica), uno stile di vita non corretto (vita sedentaria, passare tante ore davanti al televisore, alimentazione scorretta), ipertensione arteriosa, anomalie lipidiche (livelli di trigliceridi elevati e bassi livelli di col-HDL). Il documento si conclude sottolineando come per combattere la sindrome metabolica nei ragazzi prima di tutto si deve agire sullo stile di vita, favorendo l’attività fisica e una dieta corretta per ridurre il sovrappeso e l’obesità e poi sui diversi fattori di rischio.
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