Le donne con diabete di tipo 1 potrebbero avere un periodo riproduttivo più breve
Le donne che soffrono di diabete di tipo 1 sembrerebbero avere un periodo riproduttivo di circa 2,5 anni più breve rispetto a quelle non diabetiche se ricevono la diagnosi prima della comparsa delle mestruazioni, a causa della comparsa tardiva delle stesse e di una menopausa precoce. Sono i risultati di una ricerca pubblicata di recente sulla rivista Menopause.
L’analisi, la prima ad aver valutato l’età nelle donne con diabete di tipo 1 sia dell’inizio delle mestruazioni che alla menopausa, ha anche rivelato che il periodo riproduttivo risultava ridotto solo in caso di diagnosi di diabete di tipo 1 prima dell’inizio del menarca.
«Questo studio ha rilevato che le donne con insorgenza del diabete di tipo 1 prima del menarca erano maggiormente a rischio di una vita riproduttiva più breve. Per questo motivo non solo rischiano un invecchiamento ovarico precoce a causa dell’esordio precoce del diabete, ma hanno anche un rischio più elevato di incorrere in malattie cardiovascolari, osteoporosi e mortalità precoce per via dell’anticipo della menopausa» ha osservato Stephanie Faubion, direttore medico della North American Menopause Society. «La comprensione di questi rischi e l’adozione di strategie appropriate per ridurli sono la chiave per ottimizzare la salute e la qualità della vita di queste donne».
«Per le donne con diabete di tipo 1 è importante sapere che, se vogliono avere una famiglia, farebbero bene a dare la priorità alla gravidanza un po’ prima. Due anni in più possono già rappresentare un grosso problema», ha detto l’autrice senior dello studio Tina Costacou, della Graduate School of Public Health, University of Pittsburgh, in Pennsylvania.
Menarca tardivo e menopausa precoce con il diabete di tipo 1
La ricerca pubblicata ha preso in esame i dati di due studi: EDC (Epidemiology of Diabetes Complications) e SWAN (Study of Women’s Health Across the Nation).
La coorte EDC comprendeva donne con diagnosi di diabete di tipo 1 presso il Children’s Hospital di Pittsburgh nel periodo 1950-1980, quando avevano meno di 17 anni. Le donne non diabetiche provenivano invece da SWAN, uno studio epidemiologico longitudinale multicentrico sulla transizione alla menopausa avviato nel 1996-1997.
Rispetto a 178 donne senza diabete in SWAN, il periodo riproduttivo in 105 donne con diabete di tipo 1 in EDC è risultato di circa 2,5 anni più breve, dopo l’aggiustamento per i fattori confondenti, a causa sia del menarca tardivo che della comparsa precoce della menopausa naturale. Le donne diabetiche hanno iniziato ad avere le mestruazioni in media 0,6 anni più tardi rispetto al gruppo SWAN (di 13,2 anni vs 12,6, p=0,003), un ritardo tuttavia non osservato in quelle con diagnosi di diabete di tipo 1 dopo il menarca (12,2 anni, p=0,20).
Solo in caso di mestruazioni prima della diagnosi di diabete
Al momento dell’ultimo follow-up disponibile, l’età media delle donne con diabete di tipo 1 era di 58,7 anni rispetto ai 64,0 di quelle senza diabete (p<0,0001). Le prime avevano anche una probabilità significativamente inferiore e di aver usato contraccettivi orali (63,5% vs 77,5%) o di essere state incinte (72,4% vs 91,0%).
Dopo l’aggiustamento per i fattori confondenti, il ritardo nell’età del menarca è stato di 0,5 anni (p=0,002), con una differenza di età alla menopausa di 2,0 anni (p<0,0001).
Nel complesso, il diabete di tipo 1 è stato associato a 2,5 anni riproduttivi in meno (p<0,0001). Quando le donne sono state stratificate in base all’esordio del menarca, prima o dopo la diagnosi di diabete di tipo 1, la differenza era significativa solo per il primo gruppo. L’età al menarca (p=0,14), l’età alla menopausa (p=0,08) e la durata del periodo riproduttivo (p=0,29) non differivano significativamente tra le donne non diabetiche e quelle con diabete di tipo 1 diagnosticato dopo il menarca.
Meccanismi ancora da chiarire
Gli autori affermano che i meccanismi che possono spiegare questi risultati non sono ancora chiari, ma suggeriscono che la combinazione di carenza di insulina endogena, iperglicemia e iperinsulinemia esogena, che si verifica nel diabete di tipo 1, potrebbe interrompere la funzione dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio, facendo notare che i recettori per l’insulina sono ampiamente distribuiti nel sistema nervoso centrale e nelle ovaie.
«Quando l’insulina è prodotta dal pancreas, una grande percentuale va al fegato, così che l’organismo possa regolarne la quantità destinata ai vari tessuti, cosa che non accade nel diabete di tipo 1. Quando infatti l’insulina viene iniettata, si distribuisce ovunque. Forse c’è una correlazione con l’invecchiamento ovarico», ha ipotizzato l’autore senior dello studio Tina Costacou della University of Pittsburgh. Un’altra ipotesi riguarda l’iperglicemia e lo stress ossidativo, che possono anche provocare l’invecchiamento ovarico. «Quindi la soluzione potrebbe essere un modo più fisiologico di somministrare l’insulina».
Il team di ricerca ha condotto una successiva analisi dei fattori associati alla durata del periodo riproduttivo nel gruppo con diabete di tipo 1, inclusi i livelli di emoglobina glicata e la dose di insulina. I risultati dovrebbero essere pubblicati entro la fine dell’anno.
Bibliografia
Yi Y et al. Women with Type 1 diabetes (T1D) experience a shorter reproductive period compared with nondiabetic women: the Pittsburgh Epidemiology of Diabetes Complications (EDC) study and the Study of Women’s Health Across the Nation (SWAN). Menopause. 2021 Mar 1.
da PHARMASTAR