Non c’è Cura senza Ricerca
Cari amici, tutti voi sapete quanto poco “social” io sia e quanto raramente pubblichi qualcosa… confido quindi di essermi guadagnata dei “bonus di attenzione” per le poche volte in cui lo faccio. Ora, la speranza è che mi leggiate fino alla fine perché il discorso sarà un po’ lungo…ma è davvero importante per me.
Non è uno scherzo tipo “vedo se leggete i post senza foto”, no cari… questa è, purtroppo per voi, proprio tutta farina del mio sacco!!!!!
Per cui… Forza e coraggio.
Quest’anno compio 20 anni (magari!) … di DIABETE.
Diabete tipo 1 o giovanile: malattia autoimmune per cui il sistema immunitario autodistrugge le cellule beta del pancreas deputate alla produzione di insulina, ormone che è letteralmente la chiave che apre la porta delle cellule agli zuccheri, permettendo all’organismo di nutrirsi.
Orgogliosa come sono, dall’inizio il mio approccio al diabete è stato: “sarà lui ad adattarsi alla mia vita e non certo il contrario”.
Per cui ho sempre cercato di farci i conti da sola, di autogestirmi al meglio, di non dare pensieri, preoccupazioni a chi mi sta vicino. Grazie anche alla fortuna che finora mi ha assistito, penso di avere dato l’impressione anche a voi tutti che alla fine con questa malattia ci si conviva bene, senza”‘troppe scene” né difficoltà particolari ( sbalzi d’umore a parte).
Ebbene… ho sbagliato.
Ho sbagliato in primis con me stessa, perché la cosa “facile” è stata gestirmi in qualche modo, lasciare spesso correre, pensarci meglio sempre dopo…
Ma ho sbagliato anche perché ho sminuito l’impatto e il peso che il diabete ha realmente, ho distolto l’attenzione – anche di coloro che mi vivono vicino, anche la vostra – dal pericolo e dai rischi che alla lunga questa maledetta comporta.
Cosa è cambiato?
In quest’ultimo anno è cambiato il mio approccio: attraverso contatti con “gruppi” dedicati, partecipazione a corsi, convegni, dibattiti vari, ho riportato l’attenzione su me stessa e sulla gestione corretta della malattia, ottenendo anche miglioramenti soddisfacenti.
Ma tutto è… tranne che facile! E c’è bisogno di energia e stimoli continui e costanti.
Oltretutto… inizio a diventar vecchietta… ed aumenta sempre più la paura che prima o poi mi si presenti il conto, con qualcuna di quelle “simpatiche” complicanze possibili a occhi, reni, cuore.
Nuova ed importante energia mi è arrivata in questo weekend in seguito alla partecipazione ad un convegno all’ospedale San Raffaele, in cui ho potuto toccare con mano e rendermi conto del lavoro dei ricercatori sulla malattia.
Se ne stanno studiando e approfondendo vari aspetti: dalla ricerca sulle cause, a quella sui vari trapianti possibili, sulla possibilità di utilizzare cellule staminali (quindi niente più pericolosi farmaci antirigetto) riprogrammate con la funzione di quelle beta, geneticamente modificate in modo da diventare invisibili al nostro sistema immunitario impazzito che altrimenti andrebbe nuovamente a distruggerle. Troppo tecnica…molto più
Semplicemente: ho avuto la percezione concreta che la cura al diabete sia realmente vicina!!! Devo solo resistere nel migliore dei modi perché ecco… alla cura… io vorrei arrivarci sana (malattie mentali a parte, ma quelle sono deliziosamente autoalimentate) !!.
Quello che manca sono i finanziamenti alla ricerca: il 60 % arriva dallo stato e dalla vincita di bandi di concorso internazionali, ma un buon 40% dipende dalle donazioni.
Oltretutto, sebbene il san Raffaele sia uno dei pochi centri di eccellenza in Europa, i vari progetti di ricerca sono effettuati anche in collaborazione con i centri americani… e qualora qualcuno decidesse di “chiudere le frontiere” anche lì… i nostri ricercatori avrebbero vita dura.
Per cui (… un po’ di pazienza che sono quasi alla fine… del resto la sintesi proprio non è un mio dono) mi rivolgo a tutti voi cari amici: basta poco… tanti poco per fare molto.
Per quest’anno pensateci e pensateMI (ebbene si, per una volta “pro bono MIA”… e di tutti i diabetici miei colleghi): i riferimenti sono nella foto che spero di riuscire ad allegare in fondo.
Affinché possa mantenermi sana e lucida al vostro fianco il più a lungo possibile, in compagnia delle sole malattie mentali che mi contraddistinguono e che avete imparato ad apprezzare.
Con tanto tanto affetto.
Vostra Gio
Ps: grazie per essere arrivati alla fine.
Bonus esauriti per il prossimi 5 anni.
di Giovanna Colombo (pubblicato sul suo profilo Facebook)