Natale a Milano
Mio fratello Lallo aveva 19 anni quando gli fu diagnosticato il diabete. “Andrà tutto bene!” gli dissero. “Sei giovane, sei forte e la cura è dietro l’angolo”. L’anno scorso Lallo aveva 37 anni e non poteva aspettare più per “questa” cura, e pensava che forse era troppo lontano da “quell’angolo”. Non potrò mai dimenticare la vigilia di Natale dell’anno scorso: nevicava a Milano. Seduto sulla sua poltrona preferita, in pigiama, si girò verso di me. “Sì!” gli ho detto. E sperai che il mio ottimismo, la mia speranza lo sostenessero durante quei giorni. Il 18 di ottobre del 2001 stavamo festeggiando il compleanno di mia madre: c’erano fiori e regali per lei. Lo portai velocemente in ospedale. I nostri genitori, i suoi amici più cari erano con noi. Il Prof Cristallo esegui’ il trapianto nella notte. Oggi Lallo ha un pancreas e un rene nuovi. Scherza, ha ripreso il suo lavoro e scambia battute con il meraviglioso Prof Secchi, il capo del programma trapianti di pancreas e di isole del San Raffaele, che gli ha restituito la speranza di vivere. Quest’anno festeggeremo Natale con un ottimismo e una speranza che non avevamo più da 19 anni. E sarà finalmente “Natale”. Allo stesso tempo i nostri cuori saranno colmi di tristezza e riconoscenza per quella famiglia che ha donato gli organi del proprio caro, che non dimenticheremo mai, e che considereremo d’ora in poi, un nuovo Angelo Custode a fianco di Lallo.
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Daniela D’Onofrio, dicembre 2001 |