Meno ipoglicemie notturne con U300, nuova formulazione di insulina glargine

U300, una versione migliorata di insulina glargine (Lantus), l’insulina blockbuster di Sanofi, a parità di efficacia nel controllo glicemico si è dimostrata migliore della versione convenzionale nel controllare le ipoglicemie notturne (un effetto collaterale comune nei pazienti diabetici trattati con insulina) nei due studi di fase III EDITION I ed EDITION II. Il primo dei due è stato presentato al congresso dell’American Diabetes Association (ADA), a Chicago, mentre i risultati del secondo, ha fatto sapere l’azienda, saranno presentati in uno dei prossimi congressi di settore.

I risultati dei due trial potrebbero aiutare Sanofi a difendere il suo attuale secondo posto nel mercato degli antidiabetici, che vale qualcosa come 43 miliardi dollari.

Insulina glargine, un’insulina di sintesi sviluppata negli anni 1990, è attualmente il prodotto più venduto dell’azienda. L’anno scorso è cresciuta quasi del 20%, fruttando circa 6,6 miliardi dollari di vendite, ma perderà la copertura brevettuale nel 2015. La Big Pharma francese ha dunque necessità di trovarle un degno sostituto entro quella data e U300 sembra avere le carte in regola per rimpiazzarla.

Il prodotto è una nuova formulazione dotata di profili farmacocinetici e farmacodinamici distinti rispetto a quelli di insulina glargine, con una durata d’azione ancora superiore e con il vantaggio di un volume di liquido da iniettare sottocute ancora inferiore rispetto a quello della versione tradizionale.

Nello studio EDITION I, la nuova versione ha dimostrato di poter ridurre del 21% gli episodi di ipoglicemia notturna rispetto alla versione tradizionale in un gruppo di pazienti in trattamento con insulina, senza effetti collaterali aggiuntivi. E i risultati principali dello studio EDITION II, condotto su pazienti in trattamento con alte dosi di insulina e antidiabetico, sono sostanzialmente in linea con quelli di EDITION I, ha reso noto Sanofi.

In particolare, EDITION I è uno studio multicentrico randomizzato, in aperto, che ha coinvolto 807 pazienti con diabete di tipo 2 in trattamento con insulina basale più insulina ai pasti. I partecipanti sono stati trattati in rapporto 1:1 con la nuova insulina U300 o con insulina glargine convenzionale, pur continuando ad assumere l’insulina ai pasti. L’insulina basale è stata titolata in modo da ottenere una glicemia a digiuno di 80-100 mg/dl.
L’endpoint primario era la variazione rispetto al basale dell’emoglobina glicata (HbA1c) dopo 6 mesi, mentre il principale endpoint secondario era la percentuale di pazienti con almeno un episodio grave o confermato di ipoglicemia notturna (≤ 70 mg/dl) tra il terzo e il sesto mese di trattamento.

Il trial ha mostrato riduzioni simili della glicata a 6 mesi rispetto al valore basale nei due gruppi di trattamento. Inoltre, circa il 41% dei pazienti che avevano la glicemia fuori controllo nonostante il trattamento combinato con un antidiabetico orale più l’insulina basale e prandiale è riuscito a raggiungere il controllo glicemico alla fine dello studio.

Tuttavia, la percentuale di pazienti che hanno avuto episodi di ipoglicemia notturna tra il terzo e il sesto mese di terapia è risultata significativamente inferiore nel gruppo trattato con U300 che non nel gruppo trattato con la formulazione tradizionale: 36,1% contro 46,0% (RR 0,79; P = 0,0045). Analogamente, l’incidenza degli eventi ipoglicemici notturni durante tutto lo studio è stata inferiore nel gruppo in trattamento con la nuova formulazione: 45,3% contro 59,7% (RR 0,76; IC al 95% 0,66-0,87).

La nuova insulina è apparsa inoltre ben tollerata, senza effetti avversi aggiuntivi rispetto a quelli noti dell’insulina glargine tradizionale.

I dati completi dei due studi EDITION I e II dovrebbero essere disponibili per la fine del 2013. Secondo gli analisti, ciò significa che U300 potrebbe essere lanciato nel 2014. Tuttavia, Pierre Chancel, a capo dell’unità diabete di Sanofi, ha detto che è troppo presto per indicare una potenziale data di lancio del prodotto o per fare previsioni di vendita specifiche, ma ha anche detto che è obiettivo dell’azienda far passare i pazienti attualmente in trattamento con l’insulina glargine tradizionale alla nuova versione.

Intervistato da Reuters, Chancel ha detto di ritenere che U300 “probabilmente sarà un successone”. Secondo stime di Thomson Reuters Pharma, si può prevedere per il prodotto un fatturato annuo di 974 milioni di dollari entro il 2018.

Chancel ha anche detto che il prezzo dovrebbe essere paragonabile a quello della ‘vecchia’ insulina glargine o leggermente superiore, a seconda delle aree geografiche, ma con una politica sui prezzi diversa da quella della rivale Novo Nordisk. La Big Pharma danese, il più grande produttore al mondo di insulina, ha deciso di vendere il farmaco sui cui ripone le sue maggiori speranze, insulina degludec, un analogo dell’insulina a lunghissima durata d’azione (Tresiba), a un prezzo decisamente superiore a quello dell’insulina glargine tradizionale in Europa, ritenendo che il suo prodotto possa avere alcuni vantaggi rispetto a quelli concorrenti di Sanofi.

Insulina degludec è già stata approvata in Europa e in Giappone, ma è improbabile che possa essere lanciata negli Stati Uniti prima del 2018, perché l’Fda ha chiesto all’azienda di fare uno studio post-registrativo per verificare meglio la sicurezza cardiovascolare del farmaco. Questa battuta d’arresto è stata, ovviamente, una manna dal cielo per i produttori di insulina rivali come Sanofi.

Oltre a U300, il gruppo francese ha accelerato lo sviluppo di una combinazione fissa di insulina glargine e lixisenatide per sfruttare il ritardo del lancio di insulina degludec negli Stati Uniti.

M.C. Riddle, et al. New Insulin Glargine Formulation: Glucose Control and Hypoglycemia in People with Type 2 Diabetes Using Basal and Mealtime Insulin (EDITION I. ADA 2013; abstract 43-LB.

 

di Alessandra Terzaghi

da PHARMASTAR