Lo sport sconfigge il diabete
I diabetici possono scalare il tetto del mondo, ma la loro salvezza è nel movimento di tutti i giorni. Nella storia della terapia del diabete spicca la figura di Elliot Joslin, che a Boston, all’inizio del secolo scorso, ipotizzava l’importanza dell’esercizio. Immaginava la cura come una biga trainata da tre cavalli, che rappresentano la dieta, i farmaci e l’attività fisica. Purtroppo, negli anni successivi, la medicina ha commesso un peccato d’orgoglio: ha pensato di affrontare e risolvere i problemi del diabete con i soli farmaci. Sono statI necessari quasi 80 anni prima che all’esercizio fisico fosse nuovamente riconosciuta la sua dignità. Ora esistono prove convincenti dell’importanza dell’esercizio sia nella prevenzione sia nella gestione della patologia: è in grado, infatti, di controllare la glicemia e di ridurre le complicanze croniche e, inoltre, è efficace nel controllo del metabolismo dei lipidi, dell’ipertensione, dell’ obesità, della depressione. Il diabete è una malattia caratterizzata dall’aumento della glicemia, cioè il livello di glucosio nel sangue. superiore a 110 mg/dl a digiuno. E’ da sottolineare come non sia necessario svolgere un’ attività fisica di grande impegno. Basta camminare a passo svelto per 30 minuti 3-5 volte la settimana e questo consente di mantenere una buona funzionalità del cuore e dell’apparato respiratorio, di aumentare la forza muscolare e diridurre la quantità di grassi e dizuccheri nel sangue. Grazie alle contrazioni delle cellule muscolari, queste diventano più sensibili all’azione dell’insulina e migliorano il controllo glicemico, consentendo di ridurre i farmaci da prendere ogni giorno. Non vi sono preclusioni assolute nella scelta dello sport da praticare, anche se è prudente stabilire uno schema di allenamento. Sono da preferirsi attività sportive che si possono praticare per lunghi periodi, con un’intensità relativamente bassa, come corsa, nuoto, ciclismo su strade pianeggianti, golf, canoa. Controindicatl, invece, gli sport intensi, che richiedono sforzi in tempi brevi e violenti.
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Alberto Bruno da: “Tutto Scienza e Tecnologia” del 10.05.06
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