Nuovi traguardi dei trapianti nella cura del diabete di tipo 1: siamo vicini alla soluzione?

Milanese, laureata presso l’Università degli Studi di Milano ha conseguito la specializzazione in Gerontologia e Geriatria all’Università degli Studi di Parma e il Dottorato di ricerca in Gerontologia sperimentale e clinica all’Università degli Studi di Padova, la dr Paola Maffi è dirigente di primo livello con incarico di assistenza clinica e coordinamento dell’attività di ricerca e didattica dell’istituto scientifico San Raffaele, inoltre è responsabile dell’Unità funzionale trapianti e, dal 2006, coordinatrice dello sviluppo e monitoraggio delle sperimentazioni cliniche nel trapianto di isole pancreatiche – Progetto Diabetes Research Institute.
Inoltre la dr Maffi è professore a contratto dell’Università Vita – Salute, Milano nonché autrice di numerose pubblicazioni scientifiche.

 

Dr. P. Maffi Buonasera Daniela
moderatore Buona sera Dottoressa!
moderatore Come va?
Dr. P. Maffi Bene grazie, felice di essere qui.
moderatore Era tanto che mancavi!
Dr. P. Maffi Sì, qualche anno.
moderatore È cambiato qualcosa da allora?
Dr. P. Maffi Sì, alcune cose sono cambiate. A esempio sono cambiati i numeri, dei trapianti intendo, e con i numeri i risultati.
moderatore Di ‘tutti’ i trapianti, o solo di alcuni?
Dr. P. Maffi Dei trapianti di isole
mammolo Dr.ssa Maffi, attualmente quali sono le percentuali di successo nei trapiantati ?
Dr. P. Maffi La media del successo, inteso come liberi da insulina, è del 64% nel trapianto di isole e del 75% nel trapianto di pancreas.
moderatore Questi dati sono dopo quanto tempo?
Dr. P. Maffi A 5 anni.
moderatore È cambiata anche la terapia immunosoppressiva?
Dr. P. Maffi Per il pancreas esistono casistiche con più anni di osservazione e se guardiamo a 10 anni abbiamo il 60%; per le isole, i 10 anni di osservazione non sono ancora numericamente sensati.
gioborda Quindi si fa il trapianto e, dopo 5 anni, si è liberi da insulina alle percentuali già citate?
Dr. P. Maffi Sì. La terapia immunosoppressiva invece è cambiata di poco, sono cambiate però altre terapie che cercano, nel caso delle isole, di far attecchire meglio e per più tempo il trapianto.
moderatore Nel senso che il 75% dei trapiantati di pancreas e il 64% dei trapiantati di isole dopo 5 anni è ancora insulinoindipendente.
rosyrosy Salve dottoressa… ma il trapianto si fa solo in casi gravi?
LuciaBobo Ci devono essere delle condizioni specifiche per fare il trapianto? (emoglobina sotto un certo livello ecc.)
Dr. P. Maffi Il trapianto e indicato solo nei pazienti che non riescono ad essere compensati adeguatamente con l’insulina.
rosyrosy Quindi chi ha delle emoglobine glicosilata non ottimali? Esiste una lista di attesa?
Dr. P. Maffi Sì, esiste una lista di attesa e ci sono delle precise indicazioni che sono state concordate con le società scientifiche internazionali, il trapianto non deve essere proposto a tutti.
LuciaBobo In poche parole non tutti possono fare l’intervento?
gioborda Questa limitazione è dovuta a problemi soggettivi o organizzativi delle strutture (limitazioni di specialisti o di strutture)?
Dr. P. Maffi I livelli di glicata vengono considerati nei criteri di valutazione in quanto esprimono il grado di compenso.
mammolo Dr Maffi, io sono un diabetico tipo 3, ho subito intervento che mi ha resecato la testa del pancreas e dopo alcuni mesi, nei quali sembrava tutto andare bene, sono diventato insulinodipendente, insulina a vita o qualche speranza?
Dr. P. Maffi Insulina a vita perché il pancreas residuo ha esaurito la sua funzione di produzione dell’insulina.
rosyrosy Ma arriverà il giorno in cui tutti potranno guarire da questa patologia?
Dr. P. Maffi Arriverà il giorno in cui potremo considerare il trapianto come prima terapia.
moderatore Il trapianto come ‘prima terapia’ sottintende che si potranno evitare gli immunosoppressori?
Dr. P. Maffi Il trapianto come prima terapia quando si potrà minimizzare la terapia anti rigetto, sì.
rosyrosy Che tempi crede che ci saranno? Mio figlio ha undici anni ed è diabetico da due (gli dico sempre che un giorno ne uscirà).
Dr. P. Maffi Per tuo figlio ci sarà la possibilità di guarigione tra alcuni anni se riusciremo a perfezionare e a portare nell’uomo alcuni studi in corso. Arriverà il giorno della guarigione, non solo attraverso il trapianto, ma ad esempio, anche per mezzo della terapia all’esordio della malattia.
mammolo Milioni di diabetici da trapiantare, vuol dire milioni di vite che dovrebbero mancare?
Dr. P. Maffi Ci sono linee di ricerca che porteranno alla produzione di cellule che sanno fabbricare l’insulina ma che non derivano dai donatori.
paoboc Buonasera ma quando parliamo di trapianto si intende trapianto di pancreas o di insule? È sarà sempre necessaria la terapia immunodepressiva?
Dr. P. Maffi Se dobbiamo dire che cosa si può fare oggi si parla di trapianto di isole o di pancreas da donatori e si parla di uso di farmaci immunosoppressori.
LuciaBobo A me lo dicono da 8 anni che presto arriverà la cura.
Dr. P. Maffi Ma in questi 8 anni i risultati dei trapianti sono migliorati di molto, ad esempio la durata è nettamente superiore a quella che osservavamo 10 anni fa.
donata Più o meno come sono i tempi?
Dr. P. Maffi I tempi di attesa non sono brevi, di media si attende almeno un anno, anche se parliamo di media quindi significa che alcuni attendono pochi mesi e altri qualche anno.
lisanna Dott.ssa ma queste cellule come verranno prodotte?
SANDRAD Buonasera dott.ssa: restano ancora i rischi di tumore con la terapia immunosoppressiva o quali altri rischi?
Dr. P. Maffi I rischi di tumore rimangono, ma si deve precisare che le percentuali sono veramente basse, che con la prevenzione si può fare molto.
paoboc Ho letto che stanno perfezionando e sperimentando un pancreas artificiale, è vero? È se vero quali sono i tempi?
chioggia Per il pancreas artificiale Paoboc ci vorranno circa 15 anni, a meno di sorprese. Questa è stata la risposta che mi ha dato la mia doc (Bruttomesso) che lo sta studiando.
paoboc Grazie, speriamo che ci arrivino presto a trovare un vero pancreas artificiale, non ci sarebbero più le complicanze!
donata Possiamo deciderlo noi il trapianto o lo decide il diabetologo?
Dr. P. Maffi L’indicazione al trapianto la decidono insieme il paziente e il diabetologo. Certo, il diabetologo deve essere ben documentato e aggiornato sull’argomento.
moderatore E soprattutto di proporlo al momento giusto, quando è il momento giusto?
Dr. P. Maffi Il momento giusto per indicare il trapianto e quando è stato verificato che la terapia insulina, anche molto avanzata, non è più efficace e il paziente ha continue alterazioni in senso di ipo e iperglicemie.
lucyirene Chiedo scusa ma datemi conferma se di ciò che ho riscontrato che i medici endocrinologi sarebbero contrari ai trapianti poiché la loro carriera verrebbe annullata…
moderatore Ci sono tanti tipo 2… non resterebbero senza lavoro! 🙂
lisanna Concordo non credo che in caso di necessità il diabetologo sia contrario, si tratta di salvare la vita del paziente.
Dr. P. Maffi Non tutti gli endocrinologi sono contrari. Si devono mettere sul piatto della bilancia i rischi legati al diabete non compensato per tutta la vita (per alcuni pazienti e così) con quelli che si affrontano per il trapianto.
donata Mi scusi dr.ssa, al momento attuale quanti immunosoppressori si devono prendere dopo il trapianto?
Dr. P. Maffi Si devono assumere due farmaci in associazione, entrambi per via orale.
lucyirene Abbiate pazienza ma sono anni che lotto per combattere o meglio per risolvere nel migliore dei modi la patologia diabetica, ma ho sempre trovato un muro. La spinta l’ho ricevuta da mia figlia che è diabetica anche lei da 4 anni. Mi sono anche offerta come paziente (cavia) per la cura.
rosa maisto Io con due figli su 4 diabetici vivo con la speranza di buttare via tutto! Aghi e tutto.
moderatore Sei mai andata in un centro trapianti? Mio fratello è trapiantato da 12 anni.
Dr. P. Maffi Anche al San Raffaele?
lucyirene Sì, anche al S. Raffaele e ora anche al gruppo Vannoni.
moderatore lucyrene, non confondiamo le cose, però… al San Raffaele curano i pazienti, non li usano come cavie!
Dr. P. Maffi lucyirene scrivici domani, mi spiace se hai scritto a noi e nessuno ti ha dato risposta.
rosyrosy Moderatore come sta suo fratello dopo 12 anni?
moderatore Sta benissimo, se Dio vuole! 🙂
lucyirene Preciso. MI SONO OFFERTA.
rosyrosy Quanti anni ha? E a quanti anni ha fatto trapianto e quale tipo di trapianto?
moderatore 50 e ne aveva 38, è stato ed è curato dalla dr Maffi (santa donna che lo sopporta!) 🙂
rosyrosy Ma aveva già dei danni?
moderatore Retinopatia, neuropatia, nefropatia
moderatore Retinopatia e neuropatia regredite, nefropatia curata col trapianto di rene
rosyrosy Ma non si può fare prima dei danni cavolo…
rosyrosy Perché aspettare i danni?
Dr. P. Maffi Certo, il trapianto può essere effettuato prima che si instaurino le complicanze croniche irreversibili.
moderatore “Il momento giusto” di cui parlavamo prima…
SANDRAD Quando si parla di rischio tumorale a che organo ci si riferisce? Alla pelle o anche ad altri organi?
Dr. P. Maffi La cute è il sito più a rischio per i tumori post trapianto, che per fortuna in questa sede sono benigni nel 90% dei casi, ed è risolutivo rimuovere le lesioni chirurgicamente, lesioni che sono quasi sempre superficiali.
Donata Io non me la sentirei.
chioggia Donata nemmeno io me la sentirei, ma forse perché abbiamo un buon compenso e non abbiamo complicanze fortunatamente, se fosse il contrario sarebbe diverso credo.
moderatore Donata, quante fra le persone che conosci che sono morte di cancro erano state trapiantate?
donata Lo so Manuela hai ragione, beh… aspetterò che non si prendano più immunosoppressori… speriamo presto!!!
chioggia Io non ci penso nemmeno, sto bene, non ho niente per ora e chi me lo fa fare?
donata Lo so Daniela, ma io per il momento sto bene così… il mio micro è fantastico!
moderatore Sì, ma non si deve passare il messaggio che chi accede a trapianto sia uno ‘all’ultima spiaggia’, perché non è così. Non è quello il senso del trapianto.
chioggia Daniela ma perché allora non mi sfiora sto pensiero, sono un incosciente?
moderatore No, perché riesci a controllare le tue glicemie.
rosyrosy Infatti, io spero che non sia l’ultima spiaggia…
moderatore Ma non tutti ci riescono. E chi non ci riesce non deve essere uno zombie prima di accedere a trapianto…
chioggia Certo Daniela.
andrea60 Beh, non è un’ultima spiaggia e neanche aspettare di essere agli estremi, ma allo stadio attuale mi pare che non si possa considerare la terapia di elezione.
moderatore Nessuno ha detto che lo si: è un’opzione terapeutica per chi non riesce a controllare il diabete con la terapia tradizionale/intensiva.
rosyrosy Questo vorrei sapere: quando potranno accedere tutti?
mammolo Ma in caso di fallimento del trapianto, quali sono i rischi?
Dr. P. Maffi In caso di fallimento del trapianto di isole non succede nulla, si torna a somministrare l’insulina. Nel caso di fallimento di un trapianto di pancreas dipende dalle cause, alle volte l’organo deve essere espiantato, altre volte rimane in sede perché si atrofizza e non da più problemi, se non quello di tornare ad essere diabetici.
lisanna Mi scusi ma per quanto riguarda i trapianti di cellule si sta ricercando di trovare il modo perché non vengano aggredite e che ruolo potranno avere le nanotecnologie?
Dr. P. Maffi Per quanto riguarda i trapianti di cellule si stanno studiando sistemi per proteggere e permettere la loro sopravvivenza il più a lungo possibile. Le nanotecnologie avranno forse un ruolo in futuro.
mammolo Ma iniettarsi insulina per decenni non provoca danni?
Dr. P. Maffi Fare terapia insulina a tutta la vita non crea danni, è lo scompenso della glicemia che provoca danni.
rosyrosy Io credo che comunque l’insulina è un medicinale e comunque farà dei danni.
chioggia L’insulina è un ormone che il corpo produce, non è un farmaco.
Dr. P. Maffi L’insulina non crea danni, è la malattia scompensata che li crea o l’insulina usata in modo non adeguato.
SANDRAD Io ho nefropatia e retinopatia e ho sofferto di neuropatia, il mio nefrologo vorrebbe spedire i documenti o al San Raffaele o a Padova. Usate tecnologia robotica a Milano per il rene-pancreas?
Dr. P. Maffi Per il trapianto di rene pancreas non si usa tecnologia robotica, non è necessario.
SANDRAD Ah, ho capito, mi sembrava che a Pisa, Boggi la usasse.
Dr. P. Maffi Sì, a Pisa hanno usato per qualche intervento il robot, ma non è l’approccio standard.
trottolina40 Quanto può durare un trapianto dottoressa Maffi.
donata Dopo il trapianto, ogni quanto bisogna controllarsi? E che esami si fanno?
Dr. P. Maffi Dopo il trapianto si conduce una vita normale anche assumendo i farmaci anti rigetto, si può lavorare, avere una normale vita familiare, frequentare luoghi pubblici, fare sport, ecc.
marinapm Mi è stato detto che uno dei problemi è la disponibilità di poche isole rispetto al bisogno, o meglio per ogni trapianto occorre un numero elevato di isole perché solo una piccola percentuale attecchisce. Io sono in cura al San Raffaele, qualche anno fa la mia diabetologa mi aveva detto che mi avrebbe messo in contatto con il centro, dopo 4 mesi ha detto che per due sue pazienti è stato un fallimento e non voleva più sentirmi parlare di trapianto. Nel frattempo retinopatia, neuropatia e ora anche i reni sembrano cominciare a dare problemi.
mammolo Come si calibra il numero di isole di cui necessita un paziente?
Dr. P. Maffi Il numero delle isole viene stabilito in base al peso del paziente.
Alceck Per tornare all’argomento principale della discussione: quanto dura in media l’insulinoindipendenza in un trapianto di isole allo stato attuale?
Dr. P. Maffi Per eseguire un trapianto di isole che abbia successo si devono iniettare un numero adeguato di cellule che possono derivare anche da due pancreas, ma non è vero che falliscono in alta percentuale, abbiamo visto che il successo e del 64% dei casi.
donata Dr.ssa gli immunosoppressori vanno presi per tutta la vita, dopo il trapianto?
moderatore Sì, finché dura il trapianto.
SANDRAD 2,4 di creatinina più neuro e nefro e retino posso fare il trapianto di isole o devo fare il combinato rene pancreas?
Dr. P. Maffi Con 2,4 di creatinina meglio pensare al trapianto rene-pancreas o rene-isole.
trottolina40 Molti medici mi chiedono se davvero ancora prendo antirigetto dopo il trapianto, loro pensano che si debba prendere solo subito dopo il trapianto. Perché tanta disinformazione tra i medici?
moderatore Ecco perché poi si leggono certe cose…
Dr. P. Maffi Perché i trapianti fanno parte di una disciplina di settore e solo chi se ne occupa tutti i giorni sa gestirli.
donata Caspita, sono cose importanti! Come mai alcuni medici sono disinformati?
Dr. P. Maffi I trapianti sono molto specialistici, esistono, infatti, i Centri che si occupano solo di questo. Quindi meglio rivolgersi per questo argomento solo ai centri specialistici.
trottolina40 Quanto dura la funzionalità di un pancreas e come accorgersi quando non va?
Dr. P. Maffi Un pancreas può durare anche 25 anni, ci si accorge che non va quando si alza di nuovo la glicemia.
trottolina40 Se si abbassa, ma poi ritorna nella norma?
Dr. P. Maffi Quando la glicemia torna nella norma significa che c’è stato solo un problema acuto sul pancreas trapiantato ad esempio una pancreatite, che può risolversi.
trottolina40 Avevo la febbre in quel periodo ora sparita, glicemia normale.
Dr. P. Maffi Quindi la febbre poteva essere un sintomo di infezione anche non necessariamente del pancreas, che ha creato uno squilibrio metabolico.
donata Tu sei trapiantata trottolina?
trottolina40 Sì, e sono seguita dalla dott.ssa Maffi.
moderatore Trottolina, tu da quanto tempo?
trottolina40 3 anni.
mammolo Dr.ssa è possibile sapere di più sulla ricostruzione del pancreas col midollo osseo?
Dr. P. Maffi Nel midollo osseo possono essere trapiantate le isole, che poi vengono rivascolarizzate in quella sede e riproducono la stessa funzione che avevano nel loro organo originale, producono l’insulina in base al glucosio nel sangue.
SANDRAD Nel momento del post trapianto come viene gestita la funzionalità di entrambi gli organi?
andrea60 to trottolina: se non ti spiace puoi dire qualcosa su cosa è cambiato in meglio e peggio col trapianto?
trottolina40 Io posso dire solo, per conto mio, che il trapianto mi ha cambiato molto la vita, da non andare più in continuazione in coma ipo o iper. A me a dir la verità non danno fastidio le pastiglie, ma è solo una sensazione mia. Ho ripreso a studiare, lavoro…
Dr. P. Maffi Dopo l’intervento di trapianto, se parliamo di rene e pancreas, si fanno continui monitoraggi della funzione degli organi, con esami del sangue ed esami strumentali, per capire se stanno funzionando adeguatamente e per modulare la terapia anti rigetto, le cui dosi sono sempre molto personalizzate sul singolo paziente.
sabry75 Mio figlio ha iniziato la fase del rifiuto totale, una tragedia… (15 anni e diabetico dal 2005).
Dr. P. Maffi Il rifiuto della malattia e tipico degli adolescenti che vogliono conquistare la libertà, difficile far capire che solo determinate regole possono paradossalmente renderli liberi.
SANDRAD Il vecchio pancreas lavora ancora vero? Parlo di enzimi extra insulina.
Dr. P. Maffi Sì, il pancreas nativo continua ad avere la sua funzione esocrina di digestione degli alimenti.
moderatore Come sono cambiate negli anni le tecniche di trapianto?
Dr. P. Maffi I cambiamenti degli ultimi anni nel campo dei trapianti riguardano soprattutto le isole.
SANDRAD Lo stesso per il rene?
andrea60 Quindi se il problema del pancreas è solo per l’insulina conviene/si pratica il trapianto rene più cellule?
moderatore Andrea: il pancreas di un diabetico ‘non funziona’ solo per quanto riguarda le isole…
Dr. P. Maffi Il rene nativo, nel caso dei trapiantati di rene, non funziona più, ma è logico, si effettuata il trapianto di rene solo quando l’organo ha perso la sua funzione. È diverso per il pancreas, che ha funzioni differenziate e che viene colpito nel caso del diabete, solo in una sua componente.
marinapm Qualche tempo fa ho letto di trapianti delle isole nell’intestino, poi non si è sentito più nulla, si deve dedurre che non hanno funzionato?
Dr. P. Maffi No, nell’ intestino non sono stati effettuati, in un paio di casi sono state messe le isole nel peritoneo.
trottolina40 Un trapiantato quanti controlli della glicemia deve fare per tenere sotto controllo le cose se si presentano più di una volta all’anno i valori sballati?
lisanna Inizialmente lei ha detto che possono essere impiantati da non donatori, ho capito bene?
Dr. P. Maffi No, al momento attuale le isole vengono derivate solo da donatori in morte cerebrale.
mammolo Scusi Dr.ssa, ma se il pancreas non lavora più occorre prendere degli enzimi pancreatici oltre all’insulina, ho capito bene?
Dr. P. Maffi Nel diabete di tipo 1 o 2 il pancreas esocrino lavora normalmente, nel diabete di tipo 3, post chirurgico, il pancreas intero è stato asportato e quindi non ci sono più neppure gli enzimi, che devono quindi essere presi per bocca.
trottolina40 Dr Maffi quando si trapianta l’organo la parte che a noi non serve cioè quella che produce enzima gastrici, come viene trattata?
Dr. P. Maffi Quando si trapianta il pancreas intero gli enzimi vengono incanalati nell’ intestino, in modo fisiologico.
andrea60 Sì, scusate la poca chiarezza, davo per scontato che il trapianto di rene avviene quando i reni non lavorano più. Ci sono limiti di età per il trapianto? E collegandomi anche alla domanda di Alceck: perché al S. Raffaele hanno preferito il midollo per l’impianto di cellule?
Dr. P. Maffi Non esistono limiti di età anagrafica per il trapianto, ma è logico pensare che in età avanzata, se il diabete non ha creato particolari problemi, può essere ancora curato con l’insulina, se ne ha creati troppi non è più opportuno affrontare i rischi del trapianto perché i benefici sarebbero ininfluenti sulla prospettiva di vita. L’impianto delle isole nel midollo è stato inizialmente effettuato in pazienti che non potevano ricevere le isole nel fegato per problemi di patologie primitive del fegato stesso, poi, visti i buoni risultati, si è pensato di studiare questo nuovo sito per cercare di migliorare i risultati ottenuti con l’infusione tradizionale nel fegato.
moderatore Il titolo della chat recita: Nuovi traguardi dei trapianti nella cura del diabete di tipo 1: siamo vicini alla soluzione? Siamo veramente vicini alla soluzione?
SANDRAD Un diabetico trapiantato renale quanto tempo deve aspettare per entrare in lista per trapiantare il pancreas?
SANDRAD Mio padre per evitare la dialisi è stato trapiantato da vivente al rene… ora come diabetico gli si prospetta la possibilità/necessità di farlo al pancreas.
Dr. P. Maffi Ci stiamo avvicinando alla soluzione perché con i trapianti, nello spazio di poco tempo, ultimi dieci anni, i risultati sono nettamente migliorati e, di conseguenza, sono state ampliate le indicazioni.
trottolina40 Dr Maffi in che situazione ci troviamo con i problemi che creano i farmaci immunosoppressori, per risolverli?
Dr. P. Maffi Una vera soluzione al problema dei trapianti sarà la possibilità di indurre la tolleranza a immunologica, cioè di fare in modo che l’organismo del ricevente non riconosca l’organo come estraneo, non si dovrà più fare la terapia antirigetto.
moderatore che sogno….
lisanna Speriamo che si avveri.
moderatore Ricordo che già Ignazio Marino quando faceva ‘solo’ trapianti di fegato mi diceva che c’erano pazienti senza immunosoppressori. Da allora gli studi saranno proseguiti…
Dr. P. Maffi È vero che esistono alcuni pazienti trapiantati di fegato che non assumono più terapia antirigetto, sono diventati tolleranti, il fegato è un organo particolare dal punto di vista immunologico.
moderatore È una peculiarità del fegato, o era stata usata una tecnica che può essere riprodotta in altri trapianti?
Dr. P. Maffi La ridotta immunogenicità è una caratteristica del fegato. Il pancreas e le isole invece sono molto attivi nel suscitare la reazione del sistema immunitario, d’altronde il diabete ha una patogenesi immunologica.
Dr. P. Maffi Il secondo traguardo, a dire il vero più lontano, e quello di modificare in laboratorio cellule, derivate da tessuti del soggetto malato, che siano poi in grado di sostituire la funzione andata perduta. Questo sistema garantirà l’assenza di rigetto e una grande disponibilità di materiale.
lisanna Quali tempi si prevedono per raggiungere il primo traguardo?
Dr. P. Maffi Il primo traguardo potrà essere raggiunto nei prossimi 5-8 anni, sono già iniziati protocolli sul trapianto di rene.
Alceck Quale tra le seguenti tecniche come bioingeneria, incapsulazione, nanotecnologie (spesso collegate tra loro) è la più promettente per il futuro prossimo per migliorare la vita delle isole e facendo sì che gli immuno non siano più necessari?
Dr. P. Maffi Penso bioingegneria, e poi incapsulazione.
lisanna
trottolina40 Dr Maffi ho letto che c’è un esperimento per misurare i dosaggi dei farmaci immunosoppressivi con un lettore che si lega al computer, invece di farli in laboratorio, per tenere meglio sott’occhio la terapia.
Dr. P. Maffi Non conosco questo sistema di monitoraggio a distanza dei farmaci immunosoppressori.
donata Dopo il trapianto che controlli bisogna fare?
Dr. P. Maffi Dopo il trapianto si devono fare inizialmente molti controlli al fine di stabilire la terapia più appropriata per quel determinato paziente e per tenere sotto stretto controllo la funzione Dell’organo trapiantato, con il passare del tempo i controlli diventano meno frequenti, sul lungo termine ogni 3-6 mesi. I primi mesi dopo il trapianto sono quelli più a rischio per rigetto e infezioni.
moderatore E chi se li dimentica ‘quei’ 6 mesi!
Dr. P. Maffi Immagino che i primi 6 mesi post trapianto siano stati impegnativi!
donata Ma i controlli della glicemia?
Dr. P. Maffi Una volta che il trapianto si è stabilizzato e non si fa più l’insulina, si consiglia di controllare le glicemie una volta alla settimana.
moderatore Mi sa che a mio fratello vi siete dimenticati di dirlo… 🙂
Dr. P. Maffi È la vita dopo il trapianto che cambia molto e fa dimenticare, se ci sono stati, i problemi dei primi mesi.
moderatore Mio fratello non le ha MAI misurate dopo essere uscito dall’ospedale, solo quando fa le analisi, ogni 2 mesi. Grazie al cielo (e a voi medici!) non ha avuto problemi, neanche in quei 6 mesi…
donata Beh, si è adattato subito! Io ho talmente l’abitudine di farle che le farei lo stesso!!! eheheh! :-)))
Dr. P. Maffi Dopo qualche anno, in effetti, i pazienti non hanno più neppure gli strumenti per misurare la glicemia.
trottolina40 Io ho ricominciato a controllarla solo quando ho sintomi e poi passati quelli, ogni tanto.
mammolo Dr.ssa, al San Rafaele dove lei opera, ci sono esperti di diabete 3? Grazie.
Dr. P. Maffi Sì. Il diabete di tipo 3 è difficile da trattare se è stato asportato tutto il pancreas senza reinfondere le isole.
mammolo Essendo per una patologia tumorale, le isole non si possono trapiantare, purtroppo in questi 5 anni, diversi diabetologi non sono riusciti a trovare la cosiddetta quadra.
Dr. P. Maffi Nel caso di asportazione del pancreas per tumore non è sempre escluso. L’autotrapianto di isole, dipende dal tipo di tumore.
donata Dopo quanto tempo si pensa al trapianto riuscito?
Dr. P. Maffi In assenza di complicanze, dopo poche settimane.
moderatore Lasciamo andare la dr Maffi? Sarà stanca…
Dr. P. Maffi Non preoccuparti Daniela, questi sono i miei orari 🙂
moderatore Grazie! allora approfittiamo ancora per 10 minuti…
mammolo Grazie dr.ssa, per le delucidazioni, credo proprio che mi metterò in contatto con qualche suo collega al San Raffaele, meglio tardi che mai.
donata Quanto tempo si sta in ospedale per effettuare il trapianto di pancreas e reni?
Dr. P. Maffi Se non ci sono complicanze due settimane al massimo.
moderatore I tempi di attesa negli anni si sono accorciati o allungati nei 2 trapianti (isole e organo)?
Dr. P. Maffi I tempi di attesa si sono un po’ allungati perché sono aumentati i pazienti in lista, migliorati i risultati sono state ampliate le indicazioni.
donata Immagino ci siano poche donazioni, giusto?
Dr. P. Maffi Gli organi disponibili non sono aumentati in proporzione.
SANDRAD Quali sono le complicanze più diffuse, rigetto escluso?
Dr. P. Maffi Nel trapianto di pancreas quelle chirurgiche, come il sanguinamento o la trombosi, che comunque solo in una bassa percentuale di casi richiedono un nuovo intervento. Nel trapianto di isole non ci sono complicanze degne di nota.
trottolina40 Dopo il trapianto mi capita che molti medici dove abito – che non sono specializzati in trapianto – mi rimandino al Centro che mi segue e lì mi dicono di rivolgermi a un medico della mia città. Come mai questa situazione?
Dr. P. Maffi Credo sia giusto che per i problemi legati al trapianto la gestione sia affidata al Centro trapianti, mentre gli altri problemi possono essere gestititi anche dal medico di famiglia. Faccio un esempio: un trapiantato di pancreas che sviluppa dolore addominale deve essere inviato al Centro trapianti, se sviluppa una faringite può essere curato vicino a casa.
andrea60 La ‘produzione’ di isole da cellule staminali è praticabile/praticata?
Dr. P. Maffi La produzione di cellule staminali che producono insulina è per ora ancora ricerca di base non applicata sull’uomo.
donata Se il trapianto non è riuscito, l’organo trapiantato viene di nuovo asportato?
Dr. P. Maffi Non sempre è necessario espiantare l’organo quando non funziona più. Nella maggior parte dei casi si atrofizza e non da problemi.
moderatore Salutiamo la dottoressa?
SANDRAD Buonasera Dr.ssa Maffi grazie è stata molto chiara e utile, buonasera a Daniela e a tutti gli amici della chat.
Dr. P. Maffi Grazie a tutti, notte, anche a te cara Daniela.
mammolo Sì… purtroppo la salutiamo.
andrea60 Grazie per chiarezza e disponibilità.
moderatore Grazie a te, veramente per la pazienza e la disponibilità
PaolaAndrea Buonanotte dottoressa e grazie!!!
Alceck Grazie mille! Un saluto e alla prossima! Buonanotte!
moderatore In bocca al lupo per le vostre ricerche!
Dr. P. Maffi Alla prossima!