L’importanza di un gruppo
L’importanza di un gruppo …
Oggi è un giorno fuori dal comune per me, uno di quei giorni che ti fanno toccare con le dita il cielo anche se con i piedi avverti ancora il calore dell’inferno. Circa un anno fa era impensabile per me anche solo pensare di essere fuori casa.
Circa un anno e mezzo fa pesavo 43 kg, glicemie indomabili, una vita a pezzi. Circa due anni fa due brutte vicende personali avvano squartato e fatto a brandelli la mia vita, una vita che neanche volevo vivere più. Ci provavo a gestirmi, ma non riuscivo, vinceva la paura, perdevo sempre io. Volevo capire perché, volevo farcela, mi ostinavo, ma poi anche l’ostinazione non era più sufficiente.
Poi … ho iniziato iniziato a leggere qualche post qui, ne lessi uno in particolare: ragazzo diabetico morto di depressione. Rimasi scioccata, fu uno dei primi post dove sentii il bisogno di iniziare a dare voce ai miei pensieri.
Da allora tutto é cambiato. Parlai, senza neanche accorgermene, con un mio amico fuori dal Portale, lui intervenne subito, mi diede la prima mano, da solo non poteva riuscire, a quella mano si aggiunse mio marito, poi il diabetologo, poi ancora Aurelio Bellomo.
Ho dovuto poi procedere da sola per far riprendere la mia anima, era lì il mio grande male.
I primi risultati erano soddisfacenti, restava il peso da riprendere e il diabete da gestire.
Ancora i post del gruppo e soprattutto i lunghi confronti con Aurelio mi hanno aiutato, poi sono entrate a far parte della cerchia due pupe stupende la peperoncino Rosaria e la dolcissima Francesca, quante chiacchiere e quanta comprensione.
Quelle mani che si univano: ero parte di un cerchio, non ero più sola a dover girare, abbiamo girato insieme. Ogni giorno più forti, ogni giorno più forte io. Poi sono arrivate altre persone con cui parlare nei post, con cui fare amicizia, con cui scambiare un saluto oppure che ti chiedono come va e so che lo chiedono con verità, io che ho trovato sempre più coraggio a parlare. Il coraggio di dire ed esprimere il mio pensiero senza vergognarmi per paura che fosse sbagliato, semplicemente avrei trovato un confronto, la mia mente avrebbe guardato altre menti e nuovi modi di vivere entravano a far parte della mia vita.
Quanta forza, quella forza che da reclusa quasi in casa mi ha portato ad affrontare un viaggio lungo, mi ha portato da Napoli a Milano, un viaggio fatto da sola, senza accompagnatori. Un viaggio che mi ha fatto piangere, un viaggio che mi ha spaventato. Ora sono qui, forse domani sarò impaurita e piangeró ancora, ma domani inizierò a lavorare dopo 4 anni, un viaggio che da sola non avrei potuto fare mai. Non avrei avuto la forza e il coraggio di fare se non sapessi che qui c’è qualcuno, no più di qualcuno, che è pronto a dirmi: sei forte ce la farai, siamo qui con te.
Ti rendi conto Daniela di cosa hai fatto con questo gruppo? Con lacrime di felicità non posso che dirvi grazie. Era per me importante dirlo è una testimonianza di una persona che nonostante conserva le sue paure e le sue glicemie “ballerine” difficili da tenere a bada, ma sempre più domabili oggi ha raggiunto un grande e impensabile obiettivo.
Scusate gli errori ma sono emozionatissima.
Francesca Stefanile