Lilly, prodotte 100 mln di cartucce insulina “made in Italy”

Lo stabilimento dell’azienda farmaceutica americana Eli Lilly a Sesto Fiorentino festeggia la produzione dei suoi primi 100 milioni di cartucce di insulina di ultima generazione in Italia. Si può stimare che circa 12 milioni di persone in 55 Paesi diversi abbiano beneficiato dell’insulina prodotta nel polo biotecnologico toscano, uno dei più importanti d’Europa. Le insuline di ultima generazione ‘made in Italy’ sono infatti attualmente esportate per il 97% del totale, servendo sia mercati europei che extra europei. Il polo fiorentino di Eli Lilly è stato ufficialmente inaugurato nel 2009 per la produzione di insuline da Dna ricombinante; successivamente, nel luglio del 2011, a poco meno di due anni dall’apertura, l’azienda ha rilanciato la scommessa sull’Italia ed effettuato altri importanti investimenti nello stabilimento fiorentino, aumentando il già elevato livello tecnologico del polo biotech, rafforzando il peso economico e occupazionale. Il sito è stato realizzato con tecnologie robotizzate ad alta precisione e con un elevato livello di automazione di processo e computerizzazione integrata, con particolare attenzione alla qualità e della sterilità del prodotto eal tempo stesso per la minimizzazione degli errori umani. Una volta a pieno regime, i volumi di produzione annuali raggiungeranno i 140 milioni di cartucce di insulina e 45 milioni di penne, dispositivi monouso per l’iniezione di insulina ad altissima precisione. Eli Lilly ha investito nel polo biotecnologico un totale di 332 milioni di euro. “Credo che per tutti noi questa sia una grande soddisfazione – ha affermato Olivia Bacco, direttore di stabilimento Eli Lilly Italia – e allo stesso tempo una grande responsabilità. Il bilancio di questi primi 100 milioni ci ha insegnato molte cose: ha confermato quanto delicata sia la missione che ci è stata assegnata, quanto sfidante sia sul piano tecnico e organizzativo ma soprattutto quanto, per realizzarla, sia necessario giorno dopo giorno un grande investimento individuale e collettivo”.

 

(B.D.C.)

da ADNKronos Salute