Lista d’attesa e paternità dopo trapianto
D:
Sono P. un paziente di 33 anni che ha fatto già i test per il trapianto di rene pancreas da voi al Cisanello, manca soltanto qualche esame riguardante la retinopatia.
Non ho avuto modo di conoscerla di persona nei colloqui avuti a Pisa ma ho molto sentito parlare di lei.
Volevo chiedere, una volta entrato in lista in media quando può esssere il tempo in lista di attesa? e quanta è la permanenza in ospedale per un trapianto del genere anche se va tutto bene.
Grazie
R:
Il tempo medio di attesa per il trapianto è variabile. Dipende dalla disponibilità di donatori, dalle caratteristiche dei donatori, dalla compatibilità tra i donatori e lei, e dal Suo gruppo sanguigno (e da latri fattori medico/biologici). Fino a circa 1 anno fa il tempo medio di attesa era inferiore a 6 mesi.
Nel 2008 il tempo si è allungato. In tutta Italia si è infatti ridotto (drasticamente) il numero di donatori idonei al trapianto di rene e di pancreas (che solitamente sono quelli giovani). In Toscana, per esempio, nel 2008 credo che l’età media dei donatori cadavere supererà i 70 anni (pensi che 10 anni fa non arrivava a 40 anni). Anche se la Toscana, per quanto ne so io, resta l’unica regione italiana che prevede che 1 rene ed il pancreas di tutti i donatori giovani (< 45 anni) sia assegnato ad un paziente diabetico è chiaro che il tempo di attesa, se le cose non cambieranno, è destinato ad aumentare (di quanto non lo so).
Saluti
Ugo Boggi
D:
Grazie per la sua disponibilita nel rispondere al mio precedente messaggio,
Volevo approfittare ancora della sua gentilezza per rivolgerle un’ altra mia domanda,
Sono padre di una splendida bambina di 5 anni e mi piacerebbe darle un fratellino o una sorellina.
Volevo quindi chiederle se dopo il trapianto c è la possibilità di diventare papà e quali sono i rischi per il bambino?
Grazie e a risentirci.
R:
Vi sono molte esperienze di trapiantati che sono diventati padri dopo il trapianto. Molte donne sono anche diventate madri.
Per le donne le perplessità sono maggiori perchè, come è ovvio, la gravidanza coinvolge il fisico in un modo assasi maggiore e per un periodo più prolungato. Nonostante ci siano state molte gravidanze condotte a termine con successo, nelle donne trapiantate è maggiore il rischio di malformazioni e di morte del prodotto del concepimento. Per le madri esiste un rischio (concreto) di rigetto acuto durante la gravidanza e di perdita della funzione degli organi trapiantati. Alle donne noi sconsigliamo la gravidanza dopo il trapianto.
Per gli uomini è diverso, non essendoci la gravidanza. Esiste comunque il rischio, che sembra però basso, di malformazioni nel nascituro a seguito degli effetti dei farmaci anti-rigetto.
Saluti
Ugo Boggi