La tua mail non mi ha dato l’impressione di una persona depressa o in preda alla disperazione. Hai espresso il tuo momento di stanchezza ma so che hai avuto e avrai anche momenti di autentica gioia. La vita e’ cosi’. Non ti scrivo, quindi, per tirarti su, cara Lu. Non ti scrivo neanche per dirti che c’e’ di peggio (frase che, piu’ passa il tempo, meno la tollero).
Continuo a ripetertelo: pur conoscendoci poco, frequentandoci ancor meno, a volte leggo le tue mail e rivivo le cose che ho vissuto anch’io. Scrivo solo per dirti che, empaticamente, ti sento molto vicina.
Il tuo diabete, come il mio, non sono “facili”. Forse non lo e’ nessuno ma il nostro e’ un po’ peggio.
Perche’? Non lo so, magari me lo spiegassero. So che nel mio caso, oltre a tener conto dell’insulina, del cibo, del moto, DOVEVO tener conto anche delle mie emozioni, dell’ansia, dello stress, positive o negative che fossero. E c’erano momenti, giorni, a volte anche settimane, in cui “giravo a vuoto”. Era inutile: lo stato psicologico era piu’ forte di qualsiasi insulina, di qualsiasi calcolo dei carboidrati, di qualsiasi micro.
E allora, in quei momenti, cerchi il perche’ di queste glicemie alte e, dato che fai tutto a regola d’arte, inizi a guardarti dentro, a cercare dentro di te la causa del 300 che ti porti dentro da giorni. E sai che quel 300 ti sta danneggiando ma non sai come fare per abbassarlo.
La ricerca interiore porta a una maggiore conspevolezza ed e’ difficile vivere spensieratamente quando non si vive in superficie. Vivere troppo in profondita’ contrasta con quella voglia di leggerezza che tutti abbiamo. E’ un circolo: quando riuscivo a restare leggera, anche le glicemie andavano meglio. Ma, con la glicemia a 300 e la consapevolezza che avevo io, che hai tu, e’ difficile restare leggeri.
Io ero meno forte di te e, anziche’ parlarne e aspettare che arrivassero anche i momenti di gioia, cercavo quella leggerezza di cui avevo un tremendo bisogno nella non accettazione del diabete, nella fuga in un mondo distorto e irrazionale: Li’, per qualche ora, per mezza giornata, mi facevo ancora piu’ male fisicamente ma, almeno, ero piu’ leggera, paradossalmente.
Tu sei piu’ forte di me e sono sicura che troverai il tuo modo di essere leggera pur vivendo in profondita’
Ciao
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